Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 21/09/2010
l'idea è molto simpatica, intriga l'idea degli occhi, ed è anche scritto bene. L'unica pecca, se così si può chiamare, a mio avviso è il fatto che l'horror si limita all'ultimissima parte del racconto, e non è molto descritta al contrario di tutto il resto. Mi è piaciuto ma alla fine sono rimasta com insoddisfatta
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 26/10/2010
Una vicenda collocata in tempi non moderni, a giudicare dal "voi" invece del "tu", con cui i due fidanzati promessi sposi comunicano fra di loro. Il racconto inizia in modo pacato ed elegante, ma poi via via, la tensione cresce in modo sottile fino alla scena finale del "finto" pavone che divora le sue vittime mimetizzandosi nell'innocuo volatile.
Un racconto gradevole e originale che non eccede nella descrizione di scene creuente e raccapriccianti, mostra una prosa fluida e lineare e lascia nel lettore un moto di sorpresa per l'imprevedibile e dissonante finale.
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 04/05/2011
Benestanti in ruolo ottocentesco inglese di fronte alla bestia partorita da una natura imprevedibile. Una giovane coppia prossima al matrimonio, trascorre il proprio tempo in amene passeggiate primaverili nel parco di una lussuosa dimora di campagna. Nei loro discorsi si alternano riflessioni sul mimetismo animale e turbamenti di maniera tipici del periodo Vittoriano. L’idea cardine della narrazione è nitida e potenzialmente fertile. Probabilmente lo sviluppo narrativo può essere migliorato soprattutto nella seconda parte del racconto che dà l’idea di una redazione parzialmente monca. Per esempio, indugiando un po’ sull’aspetto emotivo dell’incontro fra James e il “naso-pavone” della bestia. Anche così è chiaro che cosa succede ma il lievitare dell’emozione terrifica nella mente dell’uomo sarebbe molto interessante per il lettore. D’altra parte che horror è? La fine potrebbe essere scritta in modo un po’ meno esplicito, lasciando a chi legge il piacere di cogliere questo diverso aspetto del mimetismo, quello del predatore. Fra l’altro, il tipo di mimetismo più usato dall’uomo.
Refusi: p.2 “… spesso salivano sui rami altri degli al-beri...” .
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 17/11/2011
Molto intrigante. Manca un po' di horror vero, ma la tensione cresce piano, sapientemente, fino ad arrivare all'apice nel finale della storia. Ben costruita e buona la pensata sul mimetismo come arma sia di difesa, che come un modo per procacciarsi il cibo. Idea originale e ben sviluppata, magari da arricchire un po'.
recensore:
Ida Dainese(socio onorario, collaboratore)
donatore 2019 (2 dal 2015)
Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 20/08/2017
Bel racconto che s’insinua soave in un’atmosfera ottocentesca tutta merletti e galanterie. Il lettore si trova a passeggiare con tranquillità, ammirando farfalle e pavoni, distolto e depistato dalla serenità della situazione, turbata appena da una ragazzina briosa. Forse per questo arriva verso il finale con stupore, sconcerto e infine paura. Tracce che appaiono all’improvviso, dettagli inquietanti, mostri che si rivelano e personaggi che rimangono inconsapevoli, in attesa che noi immaginiamo tutto il loro orrore.
recensore:
Arcangelo Galante
Recensione o commento # 6, data 00:00:00, 20/08/2017
Un anacronistico episodio, nel quale, i due fidanzati, promessi sposi, comunicano fra di loro mediante le regole d'un tempo passato, in cui ci si rivolgeva l'un l'altro, usando la seconda persona del pronome personale (i dialoghi si basano sul voi anziché il tu). Con pacatezza, nello scenario iniziale, la storia diviene, via via, curiosa e avvincente, atta a coinvolgere le attenzioni del lettore. Scritta con stile elegante, la dinamica si sviluppa nella direzione della tensione e del suspense, in modo sottile, fino alla scena finale del "finto" pavone, il quale, divora le sue vittime, mimetizzandosi nell'innocuo volatile. Di piacevole lettura, si evince la creatività dell'autrice, come pure l'originalità nell'aver saputo bene impostare l'avvenimento, senza eccedere nella descrizione di scene cruenti e disgustose. Infine, la scrittura fluida e lineare, adoperata nella narrazione, lascia un intenso stupore in chi legge, proprio per l'imprevedibile finale.