Il dono

Sinceramente commosso dal racconto di questa breve vicenda, su di un bambino non in grado di filtrare i messaggi ricevuti e, neppure, comprensibilmente parlando, ancora capace di distinguere la realtà dalla fantasia, così come il bene dal male e la netta differenza di una situazione di pericolo, ahimè, ingenuamente masticata come se fosse un fiabesco dono. Dispiace ed addolora che storie simili si ripetano incessantemente anche oggi, per mezzo di giochi di potere sempre più mirati a spadroneggiare, persino negli angoli più remoti della terra, al fine di un incremento altissimo di danaro, veicolato nella costruzione di armi, adoperate nello scatenarsi di guerre micidiali. Pubblicazione toccante che serve a ricordare l'infamia di esse, nuovamente in atto nel 2017, e le scelleratezze dell'uomo, il quale, chissà per quanto altro tempo, ancora le perseguirà. Sarebbe saggio auspicare ad una pace globale che raggiunga tutti i continenti del mondo. Chi ha un cuore sensibile soffre quotidianamente nel sentire di persone cadute in battaglie innescate da futili ideali che non conducono a nulla. Suddette riflessioni mi ha suggerito la lettura de “Il dono”.

Un breve racconto, molto bello, che ci lascia tristi e commossi e mostra il lato della guerra più feroce, quello che colpisce con facilità gli innocenti e gli indifesi. I combattimenti ci sono sempre stati ma si sono fatti via via più astratti, contro un nemico senza volto, un mostro generico da distruggere. Ma quando si guarda in faccia il volto di chi cade come nostro nemico, allora è il momento in cui sappiamo di aver colpito noi stessi.
Ti segnalo da correggere “i sui genitori” e il nome del bambino nell’ultima riga.