(racconto narrativa, breve)
di
Sphinx
Descrizione: Brevissimo racconto. Due anziani si incontrano su una panchina e inizia un dialogo surreale. In due versioni, narrativa e commedia in vernacolo fiorentino.
incipit: Chi può sapere quando arriva la morte? Ovviamente nessuno, ma lo stato d'animo con cui si aspetta può variare, a seconda dei casi. La vita, comunque si sia vissuta, appare come un'opera incompiuta a priori, dato che quando il tempo giunge alla fine qualche cosa in sospeso lo si deve lasciare per forza… a meno che non si abbia alcun progetto in corso, allora la morte forse è preferibile.
Descrizione: descrizione da definire...
incipit: BjbjUUDEIRDRE.Il sangue colava lentamente dalle lettere e dalle cifre bianche. Macchie dello stesso colore cupo spiccavano sul gancio centrale, sul respingente sinistro, sui cavi dell'alimentazione e dei freni che pendevano inerti. Poco lontano, davanti al fabbricato della stazione chiusa da anni, un infermiere del pronto soccorso cercava di calmare il macchinista, ancora in preda allo shock. L'altro infermiere camminava lungo le rotaie, i guanti di lattice usa e getta imbrattati ed un sacco bianco in una mano, pallido in volto nonostante l'abitudine. Centrato in pieno, eh? L'agente della Polfer, alto e allampanato, gli si avvicinò con in mano un bloc-notes. Ho raccolto alcune deposizioni, ma non c'è molto da dire. Sembrerebbe che fosse immobile, in mezzo alle rotaie. Il macchinista se lo è visto davanti e ha azionato la rapida, ma era troppo tardi. Stava accelerando, come sempre dopo essere uscito dalla galleria là in fondo ed aver oltrepassato il ponte. Il segnale di protezione gli aveva dato via libera. L'agente allargò le braccia. Il vice questore fece un segno d'assenso con la testa. La giornata era grigia e umida, ma non fredda. Lui si strinse nella giacca di velluto lo stesso, reprimendo un brivido. Si rivolse all'agente: Se hanno finito di raccogliere i pezzi chiama la stazione di Callisalta e dì che facciano venire qualcuno per portare via il treno. Gli metteremo i sigilli e lasceremo andare i passeggeri quando arriveranno là. L'agente se ne andò, lasciando il vice questore da solo vicino al respingente chiazzato. Un suicidio? Al momento, aveva tutta l'aria di esserlo. Il mattino esalava il suo umido respiro, lasciando che l'anima delle montagne si sollevasse dai boschi e dalle cime in lembi di nuvole candide. Brian a volte si alzava presto solo per godersi quello spettacolo, come quel giorno. Seduto sulla collinetta che nascondeva la sua nuova casa rispetto al dirupo scosceso che portava al lago, guardava i monti di fronte a lui nel silenzio che seguiva all'alba. Nella sua mente, l'aria frizzante si unì al verde cupo degli abeti in lontananza ed insieme lo trasportarono ancora in quell'Irlanda da cui era arrivato sette mesi e ventitré giorni prima. La nostalgia si stava affievolendo, però. Quello che cercava, ammesso che riuscisse mai a dargli un nome, non si trovava sulle sponde di Erin. Forse non si trovava nemmeno lì dove si trovava ora, ma per il momento la cosa non aveva importanza alcuna. Si alzò spazzolandosi con una mano i jeans stinti e ritornò verso casa. Appena dietro la collinetta aveva ritagliato una decina di metri quadrati di orto, che si mise ad ispezionare con cura ripulendolo dalle erbacce. Poco più avanti, silenzioso e stinto da anni di abbandono che la recente presenza di Brian non aveva ancora del tutto mitigato, un casello ferroviario faceva buona guardia all'unico binario della linea che risaliva la valle fino a Calisalta. L'uomo cedette ancora una volta all'istinto che lo aveva portato ad accettare quella sistemazione da moderno eremita…
tag dell'autore: #amore(796)
#polizia(14)
#stazione(10)
#treno(17)
#banshee
tag automatici: #questore(2)
#casello(4)
#deirdre #binario(5)
#panchina(39)
#macchinista(3)
#galleria(14)
#montagne(87)
Descrizione: Potrebbe capitare ad ognuno di noi, ed ognuno di noi reagirebbe credo allo stesso modo. Un pizzico di autobiografia, purtroppo, c'è in questo racconto.
