Sardegna, un paradiso infernale

Un breve saggio che denuncia ciò che, purtroppo, accade con molta frequenza ed è visibile ai nostri occhi. La nostra amata terra è sempre più sfruttata per scopi, anche quelli più beceri. Ne consegue un impoverimento delle risorse naturali, che, col tempo, intacca, oltre alle bellezze paesaggistiche, anche la salute stessa dei suoi abitanti. La sete di ribellione è più che legittima, ma sembra di assistere a una lotta impari, in cui la ciclopica e infernale macchina da guerra, scatenata dai soliti noti, prevale su chi vuole cambiare gli eventi storici. Se ciò accadesse per davvero, sarebbe sicuramente un "evento biblico". Lettura che lascia ampi spazi di meditazione.

Ah, la proverbiale lungimiranza dell'essere umano che sfrutta le risorse della Terra fregandosene delle conseguenze o pensando al massimo che sarà un problema dei suoi figli e dei suoi nipoti! E il vero problema è che spesso ciò accade non solo per l'avidità e la miopia dei potenti, ma anche perché chi potrebbe fare qualcosa per opporsi se ne sta in silenzio, a guardare e a subire. Lo diceva anche John Stuart Mill: "Gli uomini malvagi non hanno bisogno che di una cosa per raggiungere i loro scopi, cioè che gli uomini buoni guardino e non facciano nulla." Qui invece c'è la consapevolezza di doversi ribellare, c'è la volontà di far valere le proprie ragioni e di difendere la propria terra. Da tarantino che ha sotto gli occhi il dramma dell'Ilva, altro scempio ecologico della nostra Italia, posso ben capire come ci si sente.