IDRA LOOP
La strana verità di una fotografia che non dovrebbe esistere
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In una tranquilla cittadina del Nord Italia, gli abitanti rivedono se stessi da giovani. Il CICAP vuole vederci chiaro e ingaggia un reporter specializzato in miti e misteri. Però anch'egli viene suo malgrado coinvolto in qualcosa di altrettanto assurdo, infatti appare dal nulla una misteriosa fotografia Polaroid che lo ritrae in una circostanza mai esistita.
Cosa lega questi due misteri?
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Una bella storia misteriosa con sprazzi divertenti e un pizzico di poesia, che afferra il lettore fin dall’inizio e lo incuriosisce senza tregua, spingendolo a vedere come finisce la vicenda.
La narrazione scorre attraverso le vite di tre protagonisti, Bart, Aldo e Marco in un modo che sembra di essere davvero al fianco di quelle persone a scoprire le cose insieme a loro. I personaggi sono ben delineati attraverso i loro comportamenti e le reazioni ai fatti, è facile immaginare le espressioni dei loro visi mentre agiscono o mentre pensano. Sono pieni di sfaccettature, non solo divisi in “buoni e cattivi” ma colmi di altre emozioni come dignità, rabbia, ingenuità, malizia, rancore, delusione, vendetta, affetto.
C’è una nota di dolcezza che riguarda una donna e la sua bella poesia, un mistero che si scioglie alla fine della storia.
Ci sono indizi disseminati nei dialoghi che si rivelano pian piano, giocando con il lettore e tenendolo col fiato sospeso come di solito accade in un giallo.
E c’è un’atmosfera appena palpabile di mistero che si insinua in ogni riga, che non viene spiegata (giustamente) ma alimentata da continui dettagli, che permea tutto il racconto e tuttavia resta sempre ai margini. Gli strani fenomeni non solo capitano agli abitanti del paese ma anche al lettore (attraverso gli occhi di Bart e di Marco) che rimane affascinato, sospettoso e libero di immaginarsi qualsiasi cosa. Anche di fare attenzione alle foto, ai cocktail e ai giochi di parole.