LA MARCIA SU WHOOK
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Carri, sudore, polvere. Una massa accalcata alla conquista dell'inospitale regno di Whook.
Vi sembrerà di sentirle, le urla e lo schiamazzo di chi ha sogni che si tingono di aspettativa e sangue.
Vi affezionerete a Carmen, intrepido bardo che la vita - la marcia - segnerà per sempre. Proverete a capire le motivazioni di Allen, ammirandone contro voi stessi il coraggio che sgorga da un animo lacerato e senza pace. Potrete condividere le scelte di Rebecca, o trovarla egoista, ma ne seguirete la crescita interiore che la porterà a diventare diversa da quella che era, più forte.
Le battaglie, in questo fantasy, sono sia fisiche che mentali, gli ostacoli sono interni quanto esterni. Tutti i personaggi hanno qualcosa che vi rimarrà impresso, dal succube Misha all'indifesa Sestiana, che a me è sembrata la perfetta incarnazione della felicità continuamente sfuggente.
Questo è un romanzo corale, dove le descrizioni hanno l'importanza di ricreare un mondo, dove tutti i sensi - tatto, olfatto, gusto - sono stimolati. Vi sembrerà di vederlo, il regno abbandonato di Whook.
Il finale, aperto, non può essere facilmente consolatorio. Come non è consolatoria la rinascita, necessaria tuttavia, e dolce se vissuta in solidarietà.
Mi fermo qui per non spoilerare oltre. Un consiglio: leggetelo, e lasciate che le ferite si leniscano poco a poco, nella disillusione delle grandi promesse e nella serenità delle piccole cose.