Descrizione: Questo racconto partecipa al concorso "Fantascienza e dintorni"
incipit: L'Imperatore Dixel, terzo nel nome, se ne stava stravaccato sul suo prezioso trono, regalo di un suddito molto facoltoso, graziato da una morte piuttosto brutale. Dall'espressione, pareva che l'Imperatore Dixel III stesse studiando un qualcosa che solo lui riusciva a vedere. A quei tempi era meglio non farsi troppe domande, ed era meglio dare per scontato che l'Imperatore avesse sempre ragione, soprattutto in momenti come quelli, quando lui c'era e la sua mente vagava altrove.
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Descrizione: Dura, spietata, già persa, la battaglia in cui sono coinvolti gli antieroi di questo racconto. Malgrado la loro sconfitta, però, concorreranno a permettere che chi venga dopo di loro continui a sperare.
incipit: Nella sua stanza laboratorio Nacz era profondamente concentrato, lo studio delle tecniche di pensiero di un antico popolo aveva amplificato le sue già eccezionali doti nel plasmare onde cerebrali. Fermo e in silenzio da diverse ore, cominciava ad alzare le braccia, ed ecco che le sue mani erano percorse da un brivido sempre più accentuato, fino a diventare movimento e poi armoniosa danza delle dita; un'immagine proveniente da un passato lontano prendeva forma nella sua mente e poi nell'aria…
Descrizione: Storia fantastica di cavalieri ed eroi che ribellandosi alla tirannia della loro regina, guidano il popolo nella creazione di un regno in cui i più alti valori morali dovrebbero trionfare.
incipit: La sagoma di un cavaliere si stagliava fiera e sicura contro il sole nascente, la sua mano stringeva nervosamente l'impugnatura fregiata d'argento della spada; i suoi occhi si sforzavano di vedere al di là del campo di battaglia attraverso una nebbia mattutina fitta e lattiginosa. Le colline erano verdi come gli smeraldi più puri, punteggiate dalle prime margherite che stavano facendo capolino. L'erba era umida di rugiada, umida come gli occhi del cavaliere bagnati da flebili lacrime.
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Descrizione: da definire...
incipit: La prigione di Stanford Il 14 Agosto del 1971, venne messo in scena un vero e proprio arresto per le strade della città. Le guardie, un paio di giorni prima, avevano partecipato a un meeting con il direttore del carcere, Zimbardo stesso, e il vice direttore, un suo collaboratore. Erano state istruite accuratamente sul modo in cui avrebbero dovuto comportarsi con i carcerati, su come doveva essere organizzata la giornata e su quello che era lecito e non lecito fare. Si sarebbero suddivisi in tre.
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(racconto fantascienza, breve) di
Vihio Descrizione: Modifica dopo modifica, da ciò che in origine fungeva da nuova schiavitù, si giunse alla nemesi del genere umano.
incipit: Intanto, i robot di per sé non costituiscono, né potrebbero, un pericolo. L'idea che arrivino a rivoltarsi in nome di chissà quale logica superiore, non ha senso. Privi di istinti, una volta giunti al libero arbitrio, vero o falso poco importa, al massimo si disattiverebbero. Comunque, per avere la certezza che in alcun modo ledano un essere umano, si è preferito imprimere indelebilmente nei cervelli positronici la legge: "Nessun essere umano deve subire danno in presenza del robot."
(racconto narrativa, breve) di
Athosg Descrizione: da definire...
incipit: Compassione Li ho visti arrivare dal fondo della strada. Due trentenni alti e barbuti che come guardie del corpo trascinavano una carrozzella. Su di essa un cane, un bellissimo levriero maculato. Le gambe anteriori erano storte, e il terreno lo sfioravano appena, in modo leggero.
