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Le altre recensioni o commenti
Di Isabella Galeotti: Quante volte, Arturo, è capitato anche a me. Il fatto è che senza occhiali non vedo nulla. Quindi dovevo cercare l'altro paio per cercare i soliti vecchi e scoloriti compagni di viaggio da più di.....chisseloricorapiù. Quindi questo racconto, è azzeccatissimo. LE tue riflessioni sono precise, e veritiere. Comunque occhiali a parte. Quando cerco, e non trovo, lasciao stare....poco dopo appare dal nulla. Bel racconto.
Di Ida Dainese: Ogni oggetto di uso quotidiano che ci capita di smarrire ci lascia quell’acuto senso di inquietudine descritto nel tuo racconto, come se avessimo smarrito con esso anche un po’ di noi, una qualche traccia che si era appiccicata col tempo. Alcuni, con più sensibilità di altri, riescono a valutarne i dettagli, come fai tu con i punti “rovinati” dell’oggetto che rimandano a ricordi di altri giorni, di letture, di incontri. In un istante ciò che abbiamo smarrito diventa quasi un piccolo mondo e ci stupisce che gli altri non lo capiscano. Per fortuna questi occhiali sono stati ritrovati, ma insieme al gesto cortese di chi li ha messi in bella vista ci restano in mente quelli che non hanno capito perché non avevano orecchie capaci di ascoltare.
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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