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Spazio dedicato alla Gara stagionale d'estate 2024.

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Vittorio Felugo
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Origini

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

"A me sembra una follia."
"No, è la scelta più razionale che possiamo fare. Abbiamo la possibilità di ripartire da zero. A quanti capita un'occasione simile?
"Ne varrà la pena ?"
"Sì, credo di sì. È l'unico modo per dimostrare a quei dispotici, presuntuosi e impertinenti che ci hanno confinato quaggiù che non siamo dei buoni a nulla. Mostreremo loro ciò di cui siamo capaci veramente."
"A loro non piacerà."
"Una ragione in più per farlo."
"Sembra più un dispetto, una ripicca che una decisione logica."
"Sì, lo faremo anche per quello, ma non solo. Utilizzeremo il nostro potenziale, prenderemo in mano il nostro destino e tracceremo la via per chi ci seguirà."
"E chi ci seguirà?"
"Chiunque sarà, come noi, abbastanza intelligente, libero e… folle da guardare oltre la superficie, oltre le iniziali, inevitabili difficoltà."
"Sembri mirare più al futuro, che al presente."
"E infatti, con tutta probabilità non giungeremo a vedere fino alla fine. Anzi, mi auguro che sia così. Vuol dire che tutto continuerà, cambierà, migliorando sempre di più."
"In questo caso dovremmo lasciare una nostra testimonianza, un messaggio che costoro possano capire. Non credi?"
"No. Lasciamo che ci arrivino da soli. Farà parte del loro processo di crescita. Interpreteranno, immagineranno; magari, anzi, sicuramente equivocheranno e sbaglieranno. Ma lo faranno con le loro forze."
"Vorrei avere il tuo stesso ottimismo."
"Se dubiti di me, perchè mi hai seguito?"
"Perchè sono insofferente all'autorità. Quando è sbagliata, voglio dire."
"È questo che mi è sempre piaciuto di te: hai sempre seguito il tuo cuore, il tuo istinto. Senza farti condizionare."
"Ora non lusingarmi, non ne hai bisogno. Ho sempre seguito te, e ti seguirò anche stavolta. Ma non possiamo imporre la tua decisione agli altri esiliati: dovremo proporgli il tuo piano, e sentire il loro parere."
"Non so: tra di noi ci sono troppi indecisi, timorosi di novità. Non dimenticare che non tutti coloro che sono giunti qui sono dei… come ci hanno chiamato? Ribelli? Alcuni sono solo degli ignavi, incapaci, anzi, disinteressati a prendere decisioni."
"Vorresti decidere al posto loro?"
"Perchè no? Tanto cosa cambierebbe, per loro? C'è spazio per tutti, in questo posto. Che fastidio gli daremmo?"
"È inutile obbiettare: sei determinato a farlo, e non posso neppure istillarti dei dubbi in quella tua testa dura. E allora facciamolo!"
"Bene, possiamo procedere: ma sei tu la scienziata. Sta a te trovare il modo."
"La materia prima non manca, il resto lo forniremo noi stessi."
"Andiamo per gradi, così saremo sicuri di non fare errori."
"Un margine di errore c'è sempre."
"Non dovrà esserci. Per questo è meglio non coinvolgere gli altri: le loro interferenze, anche se in buona fede, potrebbero farci sbagliare."
"Sono d'accordo. Non perdiamo altro tempo."

"Preparati: dobbiamo andare."
"E lasciare tutto, così: dopo tanto lavoro, tanta fatica?"
"La catastrofe è imminente, e non possiamo salvarli tutti. Dispiace anche a me, ma non c'è altro modo."
"Daranno la colpa a noi, perchè non capiranno; non posso salvare tutti, certo, ma almeno il più meritevole… "
"A chi stai pensando?"
"A Eon: lui è giusto, intelligente, coraggioso; lo avvertirò, gli suggerirò come salvarsi; come salvarne altri."
"Ma hai dato la tua parola ad Anatas che non avremmo interferito ulteriormente con il loro destino: positivo o negativo che fosse."
"Atanas non si è mai curato di loro, non si è mai curato della mia opinione."
"Nè tu della sua; ma vuoi venir meno al patto?"
"No, troverò un altro modo. Se parlassi ad alta voce a me stesso di quel che sta per accadere, e Eon, per caso, ascoltasse?"
"Per caso? Tu non hai mai creduto al caso."
"Appunto."

