Gara 58 - commenti e votazioni

[Lodovico]

Questo topic per votare, commentare, chiacchierare, il bando si trova qui: viewtopic.php?f=80&t=4923

[Massimo Baglione]

Bravo Lodo!
Buon divertimento!

[Federico Pani]

Ok, cominciamo a far girare le rotelle.

[Lodovico]

Bravi autori, ci siete?

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[Daniela Rossi]

Tutto tace

[Massimo Baglione]

La quiete prima della tempesta...

[Skyla74]

E se ci scambiassimo un po' di idee? A me è venuto in mente:
- il ritorno di un ex che ti ha lasciato per un'altro/altra (<<ma non eravamo in pausa di riflessione?>> dice, falsissimo, solo perché gli/le è andata male. Risposta <<Sì, due anni fa. A proposito chi sei?>>) Da sviluppare in chiave rigorosamente ironica.
- il ricordo del ricordo che ci suggeriva... (grazie Tiziano Ferro, ho già il cappio pronto). Da sviluppare in chiave tragica. Oddio, non è necessario morire alla fine.
- il ritorno di una nevrosi... ah che bello, ti ricordi quando avevo smesso di controllare trenta volte il gas prima di uscire? Ecco, adesso
sono trentadue. Da sviluppare il meno possibile.

[Francesco Zanni Bertelli]

Quella della nevrosi mi piace. Come funzionano le gare?

[Massimo Baglione]

Come funzionano le gare?

Ciapa: https://www.braviautori.it/gare

[Skyla74]

Quella della nevrosi mi piace. Come funzionano le gare?

Lo sapevo, d'altronde sono un genio
Però adesso Francesco paga il dazio e dammi una tua idea sennò sguinzaglio Cerbero che nessuno lo ha voluto
e mi è rimasto sul groppone dall'ultima gara che ho organizzato la gara

[Francesco Zanni Bertelli]

A me viene in mente il sogno di un deja-vu, ossia sognare un deja-vu e, svegliandosi, essere certo di averlo vissuto

[Giorgio Leone]

Qui bisogna rompere il ghiaccio

[Lodovico]

Bravo Giorgio. Rompere il ghiaccio, soprattutto in primavera, è cosa indubbiamente meritoria.
Commenterò il racconto a gara finita, ma... mi è parso di leggere un nome conosciuto!

[Giorgio Leone]

Grazie, Lodo, occorre svegliare i dormienti e farli - appunto - tornare come recita il titolo. Se non ti spiace ci metto pure l'occhio

[Patrizia Chini]

Sono stata un po' giù di morale... ora sto meglio e voglio partecipare a questa gara.
Però mi sembra un po' snobbata! Perchè? Ho scritto il racconto. Ne avevo uno perfetto ma credo che non si possano postare racconti già pubblicati in antologie di altri concorsi. Vero? Per favore c'è qualcuno che risponde? Un grazie anticipato.

[Lodovico]

Sono stata un po' giù di morale... ora sto meglio e voglio partecipare a questa gara.
Però mi sembra un po' snobbata! Perchè? Ho scritto il racconto. Ne avevo uno perfetto ma credo che non si possano postare racconti già pubblicati in antologie di altri concorsi. Vero? Per favore c'è qualcuno che risponde? Un grazie anticipato.

Ciao Patrizia, piacere di ritrovarti!
Non è assolutamente obbligatorio che i racconti siano inediti, anche se sono stati inclusi in antologie, premiati o pubblicati ovunque vanno bene lo stesso.

Per quanto riguarda la partecipazione, vedrai che i Braviautori arriveranno, probabilmente sono ancora con il "cappello pensatore" in testa a immaginare chi o da dove potrebbe ritornare...

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[Lodovico]

Grazie, Lodo, occorre svegliare i dormienti e farli - appunto - tornare come recita il titolo. Se non ti spiace ci metto pure l'occhio

Ma certo!

[Patrizia Chini]

Grazie Lodo, fatto ma l'immagine si vede?

[Patrizia Chini]

Ora si vede...

[Patrizia Chini]

Qui bisogna rompere il ghiaccio

Accipicchia Giorgio, ho letto il tuo racconto. Altrochè se hai rotto il ghiaccio.
Esilarante.

[Nunzio Campanelli]

Postato il racconto. L'immagine è finita in fondo. Non provo nemmeno a rimetterla in cima, potrebbe scomparire. Chiedo scusa.

[Patrizia Chini]

Postato il racconto. L'immagine è finita in fondo. Non provo nemmeno a rimetterla in cima, potrebbe scomparire. Chiedo scusa.

