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Recensione o commento a: Cammina, androide - (Racconto Fantascienza, Brevissimo) - di Vihio:

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Le altre recensioni o commenti

Di Vihio: Dedicarsi a recensire un’opera mettendoci impegno e competenza come nel tuo caso, ma, devo dire, vale altrettanto pressoché per tutte le persone che si sono pronunciate sui miei racconti, merita autentica gratitudine, sempre. La considero una cosa implicita.
Tuttavia io ho scelto di esprimermi tramite le storie e basta, perciò tendo a non intervenire altrimenti. Tale scelta spiega anche la mia ossessione per l’anonimato.
Riguardo poi la maggiore o minore comprensibilità immediata delle storie medesime, penso che romanzi, cinema, fumetti, teatro, ecc. stiano sacrificando fin troppo alla semplicità e rischino continuamente di cadere nel banale. Ricordiamoci inoltre che fruendo delle narrazioni contribuiamo a crearle e se ci fanno a volte faticare un poco, è segno di rispetto verso la nostra intelligenza.
Con affetto, un saluto.

Di Massimo Tivoli: Quando recensisco mi piace essere schietto, dopotutto siamo qui nella speranza di raccogliere pareri, con umiltà, ma anche con l'ovvia libertà di potercene fregare (anche se personalmente penso sia un errore). Premesso questo, ho trovato la frase finale magistrale, geniale. L'androide, non si sa come, non lo sa lui, non lo sa neanche chi lo ha costruito, diventa umano fino a quel punto... grande! D'effetto, eppure riuscito. Il resto, per me che sono solo un lettore, è un po' troppo involuto, il racconto rimane nel mondo dell'autore e concede poco al lettore. Magari per l'autore va benissimo così, ma magari se gli viene voglia di scrivere per gli altri potrebbe essere utile come parere.