Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 03/10/2010
Bella poesiola, complimenti!
Mi sono permesso di dare una sistematina al testo, perché come l'avevi inserito tu appariva "poco leggibile".
PS: benvenuto a bordo.
risposta dell'autore, data 00:00:00, 03/10/2010
Grz per la correzione. nfatti nn son bravo come voi.
spero sia piaciuta almeno. ciao
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 04/10/2010
Il titolo "Io non può" invece di "Io non posso" è tutto un programma. Questa poesia si presenta già fuori dagli schemi canonici. E' un testo molto particolare e interessante. Nel primo verso la parte descrittiva: un sole che c'è ma non si vede (il sole c'è sempre, quindi quando si scrive non c'è il sole, non è corretto), poi la parte espressiva : il mervosismo perchè c'è un doloroso fastidio al piede. Poi l'incontro con una donna (conosciuta o sconosciuta?). Ma è una donna sposata. Non si accorge di lui ma, quando la chiama (la chiama per nome, quindi la conosce?),lei lo vede e si mette a ridere. Il senso della risata è tutto lasciato all'immaginazione del lettore. Ride perchè lo riconosce? Ride perchè vede in lui qualcosa di divertente? Dal punto esclamativo finale possiamo intuire la sorpresa dell'uomo. Magari si aspettava una reazione diversa!! Un testo molto originale e sorprendente proprio perchè non usuale.
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 03/10/2010
molto breve, forse sbaglio, ma ci vedo molto più di quello che si può leggere: perchè non si vede il sole? Forse l'autore vuole comunicare la sua tristezza? Per lui il sole non si vede fin quando la lei non si accorge di lui? E' lei il suo sole nascosto? E perchè lei ride? forse è felice di vederlo? Sì, ha ragione Angela, lascia molto all'immaginazione. benvenuto
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 04/10/2010
Che tristezza...
ma la poesia sa esprimere in pieno questo sentimento.
recensore:
Giuseppe Novellino
Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 04/10/2010
Tutto in "ede", ma poi finisce in "ide". La fede in un incontro, altro non è che una speranza maldestra, che si infrange come un'onda sullo scoglio. Componimento brevissimo, arguto, pervaso da un certo amaro umorismo, a partire dal titolo che è tutto un programma. Mi è piaciuta comunque la leggerezza del testo. Complimenti.
recensore:
Arcangelo Galante
Recensione o commento # 6, data 00:00:00, 02/09/2017
Un testo molto particolare e interessante, ove, il messaggio contenuto, viene tutto lasciato all'immaginazione del lettore. Il sole c'è ma non si vede, sino a quando la donna, sentimentalmente già impegnata, lo si deduce nell'istante in cui il protagonista si avvede della fede al dito di lei, si accorge di lui, che la desidera. Il piede fa male, inteso metaforicamente come un impedimento, giacché, in seguito alla scoperta "spiacevole", l'uomo è impossibilitato a muoversi "liberamente", per camminare verso ella. A tale punto, si oscurano i bei pensieri nella mente, i quali, vengono messi da parte non appena egli la saluta, rinunciando alle intenzioni di avvicinarsi, dopo averla vista come una mera chimera, ossia inafferrabile. E come si comporta, invece, la spettatrice? Sorride, in quanto, è stata lusingata dallo sguardo, forse, di colui che avrebbe desiderato. Naturalmente, la pubblicazione è suscettibile di libere interpretazioni e solamente l'autore rimane l'unico a chiarirci i perché l'abbia scritta. Un piccolissimo componimento, arguto e costellato da una velata, amara ironia, già presente nel titolo scelto. Un cordiale saluto, Mario.