Lettera di un morto

Racconto fantastico in cui si ipotizza una confessione da parte di una persona defunta per suicidio. Il racconto è abbastanza cinico. Si avverte il senso di vuoto che porta al suicidio, l'indifferenza degli altri. Nonostante questo, il fatto che esista una confessione da un morto, potrebbe anche far pensare a un messaggio diciamo positivo, conforme al biocentrismo. I.e., la realtà che viviamo è solo una delle infinite percezioni dell'universo che la nostra coscienza può avere e la morte è solo un'altra cosa che percepiamo non per quello che è, ma per quello che sappiamo o ci hanno insegnato debba essere. Forse, come accade in questo racconto, la nostra coscienza non muore mai, cambia solo livello di percezione magari entrando in uno degli infiniti universi paralleli. Poi la lettera conclude con un monito, prima o poi ci si rivede tutti in quel universo parallelo. L'idea dietro al racconto fa sicuramente riflettere.

Racconto che colpisce per il contenuto un po’ cinico e triste e per il fatto che sia un messaggio postumo, che quindi non sia più possibile interagire o rispondere alla protagonista. I suoi ultimi pensieri resteranno così senza confronto, il suo dolore non potrà essere consolato, né si potrà più scuotere la sua indifferenza verso la vita e il mondo. Uno scritto che trasmette emozioni ma che va rivisto per correggere dei tempi verbali non concordanti, la punteggiatura e qualche refuso.

Una narrazione dal contenuto surreale, ma non priva di spunti riflessivi, inerenti al disagio provato dal morto, il quale, dialoga con l'anima propria, nel tentativo di rispondere a ogni esistenziale dubbio scaturito dal trovarsi in un'altra dimensione, nonché dall'approfondire il perché egli si sia spinto ad andare "oltre" una realtà, forse, divenuta troppo irrespirabile e inutile a digerirsi. Non male l'impostazione della vicenda, scritta con un lineare linguaggio, semplice, pulito e chiaro, adatto a giungere alla conclusione del racconto, che, nuovamente, capovolge domande e risposte, confondendo il lettore su probabili certezze sottintese dall'autrice: "Addio… o forse è solo un arrivederci?". Chi giammai potrà rivelarci la verità se non raccontandola con una lettera di un morto?