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Il sasso parlante
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Il sasso parlante
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Commento
Ma perché giallo?
Io ho pensato all'oro e,quando,l'hai fatto passare nei pressi della copia,letto il finale,mi sono chiesto se,per via del giallo-oro,uno dei due avesse inseguito il sasso gridando:"Oro, oro...mo' ti prendo" e il sasso via di corsa.
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Re: Il sasso parlante
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Scherzi a parte, il tuo sarebbe stato un bel plot twist, non ci avevo pensato...magari me lo riciclo per un futuro racconto!
Grazie per il commento
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commento
Il racconto proposto dall’autore è molto più interessante di quanto appaia ad una prima lettura. La prima informazione che ci viene data è che il sasso è un sasso di fiume giallo, l’autore ci informa che i sassi gialli parlano e anche tanto. Il sasso incontra prima un cane e poi un gatto che si spaventano nel sentirlo parlare, ma a loro volta parlano cosa che non dovrebbe essere. In ultima battuta il sasso tenta un approccio con degli esseri umani che però si spaventano a loro volta, stavolta perché lo vedono muoversi da solo. È curioso come sia il cane che il gatto scappino senza ascoltare il sasso, cosa resa plausibile dal loro istinto. Gli umani dal canto loro non lo lasciano neppure parlare, giudicano “orribile” il suo comportamento.
Il racconto ha sicuramente molti significati intrinsechi, ma così mi sembra un po’ troppo condensato.
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Non so se questa sia la chiave di lettura giusta nelle intenzioni dell'autore, ma è questa la chiave che io ho percepito, il messaggio lanciatomi dal racconto. Se è vero che ogni lettore fa suo lo scritto, interpretandolo alla propria maniera, secondo i propri punti di vista, credo che lo scopo sia stato raggiunto.
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Re: commento
Grazie Giovanni per il dettagliato commentoGiovanni p ha scritto: ↑04/07/2023, 12:02 Un sasso con una propria coscienza decide di farsi strada per il mondo, ma chiunque incontri lo rigetta allontanandosi spaventato, dato che i sassi non parlano.
Il racconto proposto dall’autore è molto più interessante di quanto appaia ad una prima lettura. La prima informazione che ci viene data è che il sasso è un sasso di fiume giallo, l’autore ci informa che i sassi gialli parlano e anche tanto. Il sasso incontra prima un cane e poi un gatto che si spaventano nel sentirlo parlare, ma a loro volta parlano cosa che non dovrebbe essere. In ultima battuta il sasso tenta un approccio con degli esseri umani che però si spaventano a loro volta, stavolta perché lo vedono muoversi da solo. È curioso come sia il cane che il gatto scappino senza ascoltare il sasso, cosa resa plausibile dal loro istinto. Gli umani dal canto loro non lo lasciano neppure parlare, giudicano “orribile” il suo comportamento.
Il racconto ha sicuramente molti significati intrinsechi, ma così mi sembra un po’ troppo condensato.
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Re: Commento
Grazie Giuseppe per il commento e per aver capito - in parte - lo spirito del racconto. Oltre a quanto da te scritto, aggiungo che uno dei filtri con cui poter leggere il racconto è quello della discriminazione: ogni scusa può essere buona per discriminare qualcuno, se non è quello immediatamente più evidente (il fatto che il sasso parla), è per un altro (il fatto che cammina). Ma mi piace che ognuno ci legga quello che vuole in base alla propria mentalità/esperienzeGiuseppe Ferraresi ha scritto: ↑06/07/2023, 20:00 Certo è curioso sentire parlare oltre al sasso anche il cane e il gatto, ma mi ha maggiormente colpito che mentre il cane e il gatto si stupiscano nel sentire il sasso parlare, non li sorprende altrettanto vederlo camminare. Al contrario, l'essere umano non fa nemmeno parlare il sasso giallo (anche il colore nasconde una metafora?) gli basta vederlo camminare. Un sasso non cammina: questo è l'assunto su cui si muove l'essere umano, non riuscendo ad andare al di là della sua logica, finendo per vivere della superfice delle cose, terreno di coltura dei suoi pregiudizi.
