Il piacere

Un raccontino divertente, dove il protagonista ha coraggio da vendere. Niente lo arresta, neppure l’arresto () di cuore. Si fa notare perfino nell’aldilà, un aldilà un po’ strano e grottesco dove incontra un’anima complice e altre da cui fuggire. Senza perdere il suo tocco malizioso riesce infine a riagguantare la vita e a tornare con una battuta di doppio senso. Forse un po’ di ragione però ce l’ha, è l’amore che spezza il cuore.

Una narrazione spassosa e al contempo birichina, dove, nella conclusione della vicenda, si confessa il peccato, nonostante l'uomo si reputi innocente. Facendo un bilancio della propria vita, nel conteggio finale, le parole adeguatamente scelte dall'autrice, provano a dimostrare la buonafede del protagonista, che non sa resistere a certe tentazioni e, per il quale, ogni incontro era esclusivamente finalizzato al piacere dei sensi, pertanto giammai svolto con sentimento. Ironizzando, lui si sentiva senza colpa alcuna, anzi, potremmo dire, nell'aldilà, "non sentiva più il suo sesso", come scritto nel dialogo delle battute. Si dà il caso che le nostre azioni, però, anche fatte senza cattiveria o malizia, abbiano conseguenze; perciò, quella che per noi pare un semplice piacere, è un modo di illudere qualcuno e un tradimento del cuore, verso un'altra persona coinvolta. La dinamica raccontata porta a sorridere, ma l'esperienza del soggetto in questione, lascia un dubbio al lettore: alla fine, all'essere umano, chiederanno conto dell'amore elargito, oppure di quello sessualmente dato, delle volte in cui abbiamo ingannato a nostro favore per soddisfare il piacere proprio? Chi potrà mai saperlo!