Desiderio e passione

Leggendo la pubblicazione, si percepisce una sensazione viscerale, tra il desiderio e la passione, che, di getto, vengono espresse nel racconto, quasi in forma diaristica, dall'autore. Se ciò fosse stato intenzionale, forse, sarebbe stato consigliabile porre una premessa letteraria, al fine di evitare aspettative di un incipit impostato sull'impressione che, quanto scritto, sia quasi un'estrapolazione presa da un brano facente parte di un capitolo. Le troppe punteggiature spezzano il discorso, causando pause inutili alla discorsività di quello che viene esposto. Più che una storia mi pare un'esposizione sul meditare quanto una persona interpreti il desiderio proprio, confondendolo con lo slancio emotivo della passione. Tale è il riflesso risultante dalla lettera.

Il racconto ha un tono ironico che rende piacevole la lettura. Assistiamo qui ad alcune avventure del giovane protagonista che con la sua aria di bravo ragazzo risulta particolarmente attraente; le ragazze con cui entra in contatto sono disinibite e non si fanno problemi a mostrare apprezzamenti, per cui è dura per il nostro eroe resistere alle provocazioni. Per quanto provi desiderio e passione però, non riesce ad arrivare al punto, a causa di un fidanzato, di un gatto e di una strana sensazione che non riesce a definire. Lo capirà più avanti cosa lo frenava, era la mancanza del sentimento, dell’innamorarsi, del provare amore.
Perdonami per il puntiglio, ci sono dei refusi da correggere, te ne metto alcuni:
“il contatto in sé”, “da lì a poco”, “sì” si scrivono con l’accento;
“a nulla valsero”, hai dimenticato la “a”;
“davanti alla porta”, non “la”.
Ciao!