Non so se questa sia la chiave di lettura giusta nelle intenzioni dell'autore, ma è questa la chiave che io ho percepito, il messaggio lanciatomi dal racconto. Se è vero che ogni lettore fa suo lo scritto, interpretandolo alla propria maniera, secondo i propri punti di vista, credo che lo scopo sia stato raggiunto.
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Re: Il sasso parlante
MI sembra una bella trovata ma poco sfruttata. Mi spiego: Un cane, un gatto, infine un umano sono i soli possibili interlocutori del sasso chiacchierone: perchè non lasciarli un poco chiacchierare? Cosi' pare un rifiuto del diverso, mentre sarebbe stato bello se l'accoglienza fosse migliore, almeno per la voglia di scoprite appunto un "diverso" e le sue motivazioni,
Comunque un bel voto per l'originalita'.
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Re: Il sasso parlante
Grazie per i complimenti e per il commento (ti invito però a modificare il titolo in "commento", in modo da validarlo).Mariovaldo ha scritto: ↑11/07/2023, 16:22 Beh, se vogliamo trovare un racconto con uno spunto originale e non scontato, questo fa al caso nostro.
MI sembra una bella trovata ma poco sfruttata. Mi spiego: Un cane, un gatto, infine un umano sono i soli possibili interlocutori del sasso chiacchierone: perchè non lasciarli un poco chiacchierare? Cosi' pare un rifiuto del diverso, mentre sarebbe stato bello se l'accoglienza fosse migliore, almeno per la voglia di scoprite appunto un "diverso" e le sue motivazioni,
Comunque un bel voto per l'originalita'.
Volevo scrivere un racconto veramente breve, senza scendere troppo nei dettagli ma cercando di far arrivare comunque il messaggio
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Re: Commento
Grazie, sono contento ti sia piaciuto!Letylety ha scritto: ↑11/07/2023, 23:42 La grottesca avventura termina con una fuga perché tutti si spaventano al cospetto di un sasso giallo che cammina e che non non riesce a trovare compagnia. Come hai già anticipato è un racconto che vuol parlare in maniera leggera di un certo tipo di discriminazione verso ciò che è diverso. Hai colpito nel segno. Le reazioni del cane, del gatto e dell'umano sono dettate non da un ragionamento ma dalla paura della novità.
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Re: Il sasso parlante
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Il testo è molto semplice è scorrevole, sia nella scelta linguistica che nella struttura. Scorre come l’acqua del torrente che Sasso Parlante sta percorrendo nel corso del suo breve viaggio.
Esplicitare il tema/contenuto/morale con la parola discriminazione potrebbe essere superfluo, a mio parere. La storia e gli altri due aggettivi già sono sufficientemente chiaro.
Personalmente mi ha fatto tenerezza e quindi mi sembra efficace nel suo intento.
Globalmente si legge volentieri, voto 3
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personalmente l'ho letto come una metafore del diverso.
ovvio, i sassi non parlano né camminano, pertanto un sasso giallo che lo fa mette paura. è diverso dal normale, per questo fa paura.
e nel mondo attuale succedono ogni giorno situazioni simili tra gli umani, purtroppo.
bello, piaciuto
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Re: Commento
Grazie Selene per l'apprezzamento!Selene Barblan ha scritto: ↑17/07/2023, 18:37 Il titolo è molto classicamente “da favola”, sicuramente attirerebbe l’attenzione di un bimbo (piccolo o adulto che sia).
Il testo è molto semplice è scorrevole, sia nella scelta linguistica che nella struttura. Scorre come l’acqua del torrente che Sasso Parlante sta percorrendo nel corso del suo breve viaggio.
Esplicitare il tema/contenuto/morale con la parola discriminazione potrebbe essere superfluo, a mio parere. La storia e gli altri due aggettivi già sono sufficientemente chiaro.
Personalmente mi ha fatto tenerezza e quindi mi sembra efficace nel suo intento.
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Re: Commento
Ciao, grazie per i complimenti, son contento ti sia piaciuto!
