Il Tessitore

Ho molto apprezzato questa favola, innanzitutto perché il protagonista è ben consapevole del valore attribuibile alla propria mercanzia: egli è un tessitore, non un mercante. Sa benissimo quale deve essere il prodotto finito, 20 soldi: "potranno sembrare molti, ma questo è il giusto prezzo". Non può esistere un margine di trattativa, se non applicabile a un tessuto più pregiato. Ma, in questo caso, il prezzo sale e non sempre l'acquirente è disposto a sborsarlo. Per questo motivo, quando gli si presenta un cliente disposto ad acquistare il filo più pregiato, l'averglielo fatto indossare, non è motivo di soddisfazione, tanto da volerlo pagare lo stesso prezzo degli altri. Una piccola lezione di apprendimento per il tessitore, che, probabilmente è riuscito ad affinare anche le armi del mercante, per non incorrere in ulteriori mancati guadagni.

È percepibile la passione e l'attaccamento al proprio mestiere di tessitore. Si sente la dignità che accompagna la scelta di mettere in vendita le proprie creazioni. Quando ha descritto il tessuto più pregiato sono riuscita, a tratti, ad immaginarlo. Ma cos'è che ispira in particolare i soggetti scelti da rappresentare? C'è una storia dietro? C'è il vissuto del tessitore o soltanto estro e creatività? Ho trovato il racconto coinvolgente e ho avuto l'impressione che la passione per il lavoro svolto fosse sempre qualche passo avanti rispetto al proprio tornaconto economico.