IL CORRETTORE
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Vladimir, il narratore, un ex romanziere che ha deciso di non scrivere più ed è diventato un semplice correttore, è chiuso in casa a rivedere le bozze de "I demoni" di Dostoevskij quando viene informato dell'attentato che sconvolse Madrid l'11 marzo del 2004. L'orrore prodotto da quelle bombe e dalla successiva manipolazione del linguaggio e dei fatti da parte dei politici lo induce a riflettere su quegli eventi a partire dai parallelismi con il romanzo che sta correggendo e quindi a rappresentare, a dare forma a quella realtà tragica e distorta, e a scrivere la "cronaca" che il libro racconta. In fin dei conti è un riflessivo andirivieni tra gli eventi esterni, tra lo spettacolo del male in televisione, e le circostanze della propria vita, del rapporto con gli altri: con i genitori, con sua moglie Zoe, con un figlio che vive in Australia e di cui Zoe ignora perfino l'esistenza, con editori e scrittori.
A partire dalla Tragedia e dal Dolore, dalla Paura e dall'Impotenza che l'essere umano istintivamente prova nel trovarsi di fronte alle macerie che la Storia lascia dietro di sé, quando questa si risveglia dal torpore, fino all'Amore che lega Vladimir, il correttore verso la sua compagna Zoe, correttrice, o meglio, restauratrice di opere d'arte: gli ingredienti della vita ci sono tutti, e anche piuttosto ben mescolati, senza eccessi.
Piacevole scoperta "Il Correttore" di Ricardo Menèndez Salmòn, autore già noto per il romanzo "L'offesa" e la particolarissima raccolta di racconti "Gridare"
Ottima lettura, per chi ama filosofeggiare sulla vita.