Le vecchie scarpe

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2
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Terradipoeti
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Le vecchie scarpe

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leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Tanto hanno viaggiato,
per vie, per campi e boschi,
per fioriti prati.
Ora son lì
in fondo ad una scansia,
sono vecchie oramai,
nessuno più le usa,
il loro posto
resta sempre quello,
sono due scarpe
vecchio modello
vorrebbero ancora
per il mondo viaggiare,
però mai più nessuno
le vorrà portare.
Ultima modifica di Terradipoeti il 16/07/2024, 14:36, modificato 1 volta in totale.
Terradipoeti
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Malinconia dolce e nostalgica traspare attraverso l'immagine di un paio di scarpe vecchie e dimenticate. Le scarpe rappresentano, simbolicamente, i viaggi e le esperienze passate, ora relegati in un angolo, dimenticati e inutilizzati. Il loro desiderio di viaggiare ancora riflette una voglia di rivivere quei momenti di movimento e scoperta, ma la consapevolezza che nessuno le userà più aggiunge un velo di tristezza. L'essenza di queste poche e semplici righe catturano la bellezza e la tristezza del tempo che passa e delle cose che, un tempo utili e preziose, finiscono per essere trascurate.
GiacomoB
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Messaggio da leggere da GiacomoB »

La poesia utilizza un linguaggio semplice e immagini vivide che catturano l'attenzione e la rendono accessibile a un ampio pubblico. Tuttavia, l'uso della personificazione delle scarpe, risulta un po' cliché e non aggiunge profondità al tema trattato, che risulta forse troppo superficiale. Inoltre, la struttura frammentaria della poesia, con versi brevi e privi di coesione, rende la lettura un po' difficoltosa.
Nel complesso, la poesia è discreta e presenta alcuni spunti interessanti. La sua semplicità è un pregio, ma avrebbe beneficiato di un'elaborazione ulteriore.
Ovviamente questa è solo la mia opinione personale.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Il testo per composizione ricorda quello di una vecchia canzone di tanti anni fa "Vecchio scarpone".
Nostalgia e melanconia vi dominano nel suo scorrere ...quei viaggi di un tempo ...ora lì abbandonato e negletto vorrebbe rimettersi in pista...ma non vi è nessuno per soddisfare questo suo desiderio.
Piacevole e delicata poesia : voto 3.
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Una poesia semplice e lineare, che segue un filo logico e un senso. Il mondo moderno è un mondo usa e getta, il mondo stesso lo è, infatti la Terra si è usata,abusata e buttata via da sola come un vecchio paio di scarpe.
Un consiglio: togliere il secondo "più" nel finale.
Terradipoeti
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GiacomoB ha scritto: 15/07/2024, 14:12 La poesia utilizza un linguaggio semplice e immagini vivide che catturano l'attenzione e la rendono accessibile a un ampio pubblico. Tuttavia, l'uso della personificazione delle scarpe, risulta un po' cliché e non aggiunge profondità al tema trattato, che risulta forse troppo superficiale. Inoltre, la struttura frammentaria della poesia, con versi brevi e privi di coesione, rende la lettura un po' difficoltosa.
Nel complesso, la poesia è discreta e presenta alcuni spunti interessanti. La sua semplicità è un pregio, ma avrebbe beneficiato di un'elaborazione ulteriore.
Ovviamente questa è solo la mia opinione personale.
Grazie per il commento ed il giudizio espresso.
Terradipoeti
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Giuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: 15/07/2024, 21:23 Il testo per composizione ricorda quello di una vecchia canzone di tanti anni fa "Vecchio scarpone".
Nostalgia e melanconia vi dominano nel suo scorrere ...quei viaggi di un tempo ...ora lì abbandonato e negletto vorrebbe rimettersi in pista...ma non vi è nessuno per soddisfare questo suo desiderio.
Piacevole e delicata poesia : voto 3.
Grazie per il commento.
Terradipoeti
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Culture ha scritto: 16/07/2024, 3:21 Una poesia semplice e lineare, che segue un filo logico e un senso. Il mondo moderno è un mondo usa e getta, il mondo stesso lo è, infatti la Terra si è usata,abusata e buttata via da sola come un vecchio paio di scarpe.
Un consiglio: togliere il secondo "più" nel finale.
Grazie per il commento ed il consiglio in effetti avevo commesso un errore nel digitare.
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Scarpe vecchie… buon cammino, se poi sono ancora in buono stato tanto da poter essere ancora usate, vuol dire che sono state usate bene.
Questa poesia è semplice e mi piace, dice anche qualcosa di morale: vecchio non significa finito e morto.
Voto 4!
Jacopo Serafinelli
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Messaggio da leggere da Jacopo Serafinelli »

@Terradipoeti
Anche se poco poetica nella sua forma potrebbe essere una metafora della vecchiaia… quella degli umani.
La semplicità con la quale è scritta mi ricorda un po' le cose che scriveva Gianni Rodari.
Jacopo
Alessio Carlini
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Messaggio da leggere da Alessio Carlini »

L'immagine che percepisco: un paio di scarpe un tempo comode, ora non più lustrate, con la pelle crespa e un po' afflosciate dal tempo ed usura. Pur non essendo un'opera descrittiva, l'immagine arriva forte e chiara. Credo sia la prima volta che mi capita di leggere ed apprezzare una lirica sulle scarpe in disuso.
Menodizero
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Messaggio da leggere da Menodizero »

