Shanghai on the Bund

Leggere questo viaggio mi ha proprio rilassato. Ho portato a casa delle chicche che nn sapevo. Ho noato che ti hanno abbagliato i grattacieli che svettano che brillano che colgiono raggiungere il cielo a tutti i costi. L ho letto volentieri. Mi stupis o ch e nn ha neppure una recensione è in vero peccato.

Un viaggio in un luogo affascinante che l'autrice offre al lettore con generosa galanteria, senza fare di se stessa la protagonista. I luoghi si presentano alla nostra vista come se fossimo là, e potessimo vederli con i nostri occhi. Il nuovo e l'antico, la storia e il progresso, il giorno e la notte. La voce del narratore spunta con discrezione, mentre scrive una cartolina, mentre storce il naso davanti alle barchette pittoresche, mentre si meraviglia osservando la poesia dei grattacieli.
Rende protagonista la città, le strade, la folla. Regala i suoi pensieri. Lascia un tocco di nostalgia nel finale. Perché il vero, grande viaggiatore percorre le fantastiche strade del mondo ma ha sempre una casa a cui tornare.

Pagine di un diario, che narrano la storia di un viaggio, fatto a Shanghai, nel luglio 2016, dall'autrice. In cinese, Shanghai sta a indicare un luogo che va verso il mare, forse perché, originariamente, la città era raggiunta dalle acque dell'oceano, pur essendo già stata costruita sulle rive di un fiume. Da molti, è stata definita la Parigi d'Oriente, e certamente deve essere un luogo ricco di fascino, essendo anche la capitale economica della Cina. La descrizione che ne ha fatto Loretta è davvero encomiabile, dando l'impressione, al lettore, di trovarsi proprio lì, scorrendo il testo. Acqua, barche, persone e grattacieli si presentano davanti agli occhi, in un turbinio di sensazioni ed emozioni, davvero intense. La magica atmosfera dell'Oriente fa da contorno al tutto, facendo crescere la voglia di visitare questa splendida città. Sinceri complimenti.

Trovo che descrivere un viaggio senza scadere nello scontato e nell'"elenco" di attrazioni visitate sia difficile. Ho apprezzato questo scritto per due motivi: mi ha fatto ripensare a quando ho visitato io Shanghai (della quale mi ricordo solo l'inquinamento, lo shopping mall dove ho incontrato un simpatico ratto, i palazzi) facendomela "scoprire" e il fatto che, appunto, in buona percentuale non si riduca ad una serie di musei e highlights, ci sono soprattutto nella prima parte delle buone descrizioni e anche un tocco personale che mi hanno reso piacevole la lettura. Il penultimo paragrafo è forse un pò denso, le conclusioni finali sui cinesi forse un pò stereotipate. Bel titolo.