incipit: Un anno. Le lancette dell'orologio formavano un angolo strano e il numero della data era inequivocabile. Era già passato un anno. La panchina di vernice gialla screpolata, la siepe che non cresceva mai abbastanza per nascondersi dai passanti, il ghiaietto bianco scricchiolante per i passeggini delle mamme nel parco e, in sottofondo come un lamento lontano, lo zampillare della fontana. Non era cambiato nulla, eppure era tutto completamente diverso.
tag dell'autore: #amore(796)
#orologio(36)
#rimpianto(30)
#tempo(124)
#giardini(32)
tag automatici: #panchina(39)
#scusami(5)
#lancette(14)
#vernice(5)
#screpolata #ghiaietto #passeggini
Descrizione: Sono alcune mie poesie, premiate in concorsi a cui ho partecipato e pubblicate, dalle case editrici, su antologie della poesia contemporanea.
incipit: eTu sei l'amoreE torneranno ancora le rondinie tra le crepe dei muri costruiranno i nidie cinguettii riempiranno l'aria intorno… E torneranno i fiori, ancora nei campie spanderanno il loro profumo e le strade, ancora, diffonderanno giochi di bimbie cantie la gente respirerà profumi nuovi… Io, amore mio, prenderò tra le mie le tue mani, appoggiati.
tag dell'autore: #nostalgia(66)
#ricordi(192)
tag automatici: #chiusinegli #temposenza #speranze(168)
#manoche(2)
#panchina(39)
#passatoi #piccole(66)
#proteggerli
Descrizione: Racconto presentato per la Gara 28 di BraviAutori.
incipit: Il vecchio era seduto sulla panchina in riva al mare da ore, incurante del freddo e della gente che passava. Guardava le onde infrangersi sugli scogli, con sguardo assente, come immerso nei propri pensieri. Era stanco. Della soffitta umida e maleodorante che da anni era ormai la sua casa, di dover uscire solo di notte, rintanandosi durante il giorno. Stanco della sua vita, anzi della sua non-vita.
Descrizione: E, se un giorno, d'improvviso, la nostra vita cambiasse e ci trovassimo a dover condurre quella del senzatetto o, come si dice comunemente, del "barbone", ce la sapremmo cavare? Forse con qualcuno che ci faccia da maestro potremmo imparare…
incipit: Erano le sette e mezza di sera di un giorno di fine Luglio, l'atmosfera era straordinariamente limpida, sicché il Sole, cadendo all'orizzonte, colorava di un arancione intenso tutto quello che riusciva a raggiungere. Gli oggetti, colpiti dalla luce, proiettavano ombre allungate all'estremo, disegnando sul suolo case di cinquanta metri e auto di dieci, persone di quindici e cani di cinque. Il paesaggio assumeva così un aspetto irreale, fantastico, tipico del sogno…
tag dell'autore: #barbone(8)
#scuola(44)
#senzatetto(4)
#maestro(14)
tag automatici: #allievo(10)
#panchina(39)
#bisogna(54)
#barboneria #propria(166)
#giornali(20)
#comprensivo(5)
#oggetti(26)
Descrizione: descrizione da definire...
incipit: Roventi sono i binari che conducono i pendolari nel loro viaggio diurno Il vecchio tabellone degli o…
Descrizione: descrizione da definire...
incipit: Percorreva quella strada quasi tutte le sere, intorno alle undici, uscendo dal bar per tornare in caserma.
Elencate 10 relazioni su 227 -