Trapezio
Descrizione: da definire...
Incipit: Nel mio trapezio azzurro cirri e, alto, un falco a giri, discese, e discese e salite stride e sembra…
La seconda strofa è veloce ed è espressa non solo dall'uso di versi brevi (il verso più lungo è il settenario), ma anche dalla ripetizione di "discese", che dà un senso di un precipitare vorticoso; sta ad indicare l'immediatezza e la forza del falco.
La terza strofa aggiunge e sottolinea la caratteristica fondamentale del falco: è felice perché sente l'ebrezza dell'esistenza. Gli altri due versi, uno dei quali è più lungo del dodecasillabo, sono un commento esplicito del poeta che, nel criticare la scienza eccessivamente ottimistica e fiduciosa di poter conoscere ogni aspetto della realtà, diventando il metodo risolutivo per ogni problema dell'esistenza, diventa anti-poetico, ricordando quasi i versi prosastici di Gozzano; volendo continuare il confronto con tale poeta, il messaggio esplicito che se ne ricava è: "la scienza arriva sempre al crepuscolo, al tramonto e non ha possibilità di essere vita, ma solo di studiarla". Mi è piaciuto tantissimo l'uso dei due versi dentro la parentesi, molto significativo.
L'opera, quindi, è un messaggio dell'autore per una vita più spontanea che si lancia verso il futuro e vive il presente, senza categorizzare e analizzare in maniera lucida e distaccata, perché dalla vita non ci si stacca mai. Non so se Nietzsche è in qualche modo conosciuto dal poeta, ma, se lo è, se ne percepisce, in parte, l'influenza (anche per l'immagine, ripresa da "Il gabbiano Jonathan Livingston").
Su un ultimo aspetto bisogna fermarsi: l'espressione "mio trapezio". Faccio un'ipotesi: il trapezio è un quadrilatero, come il quadrato, e sicuramente sta ad indicare che la prospettiva del poeta è razionalizzante, oggettiva e distaccata; quindi, il falco non è un simbolo dell'autore stesso, ma un modello, un aspetto della propria esistenza che si cerca di riscoprire.
la tua analisi così attenta e articolata conferisce alle mie brevi righe un risalto che… non sono sicura che meritino!
Il trapezio, in realtà, è il cielo sopra il mio cortile, ovvero il mio frequente punto di vista sul circostante, ampio ma delimitato… un po' come la siepe dell'infinito, ricordi? (tanto per fare un paragone non proprio modesto)
e quel falco… ho pensato: starà adocchiando le prede, o chissà cos'altro? E poi mi sono resa conto del fatto che era bellissimo pensare che semplicemente stesse volando felice, beato lui…
grazie mille davvero, e buona domenica
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