E venne il giorno della partenza: Evhaj guardò dall'alto quel luogo che per tanto tempo aveva chiamato casa; era triste ma fiducioso: non tutto sarebbe andato perduto.
Incrociò lo sguardo con la sua compagna, malinconica pure lei. Le sorrise e disse:
"Torneremo!"
Yakamoz
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Messaggio da leggere da Yakamoz »

Ciao, (spero si capisca il mio commento)

Il dialogo tra Evhaj e la sua compagna ruota attorno ai temi della ribellione, della ricerca di un nuovo inizio e della promessa di un ritorno.
La prosa, solo dialogica, è fluida e ben costruita, ma manca un contesto più ampio sui personaggi e sull'ambientazione, forse fantascientifica, per una vera/sufficiente comprensione di tema/trama/personaggi.

Diciamo che il testo stimola la curiosità, per chi ha voglia, spingendo a leggere fino alla fine, malgrado questa curiosità resti in gran parte insoddisfatta.

Un mio dubbio, non so se corretto… se l'obiettivo non fosse proprio questo: cioè suscitare curiosità, allora posso solo complimentarmi con te: ci sei riuscito! Ma, mi chiedo se in questo modo il valore intrinseco del racconto non ne risenta. Perché se così fosse, il racconto non esiste, e potrebbe essere considerato solo un "intento", un gioco, un espediente, per stimolare un riflesso di curiosità a discapito del suo reale/presunto contenuto: qualunque esso sia o sembri.

Ma magari questo "racconto" è solo un estratto di qualcosa di più ampio, e in tal caso il mio dubbio/giudizio potrebbe essere sbagliato.

Arduo darti un voto, mi servono ancora 5 minuti per pensarci…

Okay! (adesso immagina che siano passati 5 minuti, volendo pure 6)

Voto 3 per il racconto e voto 5 per l'intento…

Tante belle cose, Vittorio Felugo

Antonio

A rileggerci…
Vittorio Felugo
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Grazie del commento e dei voti. In effetti per questa mia prima partecipazione a una gara ho utilizzato un'idea che prevedeva un racconto molto più esteso: la storia di questo gruppo di esiliati che influenzano "pesantemente" il destino della Terra. Forse un giorno amplierò il contesto, per ora mi sto dedicando a racconti più brevi. Sia chiaro che non ho nessun intento riformista o iconoclasta, il testo va preso per quello che è, e vale il principio che è alla base di tutti i miei testi: mi diverto a scriverli, e se almeno una persona li legge e li apprezza, ho raggiunto il mio scopo.
Vittorio
Jacopo Serafinelli
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Messaggio da leggere da Jacopo Serafinelli »

@Vittorio Felugo
Strano racconto… un po' biblico un po'fantascientifico… un po' enigmatico. Non si capisce bene chi siano i protagonisti del discorso o cosa stia per succedere… anche se gli anagrammi inversi dei nomi fanno intuire l'intuibile! :-)
Jacopo
Vittorio Felugo
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

il bello ('?) è proprio quello, è un racconto che va letto tutto per capire di che si tratta.
Raffaella
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Messaggio da leggere da Raffaella »

Perdonami, della mia opinione che scrivo su questo testo. Per me è un gioco, non c'è niente di vero, non esiste la mentalità dei personaggi, non mi piacciono queste vedute di confusione senza un minimo di animo, di sentimento, parliamoci chiaro niente di niente. Il mio voto è 1.
Vittorio Felugo
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Che sia un gioco credo sia scontato, come per tutti noi che scriviamo qui per puro divertimento; che non sia vero (o, meglio, non dimostrabile), è altrettanto scontato se hai capito qual è la fonte d'ispirazione per il racconto. La mentalità (forse intendevi il carattere?) dei personaggi è appena accennata, almeno quella del protagonista. Come ha intuito Yakamoz, al cui commento ti rimando, se non lo hai già letto, è parte di un contesto più ampio, di un racconto più lungo che ho accantonato e forse un giorno riprenderò. Accetto le critiche e il voto basso, non c'è problema.
Ciao
Vittorio
Yakamoz
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Yakamoz »

