LA CASA DI GIADA
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Ho letto il libro e l'ho trovato un pò banale nella trama,le solite situazioni adolescenziali,argomento trito e ritrito venuto un pò a noia,non me ne voglia l'autore ma penso che un libro debba coinvolgere chi legge non annoiarlo.
Difficile dare un giudizio di questo breve romanzo a forte valenza erotica, piuttosto esplicito nelle descrizioni del percorso di iniziazione sessuale di Carlo, narrato con bravura da Kaimar Darrneb che ha saputo riprodurre una mentalità tipicamente maschile (anzi fortemente maschilista) che tende a considerare le donne solo come oggetti di piacere, sempre disponibili per i suoi desideri.
Se il libro fosse stato scritto da un uomo probabilmente sarebbe stato accusato di bieco maschilismo e di scarso rispetto della dignità femminile.
Il protagonista Carlo, dopo un primo timido approccio con la cugina Silvia, si trasforma subito, anche nel linguaggio, diventando molto antipatico nei suoi atteggiamenti, trattando con superbia e arroganza chi gli ha appena insegnato come vivere la propria sessualità, senza un briciolo di gratitudine e di rispetto.
Nel prosieguo del libro la figura di Carlo entra in un vortice di "dipendenza sessuale", sperimentando giochi e oggetti sessuali con partner occasionali differenti, mai appagato. Sembra quasi che tutte le sue fantasie adolescenziali, anche le più proibite e inconfessate, possano materializzarsi.
Manca nel testo un'analisi più approfondità della psicologia del protagonista e delle donne che ruotano attorno a lui, spesso semplici comparse di un gioco sessuale sempre diverso, descritto in maniera molto realistica e senza tabù.
Da apprezzare il coraggio dell'autrice nell'affrontare certi temi con disinvoltura, senza remore o falsi moralismi. Purtroppo a volte sembra che si sia preoccupata soprattutto di stupire il lettore, perdendosi in un mero elenco dei rapporti sessuali vissuti dal giovane, annotati in una specie di diario.
Nonostante delle buone premesse e una buona capacità di narrazione, il libro non mi ha convinto fino in fondo; soprattutto nella seconda parte sembra mancare qualcosa: forse le emozioni, i sentimenti, le paure che in genere accompagnano l'atto sessuale oppure un maggiore approfondimento dell'umanità dei personaggi femminili.