LA FIGLIA DEL BOIA
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Bellissimo thriller ambientato in un paesino della Germania del 1600, dove alcuni bambini vengono trovati morti con strani segni sulla pelle. S'innesca una caccia alle streghe che vedrà incolpata la levatrice della piccola Schongau, ma il Boia è convinto che le streghe non centrino con i delitti. Inizia così un'indagine al fianco del giovane figlio del medico locale innamorato pazzo di sua figlia, una ricerca spasmodica che nelle ultime pagine tiene inchiodato il lettore fino alla fine.
Oliver Pötzsch, prima di diventare un famoso scrittore, viene a conoscenza di un curioso fatto che riguarda i suoi antenati: facevano parte di una grande dinastia di carnefici. Nasce così in lui un desiderio di conoscenza, venendo infine in possesso di un albero genealogico molto dettagliato con numerosi appunti dell'epoca. Aiutato anche dalla famiglia immagina una storia sul suo defunto avo Jakob Kuisl, realmente esistito nella Schongau del 1659, del quale ne fa un valoroso personaggio capace di grande forza e amor d'animo.
Il romanzo è ben articolato e ambientato in modo eccellente, con molti dettagli sul modo di curare i malati dell'epoca e sulla moltitudine di erbe dai presunti principi curativi, non mi è ben chiaro perché lo scrittore abbia intitolato questo primo romanzo "La figlia del boia", infatti questa ha un ruolo marginale nel racconto. Lo svolgimento del racconto si articola attraverso gli occhi di molti personaggi, e a volte questo determina una sorta di ripetizione che può in alcuni casi rivelarsi scocciante, ma oltre a questa piccolezza il romanzo è degno di essere letto.