Malato cronico

Un malato cronico di sesso. Ne conosco molti appartenenti a questa tipologia di uomini che pare abbiano come piacere massimo non l'erotismo, ma fare un'altra tacca/conquista sul braccio. Dovresti correggere tutti quei trattini bassi che disturbano il lettore. Hai dipinto bene il protagonista e sicuramente mi è piaciuto il tuo racconto. Personalmente, in una ben precisa parola, vi ho letto un imput in relazione ad un attore non protagonista e vorrei sapere se ho "letto/visto" bene: " In cardiologia ? - mi disse preoccupata, ma quasi sognante -". Quel "sognante" è da intendere "credi che sono scema a non sapere tutto quello che combini? Bene, finalmente ti togli di nuovo dai piedi".

Eh già, abbiamo capito la cronicità della malattia, questo tipo è “malato” da tempo e vien da sorridere per quella sua agitazione, quella voglia di vivere che non s’acquieta. Comprendiamo anche la sofferenza, dal suo punto di vista, del dover invecchiare così di colpo. Ma sono d’accordo col sospetto di quella nota sul finale: “sognante” è un modo femminile di fare gli occhioni innocenti, se si resiste a essere moglie di un tipo così significa che si è più volpe di lui e distratto com’è dalla sua malattia, lui non se ne accorgerà mai. Raccontino divertente e stile brioso come sempre.

Un racconto molto ironico, che fa sorridere il lettore, dall'inizio alla fine. Mi ha tanto ricordato la trama di un film che ho avuto modo di vedere qualche anno fa: si tratta di "Tutto può succedere", con Jack Nicholson e Diane Keaton, in cui, l'interprete principale, alquanto attempato, è uno scapolo convinto, attratto da ragazze molto più giovani di lui. Durante uno dei soliti incontri "galanti", viene colpito da infarto, dovendo mettere da parte, almeno per un certo periodo, il suo "vizietto cronico". L'età, purtroppo avanza, e il cuore inizia a presentare qualche piccolo segno di cedimento, proprio come accade nella storiella, appena letta. Quel "quasi sognante" riferito alla moglie del malato cronico, potrebbe apparire anche come una sorta di liberazione, come a dire: "almeno, finalmente, me ne sono liberata!".