TRE VOLTE ALL'ALBA
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Questa serie di racconti viene menzionata nel penultimo libro di Baricco "Mr. Gwyn", come l'ultimo libro scritto dal personaggio e in quel libro un racconto di pura fantasia. Che poi però l'autore ha invece scritto, come se lo dovesse al suo personaggio, più che a se stesso. Più che una storia da raccontare, per tutti e tre i racconti, sembra più un alto esercizio di tecnica narrativa, basata per la maggiore su dialoghi stretti e graficamente ridotti all'osso, nel senso che per identificarli l'autore utilizza il singolo rigo, omettendo anche il trattino iniziale. In questo caso il discorso indiretto libero risulta un esercizio mentale che disorienta e fa perdere il filo del discorso, non sapendo a volte chi sta parlando; una tecnica questa che a lungo andare stanca.
Baricco è comunque un eccellente narratore e alcune pagine sono degne di nota, come dimostra la prima pagina del primo racconto: una descrizione dell'albergo e della donna che entra da grande maestro. Tre brevi racconti dunque, che vedono come filo conduttore l'albergo e due personaggi, legati tra loro solo dal contesto e separati dal tempo e dai fatti. Sempre l'autore utilizza la forma del dialogo per spiegare le tre storie, delle quali solo l'ultima sembra la più improbabile e raffazzonata.