Descrizione: da definire...
incipit: Esercitazioni, composizione e sperimentazione.
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Descrizione: da definire...
incipit: All'alba, la pianta-albero aprì gli occhi. Quella notte, le sue percezioni crepuscolari non avevano captato minacce dal Verde. Cautamente lasciò affiorare i sensi diurni…
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Descrizione: Momento attuale nel mondo parallelo della fantasia: una città in emergenza per una malattia, un evento che crea un'altra emergenza («Le piaghe d'Egitto!»); ma sarà veramente così? Bambini, animali e un po' di "magia scientifica" non sono d'accordo.
incipit: Era una notte buia e tempestosa… «Scusa, ho sbagliato: buia e trepestosa…» «Trepestosa? Ma cosa diamine vorrebbe dire?» «Beh, una notte in cui c'era un gran trepestio.» «Allora scrivi correttamente: Era una notte buia, in cui si sentiva un gran trepestio… …un passaggio senza fine di esseri usciti dal sottosuolo per riempire in ogni dove la città di Albico…»
Descrizione: Ironico lamento di chi nessun frutto gustò verso chi invece nel frutteto dell'amore molto colse.
incipit: Tu che le stagioni tutte dell'amore hai vissuto tanto assaporando della primavera le primizie quei fiori azzurri variopinti che a te s'aprivano vogliosi d'offrirti la delicata essenza loro ch'hai assaporato le delizie gioie qual i gustosi frutti dell'estate labbra rosse ardenti ciliege da baciare pere succose per te quei seni da succhiare nettare vitale e laggiù le pesche tante vari colori vellutate che aprendosi al desio a te deliziato hanno i sensi i.
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Descrizione: La caduta di un alto pioppo porta al ricordo della famosa poesia pascoliana La quercia caduta.
incipit: Ancora guardo con tristezza l'alto pioppo caduto a terra dopo anni di lotta contro della natura le ostili forze, già il ceppo con le radici spente tagliato netto il mutilato tronco le ultime offese attende in segheria, e nel guardare e nel al suo poi destin pensare alla mente mia sovviene del poeta romagnolo "La quercia caduta" bella e struggente poesia: qui nessuno loda chi nella prima primavera con i soffici e piumosi frutti di lui viorna l'aria deco.
Descrizione: Due vanità a confronto e dai rossi colori… un papavero… una ciliegia… vanità punite.
incipit: Gara di colori Stando ai piedi di un ciliegio Un rosso papavero si prese a gareggiare con il frutto dell'albero quale più intenso fosse il lor colore, si pavoneggiava il fiore guarda diceva vedi che splendore è come fuoco intenso che vi avvampa, e l'albero così gli rispondeva son questi frutti che al bel denso colore danno anche dolcezza, ma le due vanità in attesa superbe del giudizio dell'arbitro Supremo subirono nel frattempo la giusta punizione si stinse il fiore fino a morire.
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