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Fotofobia

(racconto altro, brevissimo - per tutti)
Tempo di lettura: meno di 1 minuto
100 visite dal 27/05/2021, l'ultima: 2 mesi fa.
3 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:




Descrizione: da definire...


Fotofobia
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Fotofobia
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Elenco Tag dell'opera:
#morte(245)    #treno(19)



Recensioni: 3 di visitatori, 3 totali.
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recensore:

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Recensione o commento # 1, data 10:55:15, 01/06/2021
La "flash fiction" è il genere che sembra calzare a pennello per questo autore. Da qualche tempo seguo le sue opere con interesse crescente poiché, come spiegavo nel mio commento al testo da lui proposto nella gara di primavera attualmente in corso, possiede una rara capacità descrittiva unita a una velata poesia.

Cosa chiedo come lettore quale contropartita della estrema sintesi che caratterizza tali brevissimi testi? Per quanto mi riguarda non ci sono dubbi: l'intensità emotiva. Ci dev'essere un contraccolpo, uno strappo, se volete una discontinuità improvvisa o un doppio salto di stato, da solido a gassoso e viceversa. Di questo l'autore deve essere sempre cosciente, pena un fallimento cocente. La lunghezza ha il pregio di consentire una modulazione del flusso emotivo, "lusso" che qui, personalmente, non concedo.​

Fotofobia: un titolo che colpisce. Punto assolutamente a favore, rendo merito a Nicolandrea poichè resta un elemento essenziale nell'economia delle pochissime righe.

L'incipit ci porta immediatamente sul primo livello, che è quello mnemonico.

Secondo step, temporale/spaziale: la via di mezzo. Di fronte a noi si apre un orizzonte perfettamente diviso a metà da due binari paralleli, di cui non si scorge la fine. Ed è mezzogiorno, il Sole allo zenith, punto mediano di massima intensità luminosa.

Terzo livello: la paura ancestrale della morte, solo evocata eppure reale, annunciata dallo sferragliare del treno che si avvicina.

Quarto e ultimo piano: sentimentale. Non ci è concesso sapere chi accompagnava la protagonista, lanciandola infine verso il suo destino.

La contrapposizione tra la luce abbagliante e l'approssimarsi del buio della morte è la chiave di volta del piccolo ma intensissimo testo. E nel titolo si nasconde, per la mia personalissima sensazione, il desiderio di abbandonare l'abbagliante chiarore.​

Ricapitolando: tre righe, quattro livelli intrecciati, una contrapposizione luce/buio. Cosa chiedere di più? Se questa fosse la scena di un film, la vedrei perfetta per una delle costruzioni magnifiche in cui Sergio Leone era maestro.

Rinnovo i miei complimenti all'autore, è evidente che il suo scrivere mi affascina. Ma attenzione alla trappola "flash". Come detto poco innanzi, l'intensità è d'obbligo e se non si riesce a trovare il giusto equilibrio con la necessaria "compressione" facilmente si sfora nell'ermetismo blindato. Non è il caso di Fotofobia, per la mia modestissima opinione intrigante, inquietante, attraente prova ottimamente portata a compimento.​



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

Recensione o commento # 2, data 16:20:03, 20/09/2021
Grazie per questo pugno nello stomaco.
Notevole!



recensore:

Recensione o commento # 3, data 13:51:32, 11/11/2021
D'impatto!
Sicuramente non era quello che mi aspettavo. l'esordio è tranquillo, quello di un ricordo, come può essere quello di qualsiasi altro racconto breve. Ma in poche righe di trasforma in tutt'altro, in un un pugno nello stomaco che ti lascia senza fiato, senza parole, l'unica cosa che ti resta da fare è elaborare lo shock che improvvisamente ti è stato causato.
Poche parole, ma che trasmettono emozioni fortissime.
L'ho riletto tre volte, e ogni volta mi ha dato le stesse fortissime sensazioni.
L'intensità non è facile da raggiungere, ma ci sei riuscito magistralmente.





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Descrizione: Questo romanzo nasce da un "contesto narrativo" che ho creato per il mio personaggio immaginario, avatar personale nel newsgroup it.arti.fantasy a cui ho iniziato a partecipare nel lontano 1999. Il nickname "Ladro d'Anime" che utilizzavo si ispira.
incipit: Il mio nome è Alassius e sono il narratore di questa vicenda. Ho intrapreso quest'arduo compito nel timore che gli avvenimenti di cui stato stato testimone fossero dimenticati, un male che colpisce immancabile la memoria umana, ma che la pergamena o il papiro permette di mitigare. Mi auguro che abili copisti possano, dunque, contribuire a perpetuarla…

tags: #guerra(127)    #magia(45)    #morti(245)    #remigio(1)    #ladro d anime(1)


(poesia altro, brevissimo)  di nwMarco Pozzobon
Descrizione: La dedico a un tempo in cui passato e presente si potranno incontrare.
incipit: Perché non possiamo solamente andare via.

tags: #apocalisse(18)    #decadente(2)    #lutto(6)    #morte(245)    #rovine(6)    #natura(62)


(altro altro, brevissimo)  di nwMarco Pozzobon
Descrizione: Dedicato al mio alter ego Emma Faccin.

tags: #alter ego(3)    #lutto(6)    #maschere(13)    #morte(245)


(poesia altro, brevissimo)  di nwMarco Pozzobon
Descrizione: Poesia scritta il 14 luglio 2023, un ringraziamento a Domenico Gigante per l'ispirazione.
incipit: Dietro la siepe il tempo sembra carino.

