Iris-Giaggiolo
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Iris-Giaggiolo
stava completando una stagione
poi chiamata primavera un giorno
che poi sarà di marzo vide nel cielo
dopo un temporale un arco scintillante
di tanti e tanti molteplici colori
poi il suo sguardo a terra pose
e una landa solitaria desolata senza
fiori vide, commossa alzò un suo dito
in alto sfiorò l’arcobaleno e per magia
con il suo pennello dipinse un fiore
poi altri via via con petali e corolle
tratti da quella celeste tavolozza
e l’iris da quella poi così chiamato
di colori ricoprì la landa desolata,
or il fiore nella dolce stagion materna
superbo elegante bello di colori ricopre
il mio giardino: ne sfioro ne odoro uno
screziato bianco e corre il ricordo
a mia nonna Nina una figura amata
che lo amava e curava tanto, una zolla
poi rivedo in quell’amgolo dell’orto
e rivedo non l’iris ma il giaggiolo
sì quel caro nome nostro campagnolo
- Laura Traverso
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Re: Iris-Giaggiolo
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Re: Iris-Giaggiolo
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Re: Iris-Giaggiolo
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Ci sono un paio di refusi che ti segnalo "in quel amgolo" credo sia proprio un errore di battitura e "commossa" (si fa fatica a capire se il soggetto commosso è il creatore, nel caso metti il verbo al maschile, oppure la primavera e allora è giusto cosi com'è.)
Nel complesso una buona scrittura, una buona manciata di naturalismo e un paio di metafore che ho gradito.
Unico inciampo la punteggiatura ma, ripeto, un personale parere.
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Re: Iris-Giaggiolo
un sentito grazie per la lettura, il commento, il voto e le varie puntuali osservazioni.
Mio vizio nel comporre è la mancanza di punteggiatura..mi affido al ritmo e capisco le difficoltà del lettore che mi auguro almeno al primo impatto.
Buona giornata e cordiali saluti.
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Il componimento in sé mi piace, non so sulla punteggiatura ho dei dubbi ma essendo la poesia soggettiva sta all'autore scegliere i tempi e i spazi. Un po' mi disturba il fatto di non fermarsi mai, senza un punto, leggendola tutta d'un fiato perde un po' di carica.
Ci sono un paio di refusi che ti segnalo "in quel amgolo" credo sia proprio un errore di battitura e "commossa" (si fa fatica a capire se il soggetto commosso è il creatore, nel caso metti il verbo al maschile, oppure la primavera e allora è giusto cosi com'è.)
Nel complesso una buona scrittura, una buona manciata di naturalismo e un paio di metafore che ho gradito.
Unico inciampo la punteggiatura ma, ripeto, un personale parere.
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Re: Iris-Giaggiolo
grazie per l'attenzione e per le profonde parole di commento.
Buona giornata e cordiali saluti
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Re: Iris-Giaggiolo
stava completando una stagione
poi chiamata primavera un giorno
che poi sarà di marzo vide nel cielo
dopo un temporale un arco scintillante
di tanti e tanti molteplici colori
poi il suo sguardo a terra pose
e una landa solitaria desolata senza
fiori vide, commossa alzò un suo dito
in alto sfiorò l’arcobaleno e per magia
con il suo pennello dipinse un fiore
poi altri via via con petali e corolle
tratti da quella celeste tavolozza
e l’iris da quella poi così chiamato
di colori ricoprì la landa desolata,
or il fiore nella dolce stagion materna
superbo elegante bello di colori ricopre
il mio giardino: ne sfioro ne odoro uno
screziato bianco e corre il ricordo
a mia nonna Nina una figura amata
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poi rivedo in quell’amgolo dell’orto
e rivedo non l’iris ma il giaggiolo
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Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
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La Gara 21 - Lasciate ogni speranza, oh voi ch'entrate.
A cura di Conrad.
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La Gara 46 - Non più in vita
A cura di Ser Stefano.
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La Gara 32 - MOM - Storie di Madri (e figli)
A cura di Mastronxo.
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