Una cornamusa suonava a Glencoe

Ciao Mario. Mi hai chiamato, me e altri, a considerare questo tuo racconto, pronto anche alla stroncatura. No, non è possibile stroncarlo, quantomeno per come io vivo in racconto. Non vado a cercare l'accento sbagliato greve o acuto, come altri fanno, più bravi di me. Nel racconto voglio immergermi. E nel tuo ci si immerge e ci si incanta, sempre che nel dramma ci possa incantare. Sei riuscito a indagare te stesso, a immaginare le tue mani su quel cuore amato, sei riuscito a sporcarti il volto col sangue della "tua" amata per una ragion di Stato. Hai vissuto e ci hai fatto rivivere il dramma. E infine scrivi come vorrei scrivere io e questo mi piace. Non averne a male se molti racconti belli qui si perdono. Fa parte del gioco. Ti ho letto in concorso e ti sto leggendo qui e ora. È sempre un prezioso leggerti in ogni tuo racconto.