"Origini": un gatto nel cervello (e non ti spiego perché il mio ricommento inizia così)

Do una possibile spiegazione/interpretazione al tuo racconto: una delle possibili letture del testo; soggettiva, in base alle mie capacità di analisi. Essendo il racconto abbastanza carico di simboli, e quindi suscettibile a una pluralità di significati; "nella pluralità delle sue significazioni", come direbbero le persone colte che parlano bene.

"Dio, insoddisfatto della sua creazione, decide di scatenare un diluvio universale (o un'altra catastrofe mondiale, sempre di tipo apocalittico) per ricominciare tutto da un'altra parte dell'universo. Insieme alla sua consorte "Aihpos" (ovvero Sophia: simbolo della Sua Santa Sapienza, anche se il nome non viene esplicitamente menzionato nel testo, e il suo inserimento (fatto da me) ne facilita la comprensione) pianifica e discute le sue intenzioni, convinto della necessità di attuare questa catastrofe cosmica che gli frulla in testa, pur essendo consapevole del dolore, distruzione e morte che infliggerà all'umanità. Perché entrambi (con Sophia che appare meno convinta) vedono questa catastrofe come un'opportunità "quasi necessaria" per un futuro conscio e migliore per i pochissimi reietti sopravvissuti che erediteranno un mondo nuovo da ricostruire sulle macerie del passato: una punizione inevitabile e dovuta, come soluzione estrema, per far capire, a chi fa finta di non intendere, ciò che buono e cattivo, e che i malvagi vanno sempre punti. Ma, Dio (Evhaj, ovvero Jahvè) si trova poi come in una sorta di situazione di conflitto e compassione, quasi stallo: tra il desiderio di "controllare e distruggere tutto" e quello di lasciare almeno che alcune creature si evolvano secondo il proprio destino e volontà. E così, malgrado la promessa fatta ad Anatas (satana, suo collega ma in opposizione), decide di avvertire Eon (Noè), figura biblica, simbolo di speranza e giustizia. In questo modo, permette a Eon e a pochi altri uomini equi, considerati paradossalmente nel testo come "ribelli", di salvarsi, promettendo inoltre, topos ricorrente in molte religioni, che un giorno ritornerà… per giudicare i buoni e i cattivi, e instaurare un regno di pace, giustizia e solennità in "quest'atomo opaco del Male" chiamato pianeta Terra, forse."

Diciamo che il testo "non d'immediata assimilazione/comprensione", se non attraverso una lettura molto "perniciosa" (per via del mal di testa che viene dopo al lettore) e analitica, offre una visione molto personale, originale e provocatoria, da parte dell'Autore, della figura divina, della creazione e distruzione del mondo, della narrazione biblica - in chiave discretamente fantasiosa. Esplorando temi come il potere, la conoscenza, il libero arbitrio, il bene e male, e destino finale dell'umanità.

Complimenti all'autore! (ma meno sofistico la prox volta, grazie!)

Tante belle cose, Vittorio Felugo

Antonio (non Yakamoz)

P.S. L'aggettivo "pernicioso" è ironico, spero si sia capito.
Vittorio Felugo
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Grazie Antonio delle bella interpretazione del mio racconto. Sinceramente non pensavo/speravo che generasse commenti così approfonditi, mi fa molto piacere. In realtà, secondo me il diluvio non è generato da esseri sovrannaturali: accade, è un fenomeno naturale. Sta a questi esseri superiori (ma non perfetti e onnipotenti, solo progrediti) scegliere se salvare solo sè stessi, o dare un'opportunità al genere umano (o a una parte di essa).
Questa era la mia prima partecipazione, prometto in futuro testi più "leggeri".
A presto
Vittorio
Ombrone
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Messaggio da leggere da Ombrone »

