Fiocco

Personalmente, ho sempre avuto un debole per le favole; ma devo ammettere che, per quanto io abbia adorato questo racconto, mi sembra un po' troppo amaro per essere una vera e propria favola. A me, questo racconto, è sembrato più una grande metafora della vita, che è ben lontana dall'essere una favola; e mi sono molto immedesimato nella piccola ed impacciata figura di fiocco di neve, che con grande coraggio e "filosofia" affronta il mondo ed accetta il suo destino, cercando di renderlo più piacevole possibile, fino alla fine.

Anch'io trovo delizioso questo racconto che, come dice Angelo, è una metafora della vita. Sono d'accordo sul coraggio del piccolo Fiocco nell'affrontare il mondo e il suo destino.
Invece non penso che sia un racconto amaro ma proprio una favola.
Forse noi adulti, più scafati, non ci facciamo più illusioni su come il destino si comporta o cosa la vita ci riserva. Ma le favole sono destinate ai bambini e il loro punto di vista è proprio quello di Fiocco: timore e entusiasmo di sapere, avventura, amicizie, facilità di comprensione con altri bambini e animali.
I bambini sanno come va a finire un viaggio: allo stesso modo in cui finisce una storia che racconti loro, con un libro che si chiude, e lo trovano normale perché ancora non hanno l'esperienza per trovarlo amaro.
La scelta finale di Fiocco è la stessa che farebbe un bambino, che non ci vedrebbe la morte come faremmo noi, ma l'incontro con un nuovo, ultimo amico.