Ciao.
Il tema, di per sé, non è nuovo, così come le immagini che lo descrivono: questo è l'elemento che ho meno apprezzato (secondo il mio gusto personale).
Per altro verso, come altri, ho notato la semplicità "infantile" (in senso buono) dello scritto e questa semplicità, unitamente all'atmosfera dolcemente malinconica mi hanno lasciato sensazioni positive.
Alla prossima.
Saluti.
Piramide
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Messaggio da leggere da Piramide »

Ciao Terradipoeti, la poesia purtroppo mi dice poco. C’è, veicolato da un’immagine molto chiara, il tema dello scorrere del tempo, della caducità della vita, se vogliamo. Le scarpe, una volta nuove, poi consumate ma sempre operative, e alla fine relegate in un angolino, sono un po’ il simbolo dell’esperienza terrena, animale, vegetale e quindi umana. Quello che rende il componimento un po’ meno poetico è, a mio avviso, l’aver insistito troppo su quest’immagine, sviscerata e esplicitata in ogni suo aspetto. Per farti un esempio, avrei articolato la poesia come una riflessione su una stanza e i suoi oggetti, concludendo magari con l’immagine delle scarpe relegate “in fondo ad una scansia”. Ma questo è solo un suggerimento… Se invece si vuole insistere sull’immagine specifica, va fatto secondo me con un velo di sfumatura, ci dovrebbe essere uno scarto fra quello che il poeta coglie, e quello che il poeta dice. Altrimenti sarebbe poeta chiunque abbia una visione poetica. Comunque questo è un altro discorso su cui non voglio annoiarti. I versi scorrono, ma non mi paiono permeati da una poeticità o da un ritmo particolare. Soprattutto i quattro conclusivi mi sembrano quasi forzati, anche nella costruzione. Nel complesso l’idea mi ha interessato, in particolare per l’attenzione riservata all’Oggetto e non al Soggetto, cosa che spesso manca nella poesia contemporanea, però non sono riuscito ad apprezzarne la riuscita. A rileggerti volentieri. Voto 2. Un saluto!
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Globednatura ha scritto: 20/07/2024, 12:03 Scarpe vecchie… buon cammino, se poi sono ancora in buono stato tanto da poter essere ancora usate, vuol dire che sono state usate bene.
Questa poesia è semplice e mi piace, dice anche qualcosa di morale: vecchio non significa finito e morto.
Voto 4!
Grazie per il commento ed il giudizio espresso.
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Alessio Carlini ha scritto: 02/09/2024, 20:17 L'immagine che percepisco: un paio di scarpe un tempo comode, ora non più lustrate, con la pelle crespa e un po' afflosciate dal tempo ed usura. Pur non essendo un'opera descrittiva, l'immagine arriva forte e chiara. Credo sia la prima volta che mi capita di leggere ed apprezzare una lirica sulle scarpe in disuso.
Grazie per il commento.
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Menodizero ha scritto: 16/09/2024, 17:19 Ciao.
Il tema, di per sé, non è nuovo, così come le immagini che lo descrivono: questo è l'elemento che ho meno apprezzato (secondo il mio gusto personale).
Per altro verso, come altri, ho notato la semplicità "infantile" (in senso buono) dello scritto e questa semplicità, unitamente all'atmosfera dolcemente malinconica mi hanno lasciato sensazioni positive.
Alla prossima.
Saluti.
Grazie per il commento ed il voto.
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Re: Commento

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Piramide ha scritto: 19/09/2024, 12:00 Ciao Terradipoeti, la poesia purtroppo mi dice poco. C’è, veicolato da un’immagine molto chiara, il tema dello scorrere del tempo, della caducità della vita, se vogliamo. Le scarpe, una volta nuove, poi consumate ma sempre operative, e alla fine relegate in un angolino, sono un po’ il simbolo dell’esperienza terrena, animale, vegetale e quindi umana. Quello che rende il componimento un po’ meno poetico è, a mio avviso, l’aver insistito troppo su quest’immagine, sviscerata e esplicitata in ogni suo aspetto. Per farti un esempio, avrei articolato la poesia come una riflessione su una stanza e i suoi oggetti, concludendo magari con l’immagine delle scarpe relegate “in fondo ad una scansia”. Ma questo è solo un suggerimento… Se invece si vuole insistere sull’immagine specifica, va fatto secondo me con un velo di sfumatura, ci dovrebbe essere uno scarto fra quello che il poeta coglie, e quello che il poeta dice. Altrimenti sarebbe poeta chiunque abbia una visione poetica. Comunque questo è un altro discorso su cui non voglio annoiarti. I versi scorrono, ma non mi paiono permeati da una poeticità o da un ritmo particolare. Soprattutto i quattro conclusivi mi sembrano quasi forzati, anche nella costruzione. Nel complesso l’idea mi ha interessato, in particolare per l’attenzione riservata all’Oggetto e non al Soggetto, cosa che spesso manca nella poesia contemporanea, però non sono riuscito ad apprezzarne la riuscita. A rileggerti volentieri. Voto 2. Un saluto!
Grazie per il commento ed il voto che ha espresso.
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Jacopo Serafinelli ha scritto: 21/07/2024, 17:34 @Terradipoeti
Anche se poco poetica nella sua forma potrebbe essere una metafora della vecchiaia… quella degli umani.
La semplicità con la quale è scritta mi ricorda un po' le cose che scriveva Gianni Rodari.
Jacopo
Grazie gentilissimo per il commento e per voto espresso.
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