Napoli è…

I 99 posse definirono Napoli "citta' dimenticata sfruttata abbandonata da tutti disprezzata"… ma così come espresso intensamente dal tuo aforisma è molto, moltissimo di più. Brava ❤️

Le contraddizioni delle grandi città del sud, e più grande è la città più grandi sono le cpntraddizioni. Queste città che ci riempiono d'orgoglio (come non pensare alle Quattro giornate!), queste città che ci riempiono di vergogna. Come somiglia alla mia città Napoli! E non solo per quella bella foto che la ritrae col mare davanti e il vulcano alle spalle.

"Napule è nu sole amaro / (Napule è addore è mare)". Rossella, sarà un caso ma più di qualche tua creazione ci porta dritti dentro la musica. Avrai riconosciuto "Napule é", successo del 1977 dell'indimenticabile Pino Daniele. Polistrumentista, cantautore, un carattere non sempre facile – per sua stessa ammissione e da quanto raccontano gli 'addetti ai lavori' - ma di certo un perfezionista nel suo campo (e lo dico in segno di profonda stima per un genio della musica quale lui è stato) ha conquistato il grande pubblico con la sua voce graffiante, e dei testi di rara bellezza e significato. Per comprendere la grandezza di un brano del genere, basterebbe pensare allo stacco abissale tra l'immagine che fino a quel momento si dava di Napoli, nelle storie cantate e raccontate, e la nuova realtà presentata, che trova peraltro riscontro in artisti dello stesso periodo come il mai dimenticato Troisi che, con ironia e intelligenza, ha saputo anche lui darci uno spaccato della metropoli partenopea molto più aderente alla realtà. I versi di Pino, se fossero messi su tela, ne uscirebbero come un chiaroscuro incantevole: "Napule è mille culure / Napule è mille paure". Uno strappo che Pino Daniele ha saputo dare, mantenendo però tutta quanto ciò che c'è di buono. Ed è tanto, così tanto che l'amore del cantautore per la sua città è più forte della "carta sporca" e del "sole amaro".

Mi permetto di dire che in queste tue poche righe ravvedo lo stesso sentimento, che io anche condivido. Napoli è una città meravigliosa, pur con tutti i suoi aspetti difficili. Pollice in su.

Questo componimento, nel suo linguaggio essenziale, ha saputo centrare gli aspetti contraddittori di Napoli, che anche la mia città: la sua bellezza, la sua passionalità, ma anche il suo prendere spesso strade sbagliate. Bella ed efficace l'immagine del rum del babà.