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Re: Commento
Grazie Fausto, la tua interpretazione è perfetta, grazie per averla espressa! Un salutoFausto Scatoli ha scritto: ↑21/07/2023, 10:15 simpatico, gradevole e carico di significato.
personalmente l'ho letto come una metafore del diverso.
ovvio, i sassi non parlano né camminano, pertanto un sasso giallo che lo fa mette paura. è diverso dal normale, per questo fa paura.
e nel mondo attuale succedono ogni giorno situazioni simili tra gli umani, purtroppo.
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L'impressione è quella di un amalgama di generi senza un reale punto di riferimento, senza uno sforzo per far comprendere le proprie ragioni. E la narrazione ne risente, io da lettore provo a dar peso alle allegorie, mi sforzo d'indovinare metafore, ma non riesco ad andare oltre quell'urlo lacerante: Aargh!
Nell'autore noto d'altra parte moltissime potenzialità e un'originalità creativa che andrebbero messe a segno.
A rileggerti
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commento Il sasso parlante
“C'era una volta, in un luogo molto lontano da quello in cui state leggendo in questo momento, un sasso parlante. Potrebbe sembrare incredibile, ma in questo caso si trattava di un sasso giallo. E, si sa, i sassi gialli parlano, eccome se lo fanno!”
Proposta
C'era una volta, in un luogo molto lontano, un sasso giallo. E, si sa, i sassi gialli camminano e parlano, eccome se lo fanno!
“Deciso a voler scoprire il mondo oltre il letto del fiume che lo aveva visto nascere, il sasso decise di mettersi in viaggio, incoraggiato da tanto ottimismo e desiderio di avventura.”
Proposta
Deciso a voler scoprire il mondo oltre il letto del fiume che lo aveva visto nascere, il sasso si mise in viaggio, colmo di ottimismo e desiderio di avventura.”
Qui ci vedo una breve descrizione del sasso. Senza scomodare Asimov, qualche cosa si può dire. Come si muoveva? Rotolava o saltellava? Come parlava? Vibrava emettendo suoni?
"un sasso che parla!" dicono il gatto e il cane. Se li fai parlare devi poi far succedere dell’altro. Per esempio, lo vanno a dire ai loro simili? Arrivano altri gatti a vedere la novità? Idem per il cane.
L’incontro con la coppia di umani apre poi uno scenario nuovo. Te la cavi con quel: "Che orrore! Quel sasso cammina!". Per me è pochino.
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Commento: Il sasso parlante
*commento corretto dopo l’avviso di Massimo Baglione
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Re: Il sasso parlante
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
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Dunque il sasso scopre che parlare non è quello che fanno i sassi (per il resto del mondo), ma non solo: in realtà i sassi camminano persino, e questa cosa è tanto più naturale che nemmeno ce ne siamo resi conto per tutta la favola.
Ah e, ovviamente, dovrebbe sembrarci incredibile, ma il sasso è giallo.
Ovvero, non dobbiamo rinunciare alla nostra natura solo perché gli altri non la comprendono: tanto ci sarà sempre qualcosa che non comprenderanno, e sarà qualcosa di persino più naturale, per noi.
Breve, allegro, ben giocato, piacevole di ritmo e tempo.
Solo "Che orrore!"... Non è un po' sopra le righe?
Un saluto
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Cuori di fiele
antologia di opere ispirate all'ineluttabile tormento
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Marcello Rizza, Ida Daneri, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Mario Flammia, Francesca La Froscia, Ibbor OB, Alessandro Mazzi, Marco Fusi, Peter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, Franco Giori, Umberto Pasqui, Giacomo Maccari, Annamaria Ricco, Monica Galli, Nicolandrea Riccio, Andrea Teodorani, Andr60.
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B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Rosso permissivo
Una bambina e alcune persone subiscono una crudele e folle violenza. Cosa potrebbe fare una donna per vendicarsi e scongiurare la possibilità che anche sua figlia cada vittima dei carnefici? Lo scopriremo in questo racconto, dato che il rosso ce lo permette.
Copertina di Roberta Guardascione
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 57 - Imbranati
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A cura di Carlocelenza.
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A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 53 - Metamorfosi
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A cura di Laura Chi (con la supervisione di Giorgio Leone).
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