Fiamme

Il racconto è scritto abbastanza bene, ed è molto bello e triste. Uno dei miei "migliori amici" l'ho perso proprio in quel modo e ci sto ancora male.
A parte qualche errorino con gli accenti (con le particelle lì e là, per esempio), ti suggerisco di virgolettare con le virgolette "doppie" e non con le 'singole', è più bello da leggere.
PS: benvenuto!

concordo con Max, non è scritto niente male, la seconda parte mi piace di più, anche se purtroppo è il cane a morire ti segnalo anche una frase in cui a mio avviso andrebbe corretto il verbo: "la paura e lo shock attanagliò il suo essere", io scriverei "attanagliarono".
Benvenuto anche qui

Mi hai stupito.
Non mi sarei mai immaginato che il protagonista si sarebbe rivelato un cane. Eppure gli indizi erano tutti lì
Un complimento anche alla brevità del testo: in due pagine hai concentrato una storia a tratti triste ma anche bella, coinvolgente ed emozionante.

La pennellata finale firma un quadro ben costruito e complesso. Le fiamme, le scale, l'angoscia, la caducità della vita, il sacrificio, la commozione. Ingredienti essenziali della vita, che l'autore del breve testo, ha saputo sintetizzare con grande capacità narrativa.

Bello e triste. Si viene trasportati dal ritmo degli eventi poi alla fine si intuisce. Tutto diventa chiaro.
Alcuni appunti:
Non dovresti usare il maiuscolo per denotare una parola o frase, ma lo stile "italico".
Usando i rientri, specie per i dialoghi, la lettura era facilitata. Alcuni refusi.

Racconto molto ben descritto e sorprendente nella scoperta finale che chi aveva pensato, osservato e deciso un modo per salvare gli abitanti della casa in fiamme, non era una persona bensì un cane. Un cane che ha sacrificato la sua vita come un eroe, ottenendo forse che i suoi investitori nella rischiesta di aiuto potessero salvare i suoi padroni.
Molto commovente, esalta l'altruismo degli animali domestici che, se nella realtà agiscono in modo similare spinti da un istinto meno razionale e meditato di un essere umano, sono tuttavia capaci di dare la loro vita per la vita di chi li ha amati e allevati. La prosa è fluida, concisa ed espressiva, pur nella brevità del testo che lascia nel lettore un velo di tristezza e forse anche di ammirazione.

Fuoco e protagonista entrambi a carattere antropomorfo. Ben concepita l’architettura minima del racconto. In una sequenza di immagini, l’autore descrive la dinamica delle fiamme, il loro avanzare e arretrare, inghiottendo quanto trovano sul loro percorso. La ricerca disperata del protagonista di aiuto. La narrazione, fredda e puntuale, dell’impatto con l’auto e la carambola sull’asfalto. Poi il cambio di prospettiva, netto. Una breve descrizione dei due personaggi, attraverso le loro reazioni istintive all’incidente, che è come scalpello sulla pietra per rivelare il profilo delle rispettive personalità. L’uomo va a constatare i danni che ha prodotto l’impatto sulla sua vettura, mentre la moglie vede oltre. La scoperta del corpo del malcapitato e fedele eroe. La fine resta sospesa, sembra quasi l’incipit di un altro racconto.
Commento ortografico: al posto del “; “forse va meglio il “. “ o la “,” in “… La casa era quasi interamente in legno; sarebbe bruciato tutto…”; i ”…”, inseriti per separare i due punti di vista della narrazione, potrebbero essere omessi tranquillamente, anzi probabilmente aumenterebbe l’impatto sul lettore. L’uso degli stessi “…”, esattamente alla fine, genera aspettativa.

Bella storia, ti prende dall'inizio, sembra di sentire le fiamme che sfrigolano, poi il finaleÂ… io adoro questi finali a sopresa. Bravo!