E successo anche a me e anch'io l'avevo persa dentro il racconto senza sapere dove.
Ho eliminato l'ultima mossa (Ctrl+z) e tutto è tornato come prima. Ho riprovato e è andato bene.

[Lodovico]

Dopo la colomba e l'uovo di Pasqua, vi comunico che la scadenza della gara sarà spostata al 15 aprile

[Patrizia Chini]

Ciao ragazzi! Dove siete? Volete lasciarci soli nell'arena? Non c'è gusto! Siamo in quattro... quattro gatti, troppo pochi. Non so se è previsto un numero limite. Lodo, scuoti un po' i dormienti...

[Laura Chi]

Cambiamo titolo? "Chissà se tornano!"

[Patrizia Chini]

Che sottile ironia... lì per lì non l'avevo capita. Brava!

[Alberto Tivoli]

Ho appena finito di buttare giù il mio racconto. Domani lo rileggo e poi lo invio. Ho tempo fino alla mezza notte, giusto?

PS: speriamo che dopo la notte non mi faccia così schifo da cancellarlo...

[Annamaria Vernuccio]

Ciao a tutti voi...per il rotto della cuffia! Giusto per dire: "Ci sono anche io!"

[Patrizia Chini]

Eccomi... ho "cicciato" (direbbe una mia amica) i commenti.



 “Dalla padella alla brace” di Giorgio Leone
Genere humor. Esilarante. Ricco di inventiva e di senso dell’humor, Giorgio ha saputo utilizzare bene le sue abilità dando vita a un racconto ben costruito, che ha anche il pregio di essere portatore di un messaggio positivo.
Voto: 5


 “Un numero di telefono” di Nunzio Campanelli
I sentimenti sono gli attori che recitano sotto la maschera che la vita distribuisce a ognuno di noi. Un uomo che fugge davanti alle difficoltà, abbandonando in modo vile la moglie malata e la figlia bambina, alla fine avrà quasi una punizione divina. Nel finale mi sembra di cogliere la responsabilità della moglie nella morte del marito… riappare il biglietto con il numero di telefono tenuto sempre in un cassetto, come a testimoniare una telefonata per fissare un incontro. Ma può essere solo una mia interpretazione, forse il testo non è chiaro? Infine alla domanda “Ma … è papà?” gli occhi, tornati per un attimo lucidi e presenti, accompagnano la risposta “Sì, Chiara”.
Racconto che riesce a entrare nell’animo dell’uomo e leggerne sentimenti positivi e non.
Voto: 4,5


 “In sogno” di Laura Chi
Racconto un po’ didascalico, sembra una lezione di letteratura ripetuta al professoere che l’ha assegnata. Niente da dire sulla forma e la correttezza ma, secondo il mio gusto manca un po’ di passione che può essere anche di odio puro verso uno dei grandi nominati o un trasporto particolare per un altro. Scritto bene… ma poco sentito.
Voto: 2,5


 “Una scommessa” di Alberto Tivoli
Specialmente la prima parte del racconto è una bellissima sceneggiatura… adatta a un film, mi è piaciuta molto. La separazione di una coppia che si lascia leggere, all’interno di un’agenzia di viaggi, nel racconto dell’acquisto di un biglietto per un viaggio in Cina da regalare. Autore sensibile e capace riesce, con poche battute, a trasmettere emozioni.
Voto: 5


 “Pronto? Sono Stefania” di Annamaria Vernuccio
Molto apprezzato il contenuto… sarà che sono nonna di due meravigliosi nipoti che vivono la cruda realtà della separazione dei genitori. Il finale mi ha quasi strappato una lacrima, trattenuta a fatica.
Nella prima parte però rivedrei qualche periodo…
Voto: 4

[Giorgio Leone]

UN ODORE ACRE - Patrizia Chini
Dai, non ci posso credere! Ma sei proprio tu, Patrizia? Mi sarei aspettato che “cicciassi”, che so io, un racconto sul ritorno della tua triste compagna di collegio incinta, e invece che fai? Ti cimenti in un remake della notte dei morte viventi condito, però, di garbato umorismo.
L’unica battuta buona della moglie e – almeno così mi piace pensare – l’unica oliva di un Martini Cocktail, e guarda un po’ cosa va a succedere. L’Apocalisse! Mi è piaciuto molto ed è scritto in modo perfetto. Voto 4,5

