IL SOLO MODO PER COPRIRSI DI FOGLIE
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Sono sostanzialmente due storie distinte che, solo in pochissime occasioni, trovano un punto di contatto. La storia va avanti in modo abbastanza blando, senza grosse sorprese e priva di patos, l'interesse viene ravvivato in ultimo, ma solo un poco.
La prima narra il decadimento di una famiglia, trattandolo in modo lento, sistematico; la seconda storia è quella di un giovane universitario in Italia con l'erasmus, che, in un modo poco veritiero, conosce una docente, che sarebbe la protagonista della prima storia.
Il romanzo è scritto al presente, con la perenne sensazione di avere fra le mani un testo teatrale, ed è talmente basato sui dialoghi che a volte si perde l'ambientazione, il luogo dove si sta svolgendo lo scambio di battute. A mio giudizio una rilettura era necessaria, specie per alcune ripetizioni, che potevano benissimo essere eliminate (vedi inizio cap 30).
Lo stile utilizzato rende alcuni passaggi freddi, impersonali, tipo: "Adesso Anita chiede a Daniel di accompagnarla in negozio, invece che a casa, così potrà salutare sua madre. Lui solleva le sopracciglia, interrogativo."
Tutto sommato è una lettura giovanile, semplice e leggera, che tenta sporadiche esplorazioni nel senso della vita, con poca convinzione. Non c'è da aspettarsi molto, oltre a una storia sobria che scivola via veloce.