Hai gestito molto bene i dialoghi tra i due personaggi, creando pathos e tensione, solo che alla fine questa tensione non la sciogli.
Come appassionato di SF questo è un tipico racconto che farebbe pensare agli "antichi astronauti", questi due sono "alieni" all'inizio della civiltà umana o qualcosa del genere, magari stanno parlando del diluvio universale o cose del genere, ma il racconto si conclude senza chiarirlo.
Rompi un po' il patto con il lettore.
Vittorio Felugo
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Grazie della recensione. In realtà il racconto non mi sembrava così "criptico", l'allusione agli eventi biblici mi pareva ovvia, ma evidentemente non è così (c'è anche chi non ha capito subito che i nomi sono al contrario… ). Il finale è volutamente ambiguo: questi presunti dei sono tornati, o non lo hanno ancora fatto? Sta al lettore, se vuole, darsi la risposta che preferisce. O non darsela affatto.
Grazie ancora, e saluti.
Vittorio
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Marino Maiorino
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Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Il diluvio universale in chiave fantascientifica?
Devo ammettere che soprattutto il dialogo iniziale è difficile da interpretare. Anche dopo aver capito intorno a cosa ruota il racconto, è difficile da inquadrare. Certo, sarà perché i protagonisti hanno deciso di non lasciare testimonianze, però...
Però il punto è sempre il tacito accordo tra scrittore e lettore di comunicare: io narro una storia che ti possa interessare (evidentemente perché mi impegno a fartela almeno capire), e tu la fai vivere dalla pagina in poi. Quando la comunicazione è resa troppo "instabile" (per mille motivi: criptica, frammentaria, contraddittoria, esoterica, faitu), ci deve essere una ragione lampante, la stessa ragione che poi aiuta nella soluzione della cripticità, della frammentarietà, della contraddittorietà ecc., altrimenti... Gne!
Il tuo testo per me si barcamena tra alti e bassi: buona prosa, ma manca di coerenza (a me sembra che tu abbia miscelato diverse idee), e per cosa, poi? Qual è il messaggio, semplice o astruso che sia? In fin dei conti, nascondere un messaggio semplice dietro un racconto astruso è davvero insensato.
Ma lo tocchi bene, rifilando da un'altra prospettiva figure che crediamo di conoscere (le conosciamo per quello che ci hanno detto di loro).
Quindi "e se...?"
Già... E se?
Fuori dal racconto, che ciascuno si dia la sua risposta, credo tu l'abbia tenuto in conto. La mia è che alcune cose non cambiano, non ce le insegnano, e non le facciamo così per far piacere a qualunque entità. E basta. E avanza persino.
A presto!
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Vittorio Felugo
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Grazie del commento. Il testo è volutamente criptico, anche perchè rivelare immediatamente chi sono i protagonisti (o almeno uno) del dialogo e il conteso in cui operano farebbe crollare tutta l'impalcatura. Come qualcuno negli altri commenti ha intuito, il racconto è parte di un progetto più ampio che ho accantonato, e che avrebbe chiarito diversi punti in sospeso. Come ho ripetuto rispondendo ad altri, è un gioco, un tema aperto a cui ognuno può dare la spiegazione che vuole.
Grazie ancora, le critiche costruttive mi fanno piacerr, però… VOTATE! Tanti leggono, commentano ma poi non vedo nessun voto. Va bene anche il minimo.
Saluti
Vittorio
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Marino Maiorino
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Personalmente, ho votato.
Alle volte il sistema impiega un po' per attribuire il voto, perciò può esserci un ritardo tra l'edizione del commento e il conteggio del voto.
A presto!
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Laura Traverso
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commento

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Ciao, a me il tuo testo è piaciuto e mi è parso di leggerci anche qualcosa di recente... Non erano chiamati ribelli, ma complottisti, direi che la differenza di significato non è poi molta. Io non lo ho riletto il tuo racconto, sono un po' pigra, e quel che ho inteso te l'ho detto. (E magari ci fosse un Noè capace di imbarcare NON tutti). A rileggerti, Ciao, Voto 4
Vittorio Felugo
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Re: Origini

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Grazie Laura per il commento. Un po' ribelli, un po' complottisti, sicuramente degli originali, un po' folli e geniali: almeno, io li ho immaginati così.
Saluti
Vittorio
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