tags: #adulti(3)    #lavoro(73)    #morte(245)    #veneto(3)    #vita(355)    #adolescenza(31)


(poesia altro, brevissimo)  di nwMarco Pozzobon
Descrizione: Non sono bravo nelle descrizioni.
incipit: Poveri bambini, nati nel giorno della loro sepoltura.

tags: #dio(49)    #inferno(15)    #nebbia(15)    #paradiso(30)    #religione(11)    #morte(245)


(poesia altro, brevissimo)  di nwMarco Pozzobon
Descrizione: 6 Agosto 2023, il lento fuoco della mente.
incipit: Questo lento fuoco accarezza.

tags: #famiglia(89)    #funerale(6)    #fuoco(34)    #genitori(9)    #morte(245)    #viaggio(134)    #adolescenza(31)


(racconto horror, medio)  di nwGiorgio Burello
Descrizione: da definire...
incipit: BjbjUUDEIRDRE.Il sangue colava lentamente dalle lettere e dalle cifre bianche. Macchie dello stesso colore cupo spiccavano sul gancio centrale, sul respingente sinistro, sui cavi dell'alimentazione e dei freni che pendevano inerti. Poco lontano, davanti al fabbricato della stazione chiusa da anni, un infermiere del pronto soccorso cercava di calmare il macchinista, ancora in preda allo shock. L'altro infermiere camminava lungo le rotaie, i guanti di lattice usa e getta imbrattati ed un sacco bianco in una mano, pallido in volto nonostante l'abitudine. – Centrato in pieno, eh? – L'agente della Polfer, alto e allampanato, gli si avvicinò con in mano un bloc-notes. – Ho raccolto alcune deposizioni, ma non c'è molto da dire. Sembrerebbe che fosse immobile, in mezzo alle rotaie. Il macchinista se lo è visto davanti e ha azionato la rapida, ma era troppo tardi. Stava accelerando, come sempre dopo essere uscito dalla galleria là in fondo ed aver oltrepassato il ponte. Il segnale di protezione gli aveva dato via libera. –L'agente allargò le braccia. Il vice questore fece un segno d'assenso con la testa. La giornata era grigia e umida, ma non fredda. Lui si strinse nella giacca di velluto lo stesso, reprimendo un brivido. Si rivolse all'agente: – Se hanno finito di raccogliere i pezzi chiama la stazione di Callisalta e dì che facciano venire qualcuno per portare via il treno. Gli metteremo i sigilli e lasceremo andare i passeggeri quando arriveranno là. –L'agente se ne andò, lasciando il vice questore da solo vicino al respingente chiazzato. Un suicidio? Al momento, aveva tutta l'aria di esserlo. Il mattino esalava il suo umido respiro, lasciando che l'anima delle montagne si sollevasse dai boschi e dalle cime in lembi di nuvole candide. Brian a volte si alzava presto solo per godersi quello spettacolo, come quel giorno. Seduto sulla collinetta che nascondeva la sua nuova casa rispetto al dirupo scosceso che portava al lago, guardava i monti di fronte a lui nel silenzio che seguiva all'alba. Nella sua mente, l'aria frizzante si unì al verde cupo degli abeti in lontananza ed insieme lo trasportarono ancora in quell'Irlanda da cui era arrivato sette mesi e ventitré giorni prima. La nostalgia si stava affievolendo, però. Quello che cercava, ammesso che riuscisse mai a dargli un nome, non si trovava sulle sponde di Erin. Forse non si trovava nemmeno lì dove si trovava ora, ma per il momento la cosa non aveva importanza alcuna. Si alzò spazzolandosi con una mano i jeans stinti e ritornò verso casa. Appena dietro la collinetta aveva ritagliato una decina di metri quadrati di orto, che si mise ad ispezionare con cura ripulendolo dalle erbacce. Poco più avanti, silenzioso e stinto da anni di abbandono che la recente presenza di Brian non aveva ancora del tutto mitigato, un casello ferroviario faceva buona guardia all'unico binario della linea che risaliva la valle fino a Calisalta. L'uomo cedette ancora una volta all'istinto che lo aveva portato ad accettare quella sistemazione da moderno eremita…

tags: #amore(783)    #polizia(14)    #stazione(11)    #treno(19)    #banshee(1)


(racconto gotico, medio)  di nwGiorgio Burello
Descrizione: E' la mia interpretazione di una leggenda su un particolare tipo di vampiro: il nachzehrer, o masticatore di sudari. Un vampiro che non riesce a uscire dalla sua bara, ed è costretto a mordere il suo stesso sudario.

tags: #attesa(18)    #ossessione(6)    #stazione(11)    #treno(19)    #vampiro(19)    #notte(113)


(racconto narrativa, breve)  di nwRandagia
Descrizione: Una giornata inizia, per un venditore di tè indiano.
incipit: Rahul si alza tutte le mattine, quando ancora mattina non è. Qualcuno si sveglia prima di lui, e con quotidiana dedizione mette a bollire sull'unico fuoco di casa acqua, latte e la giusta dose di tè e spezie.

tags: #chai(9)    #treni(19)    #turisti(4)    #india(4)


(racconto narrativa, breve)  di nwSilviabe
Descrizione: da definire...

tags: #bendotti(2)    #treno(19)    #vecchia(25)    #silvia(5)

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