BiciAutori - racconti in bicicletta
Trentun paia di gambe hanno pedalato con la loro fantasia per guidarci nel puro piacere di sedersi su una bicicletta ed essere spensierati, felici e amanti della Natura.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina e logo di Diego Capani.
Contiene opere di: Alessandro Domenici, Angelo Manarola, Bruno Elpis, Cataldo Balducci, Concita Imperatrice, Cristina Cornelio, Cristoforo De Vivo, Eliseo Palumbo, Enrico Teodorani, Ettore Capitani, Francesco Paolo Catanzaro, Germana Meli (gemadame), Giovanni Bettini, Giuseppe Virnicchi, Graziano Zambarda, Iunio Marcello Clementi, Lodovico Ferrari, Lorenzo Dalle Ave, Lorenzo Pompeo, Patrizia Benetti, Raffaella Ferrari, Rebecca Gamucci, Rosario Di Donato, Salvatore Stefanelli, Sara Gambazza, Sandra Ludovici, Sonia Piras, Stefano Corazzini, Umberto Pasqui, Valerio Franchina, Vivì.
Riflessione esistenzialista che parte da ricordi, pretesto per inquadrare il divenire, e l'essere. Smuovi pensieri profondi con una scrittura fluida ed immagini immediate. L'iterazione del manifestarsi mi ha ricordato il qoelet, ed allo stesso modo ci conduci sulla soglia del… (continua)
Mi è piaciuta la tua lettura; l'aspetto paradossale dell'incognito: attraente, terrificante, dissolvente. Se accettato, luogo di pace.… (continua)
Testimoniarono, infatti, proprio come te con questo bellissimo racconto. Una prosa ricca, quasi d'altri tempi: ho notato l'esattezza che hai posto nelle descrizioni dell'ambiente e delle suppellettili. Raccontare la storia (forse con la s maiuscola) non è cosa semplice, ma… (continua)
Un ritmo da marcia funebre, ben adeguato alla terra desolata che descrivi. I versi battono uno dopo l'altro come colpi di tamburo. E certo, molto è andato perso, e a volte ho l'impressione che tutto sia andato perso. Ma io… (continua)
Un testo assai interessante, scritto in una prosa poetica aspra e violenta come la storia che racconti. Alcuni dettagli rimangono sfumati, come quei treni sotto l'asfalto, mentre altri hanno una concretezza che ne testimonia la derivazione di un'esperienza vera e… (continua)
Certo, Eleonora, la Montagna incantata sta alle spalle di questa poesia, non c'è alcun dubbio. Ed è singolare, perché non è uno dei romanzi che ho amato di più. Ma ha… (continua)
L'ho letta e riletta. La poesia mi ricorda un libro - La montagna incantata -, una persona e un amore. Inteso l'amore come relazione, di coppia oppure no, vissuta in modo libero o spontaneo, essendo, senza maschere o costrizioni, come… (continua)
Il tuo commento mi ha fatto molto piacere. Ho cercato di dare la massima trasparenza ai (piccoli) avvenimenti di un grande disastro esistenziale. Certo, l'uovo: mi è venuto in mente che… (continua)
Non ci sono parole per descrivere quello che sta avvenendo lì. Letteralmente: non ci sono parole. E ciò che maggiormente atterrisce è l'indifferenza in cui tutto ciò precipita come in un buco nero. È un appuntamento quotidiano con la ferocia… (continua)
Il modo di scrivere risulta molto curato, nonostante sia senza fronzoli. La descrizione è, per me, fuorviante. Il lettore trarrà le conclusioni che più gli si addicono. Il tema della solitudine è molto avvertito da chi scrive. La descrizione dell'uovo… (continua)