LIBERAMI DA QUESTO LIBRO!
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Chiunque abbia letto il romanzo "La Storia Infinita" di Michael Ende, o almeno ne abbia visto la celeberrima versione cinematografica di Petersen, avrà sognato almeno una volta di avere tra le mani un libro in grado di aprirgli una porta di un mondo fantastico, nel quale egli stesso diventi l'eroe di una storia epica. E' stato forse questo che ha portato Maria Cristina Folino, giovane giornalista con già al suo attivo una raccolta di poesie, a scrivere questa deliziosa fiaba, "Liberami da questo libro!".
Già il titolo è tutto un programma: è al lettore che si rivolge direttamente fin da subito, attraverso un quadro che lo trasporta in un'atmosfera sospesa, al di là dello spazio e del tempo, e paradossalmente proprio con l'espediente del manoscritto ritrovato di manzoniana memoria: sì, ammicca l'autrice sotto lo pseudonimo di Rita Scamarini, questo libro è vero, parola di archeologo, e al tempo stesso avverte il lettore che vero non è per forza sinonimo di
realistico, situando tutto in un'indefinita antichità ancestrale e mescolando con la massima naturalezza l'evanescenza celeste della Scozia al mistero infero dell'Antico Egitto. Come in ogni fiaba che si rispetti c'è una damigella in pericolo (l'intraprendente Castanora) un cattivo (il mago Rutantruono) e uno scopo da raggiungere: disarmare il malvagio liberando ciò che tiene in ostaggio, che costituisce il segreto del suo potere e con cui potrebbe distruggere il villaggio di Loch. E l'eroe è proprio il lettore. Ma c'è un problema: come si fa a fare l'eroe? Il libro ha una soluzione anche per questo. Per sette capitoli accompagna il lettore passo dopo passo, addestrandolo a diventare un eroe, o meglio rieducandolo a usare una facoltà per la quale siamo decisamente fuori allenamento da molto tempo: l'immaginazione. Ciò implica che questo non è un libro da scorrere né da leggere in fretta: è un libro che va gustato, parola per parola, leggendo e rileggendo anche la stessa frase più di una volta, seguendo alla lettera le sue istruzioni, affrontato con lo spirito con cui s'imparano dei passi di danza. Effetto garantito, e per niente complicato da raggiungere; anzi, è piacevole imparare questi passi di danza lasciandosi trasportare dalla musica del linguaggio dell'autrice, leggero e brioso, fatto apposta per pizzicare corde mai toccate, mentre nel frattempo il quadro del personaggio misterioso si compone a poco a poco, e sarà diverso per ogni lettore. Alla fine si scoprirà che la fantasia non è solo un luogo: non c'è solo il Regno di Fantàsia, la cui caratteristica di non avere confini può forse anche un po' spaventare. Può essere una persona fisica, altrettanto vera quanto il lettore, che si può vedere, toccare, liberare.
Dott.ssa Federica Garofalo