UN NUMERO DI TELEFONO - Nunzio Campanelli
Un noir psicologico impeccabile in poco più di 3.000 battute.
Per quanto riguarda la storia, anch’io ho sempre odiato quel tipo di programmi avvoltoi giudicandoli di cattivo gusto e pericolosi, e infatti in questo caso potrebbero avere fornito una qualche ispirazione delittuosa alla moglie abbandonata. E’ vero che il racconto termina senza fornire al lettore nessun elemento probatorio diretto dell’uxoricidio ma, a causa del biglietto ricomparso, personalmente non avrei dubbi.
Mi ha ricordato molto i brevi episodi televisivi di Hitchcock che mi piacevano da morire da ragazzo e mi sembra di vedere proprio lui chiosare con il vocione (del doppiatore) in uno dei suoi celebri camei finali: “Per cui ricordatevi che se volete sparire, sparite e basta. Mai lasciare bigliettini con il vostro numero di telefono!”
Per finire, di solito non mi metto a correggere refusi irrilevanti, ma questo mi è saltato all’occhio: “Chiara aveva provato a convincere la mamma dallo smettere di guardare quegli spettacoli indegni, ma poi la lasciò fare.” Direi invece “ma poi l’aveva lasciata fare.”. Scritto come Dio comanda. Voto 4,5

IN SOGNO - Laura Chi
Dopo aver mangiato troppi pizzoccheri alterno due brutti sogni: in uno si avvicina la fine dell’anno scolastico e non ho ancora aperto libro, mentre nell’altro annego. Devo dire che il secondo è sicuramente meno angosciante del primo e finisce anche più in fretta.
Tutta la mia simpatia, quindi, al poveretto che dopo tanti anni continua a rivivere l’incubo della maturità, per giunta circondato da un soffocante esercito di poeti e scrittori indifferenti al suo dramma e per nulla collaborativi. Il momento è tanto tragico che trovo preferibile non averlo “sentito” troppo, come avrebbe voluto Patrizia, ma averlo invece trattato in modo simpatico e leggero. Scrittura come sempre impeccabile (e ci mancherebbe altro, i suoi studenti la farebbero a pezzi). Voto 4,5

UNA SCOMMESSA - Alberto Tivoli
Non c’è niente da fare, Tivoli è sempre Tivoli e riesce a alternare dialoghi intriganti con pennellate descrittive spesso al limite dell’extrasensorialità.
La frase più bella: “Il matrimonio è una cosa che ho smesso di fare da quando sto con lei.”
Piccolo refuso (a meno che non sia voluto): “La amo da lasciarla libera.” Potrebbe mancare “tanto” o “così tanto”.
Un altro: “— Lo ha fatto proprio perché io gli do sicurezza.”. “Le do”.
Comunque questa volta, in aggiunta, come bonus c’è un pensiero veramente profondo, quello che sta alla base della scommessa. Voto 5


PRONTO? SONO STEFANIA - ‪ Annamaria Vernuccio
Ognuno ha le sue fisime e i suoi percorsi, e ormai mi sono venuti a noia i racconti buonisti, specie se popolati da foto ingiallite, nonni e nipoti saputelli. Preferisco Jack lo Squartatore.
Poi mi spiace, ma la storia non regge. Reggerebbe se fosse passato qualche mese dalla rottura, ma qui c’è un nipote grande e quindi sono passati anni e anni. Sentiamo infatti cosa dicono i protagonisti.
Sono Giorgio: ho rotto i ponti con i miei da una vita e ne avevo mille buoni motivi, di sicuro non solo il fatto che ci hanno ostacolato. E adesso quest’impicciona si permette di farsi viva con loro e invitarli senza neppure chiedere niente a me che sono il più diretto interessato, sono loro figlio. Stavolta tocca a lei sparire e ci prenderemo una baby sitter.
Sono la moglie di Giorgio: adesso mia madre l’ha fatta troppo grossa! Ha fatto bene papà ad andarsene anni fa lasciandomi solo un biglietto col cellulare. Mi ero liberata di quegli stronzi con la puzza sotto il naso che mi hanno trattata come una pezzente, e ora grazie a lei torneranno. E non mi ha neppure chiesto cosa ne pensavo! Sbaglierò, ma secondo me c’è sotto lo zampino di Giorgio.
Sono Francesco: dopo anni di mancati regali mi devono portare almeno un Iphone 7 con 128 giga di memoria, se no…
Siamo i genitori di Giorgio: Finalmente! Forse non è tardi per mettere le cose a posto, l'altra volta non ci siamo riusciti. E quel povero Francesco, figlio di due ignoranti! Gli porteremo l’enciclopedia che suo padre non ha mai letto, così non spendiamo niente.
Insomma, ho scritto una storia, ma vi assicuro che è quella vera, altro che "so di aver fatto la cosa giusta". Prevedo grossi guai e non escludo un divorzio per colpa, con figlio regolarmente sballottato, del quale la scrittrice dovrà assumersi tutta la responsabilità. Voto 3