Descrizione: Giochi di luce rappresenta la presa di coscienza di un ragazzo ribelle: il suo lungo travaglio interiore e la difficile impresa di autodefinirsi si collocano in un tempo e in uno spazio indefinito e al limite del reale.
incipit: GIOCHI DI LUCE Le mie gambe si muovono lentamente lungo una corsia delimitata da due barre che mi arrivano all'altezza del ventre; il mio percorso è rettilineo, non posso sbagliare, non ancora, eppure mi sento in trappola. Seguo l'omone di fronte a me, non posso vedere il suo sguardo ma percepisco la sua insicurezza dalle gambe tremolanti; dietro di me, invece, c'è una ragazzina paffutella con gli occhi atterriti, ma so di non poterla osservare a lungo. Mi sento solo, al confine tra due stati, in…
Descrizione: Racalmuto, in provincia di Agrigento, 1881: morirono per proteggere le croci del Calvario che il governo voleva abbattere per far passare da lì la ferrovia.
incipit: Comprese allora come doveva sentirsi Giuda quando gli diedero i trenta denari. A lui diedero trenta lire. Pure per lui una questione di croci da piantare. Erano quelle 30 lire la gratifica per avere sparato contro la gente di Racalmuto. Aveva fatto solo il suo dovere, il giovane fante Serra Pasquale. Lo sapeva bene e continuava a ripeterselo, ma non trovava pace. Cosa poteva fare lui ? Era solo un soldato del Re. Gli dicevano di sparare e lui doveva sparare e basta! Era venuto da Roma persino il…
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(racconto narrativa, lungo) di
Rinaldo Descrizione: Dalla luce al buio, e viceversa. 500 passi sono la distanza dalla cella alla libertà
incipit: Noi non siamo solo i "buttate le chiavi" e teneteli dentro. Noi siamo centinaia di storie da raccontare. Paure, sogni, speranze. la storia di un detenuto che sfrutta il carcere invece di farsi sfruttare. Che raggiunge la sua consapevolezza attraverso la sofferenza. Un amore smisurato per le figlie e per la vita.
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Descrizione: Fiaba futurista con slanci lirici fantastici.
incipit: Un tempo viveva in Napoli un uomo di nome Ferdinando, egli era un guappo, nato sopra i quartieri spagnoli. Era assai giovane quando incominciò a pensare ed agire da guappo. Aveva occhi azzurri come il mare, una donna nel cuore ed era uno strano ladro di sogni un po' stupido, un po' guascone era quello che gli altri sognavano d'essere. Egli era uno, nessuno e centomila. Uno come tanti, tanto meno, assai intelligente, era sempre indaffarato, fermo nel suo progetto di diventare ricco e famoso…
Descrizione: In ricordo del dramma dell'Olocausto.
incipit: Ti racconto le pene che ho patito, ti racconto la fame e la paura, gli abusi e umiliazioni che ho su…
Descrizione: Batman, infettato da un virus sconosciuto, è in fin di vita. I suoi amici, per salvarlo, saranno costretti a chiedere aiuto a un loro irriducibile nemico… Seguito ideale del racconto "Gotham: la notte del giudizio".
incipit: "Signorino Dick, l'avvocato è arrivato." "È proprio necessario, Alfred?" "Temo di sì. Da questa parte, venga." Dick Grayson si alzò e andò nello studio, quasi trascinando i piedi e contando i passi. L'avvocato in questione, il signor Joel Blutenthal, lo stava attendendo da qualche minuto. Il legale, alla presenza del ragazzo, si fece avanti porgendogli la mano. La sua stretta era decisa, al contrario di quella di Dick.
(racconto dialettale, breve) di
Yakamoz Descrizione: da definire...
incipit: 'a ninnella Era d'estate! Agosto, sette anni fa. Stavo sul corso di Salerno. Quello di sotto, perché c'è anche quello di sopra. Erano le tre di notte! Mi ricordo di un semaforo che pareva un albero di Natale. E la mia auto, una specie di scatola di ferro con le ruote, tipo panda, che non partiva. Buttata in una traversa vicino al bidone della monnezza. Che a guardare da lontano, non si capiva quale fosse la macchina e quale il bidone. Sì, non era proprio una tragedia! Salerno nel centro è
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Descrizione: I racconti dei nonni restano sempre nei ricordi.
incipit: Erano momenti di sogni per noi bambini,
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