I RACCONTI DEL FULMINE - SEGNI D'ARTIGLIO
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Giappone, demoni, cacciatrici, leoni: questi alcuni degli ingredienti di questo lungo romanzo di Giulia Carrer (stranamente intitolato "I racconti del fulmine", come se fosse una serie di racconti autonomi) che coniuga amore ed esoterismo, senza mai eccedere nel melenso o nello splatter. La storia, molto brevemente, racconta dell'incontro tra Ryoga e Sakura, lui creatura soprannaturale appartenente alla temuta stirpe dei demoni leone, lei studentessa e, seguendo la tradizione di famiglia, Cacciatrice di spiriti maligni.
Due mondi diversi e contrapposti che pian piano imparano a conoscersi e ad amarsi, superando pregiudizi e difficoltà, affrontando pericoli e ombre del passato che ancora minacciano il loro futuro.
All'inizio ero un po' spaventato dalla mole del romanzo e dagli argomenti che non rientrano nelle mie letture usuali invece procedendo ho cominciato ad apprezzare la storia, narrata dall'autrice con uno stile scorrevole, semplice ed elegante allo stesso tempo, unito a una buona dose d'ironia che riesce a mescolare sapientemente lotte con creature soprannaturali e ingenue rivalità femminili.
Molto precise e particolareggiate le descrizioni dei luoghi, degli arredi e degli usi del paese, spesso arricchiti da brevi note esplicative.
I protagonisti Ryoga e Sakura, così come gli altri personaggi "secondari" sono resi molto bene nelle loro caratteristiche fisiche e psicologiche; completano il testo dei disegni in bianco e nero dei personaggi e una sintetica guida alla pronuncia della lingua giapponese.