Fine corsa

Il centauro e la sua passione, l'uomo e la moto, un padre e il figlio...l'amuleto. Il racconto gioca su questi rapporti, parla di una passione e descrive un bel legame che unisce padre e figlio. Sullo sfondo le distese dell'Atlantico e i rilievi montuosi della Spagna che si perdono a vista d'occhio. E il tutto si apre al mistero del soprannaturale. Interessante la costruzione del racconto. Il linguaggio è corretto e fluido.

"Quando la morte deve arrivare, non esiste amuleto o portafortuna che possa aiutarci a scansarla." Questo è il chiaro messaggio che si evince dalla lettura di questo breve e incalzante racconto che trascina il lettore nel mondo delle "corse", quasi a fargli annusare l'odore della benzina, sentire il rombo dei motori e fargli immaginare l'ebrezza che si prova in quel "volo" sospeso fra cielo e terra,fra rischio e coraggio, fra passione e pericolo. Luigi segue da vicino la vita del padre in queste frenetiche gare che lo vedono sempre vincente, e sa che il padre si porta sempre con sè "quel palmo della mano con un occhio incastonato", un amuleto che "forse" servì a un re spagnolo nella difficile "reconquista" della Spagna occupata dagli Arabi. Quell'amuleto era tornato misteriosamente nella mani di Manuel e lo aveva sempre protetto, redendolo capace di sfide e ardue prove.
Ma un giorno sparisce e il destino di Manuel si compie inesorabilmente. Il racconto è ben fatto, con delle descrizioni calzanti e curate nei dettagli, presenta un lessico molto appropriato (qualche piccolissima impefezione "e ove", meglio tgliere la "e"; come pure meglio togliere la virgola dopo la parola "adrenalina").

Una storia singolare, piena di sapori e di sensazioni organolettiche (la benzina, il salnitro, le pietre bagnate...). Vi si evoca un curioso accostamento tra i valorosi paladini e più moderni centauri motorizzati. La storia, forse un po' barocca nelle descrizioni (come tale dev'essere in quanto ambientata nella penisola iberica), si sviluppa focalizzandosi su un talismano. Amuleto destinato ad aprire più domande che a fornire risposte; inutile orpello della superstizione, è nullo davanti al mistero della vita e della morte.

Un padre cresciuto in una zona molto particolare.
Dove il sole solca la pelle e dove le due ruote inforcano strade impolverate.
Questo uomo vuol mostrare al figlio come si vive, vuol far capire che
un amuleto qualsiasi cosa faccia gli salva sempre la vita.
Manon e' così, questo padre non ha potuto raccontare al figliolo che
il destino ce l'ho costruiamo noi, giorno dopo giorno e non c'e' amuleto che tenga. Molto scorrevole da leggere.

Un racconto con affascinanti descrizioni di paesaggi e di corse in moto, di passioni che si tramandano da padre in figlio, di talismani misteriosi. Il personaggio di Miguel è ben incastonato nella storia, mentre intorno a lui si sviluppano la figura del figlio e la presenza della moglie. L’altra figura che incombe è quella del destino, di cui non si accenna, di cui tutti mormorano, ma che sempre, a dispetto di ogni talismano, arriva puntuale a prendersi il dovuto.