Iris-Giaggiolo

Spazio dedicato al GrandPrix stagionale di primavera 2023.

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Sondaggio concluso il 20/06/2023, 1:00

1 - non mi piace affatto
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2 - mi piace pochino
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3 - si lascia leggere
2
33%
4 - mi piace
4
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5 - mi piace tantissimo
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Voti totali: 6

Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Iris-Giaggiolo

Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Allor che il Creatore il mondo
stava completando una stagione
poi chiamata primavera un giorno
che poi sarà di marzo vide nel cielo
dopo un temporale un arco scintillante
di tanti e tanti molteplici colori
poi il suo sguardo a terra pose
e una landa solitaria desolata senza
fiori vide, commossa alzò un suo dito
in alto sfiorò l’arcobaleno e per magia
con il suo pennello dipinse un fiore
poi altri via via con petali e corolle
tratti da quella celeste tavolozza
e l’iris da quella poi così chiamato
di colori ricoprì la landa desolata,
or il fiore nella dolce stagion materna
superbo elegante bello di colori ricopre
il mio giardino: ne sfioro ne odoro uno
screziato bianco e corre il ricordo
a mia nonna Nina una figura amata
che lo amava e curava tanto, una zolla
poi rivedo in quell’amgolo dell’orto
e rivedo non l’iris ma il giaggiolo
sì quel caro nome nostro campagnolo
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

La poesia ha bei riferimenti stagionali, di fiori, colori, di primavera e certamente sono, i pensieri esposti, molto gradevoli ma c'è un "ma" secondo me... Le poesie che l'autore definisce tali somigliano più a componimenti in prosa e mi permetto di dire che i racconti che generalmente pubblica sembrano invece esposti come liriche. Certamente questo è lo stile, la caratteristica dell'autore e per ciò va certamente rispettato. Però dal momento che siamo qui chiamati a esprimere un'opinione a me questo stile, "capovolto" non piace molto. Voto 3
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Re: Iris-Giaggiolo

Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Gentil poetessa Laura grazie per l'attenzione ed il critico giudizio.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Re: Iris-Giaggiolo

Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Grazie Albapratalia. poetessa amante dei fiori e della natura, per la lettura e le parole di commento.
Athosg
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Messaggio da leggere da Athosg »

Momento di grazia e stupore dello scrittore verso i colori del mondo, una gioia che ricorda il fiore di quando era adolescente. Così a lume di naso direi che di tutte le regioni italiane lo scrittore proviene dalla Toscana. Molto bella.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Re: Iris-Giaggiolo

Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Gentil Athosg, grazie per la lettura, il commento il voto. Amo la Toscana ed i suoi colori ma sono lombardo. Buona giornata e cordiali saluti.
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Maria Spanu
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Messaggio da leggere da Maria Spanu »

Il componimento in sé mi piace, non so sulla punteggiatura ho dei dubbi ma essendo la poesia soggettiva sta all'autore scegliere i tempi e i spazi. Un po' mi disturba il fatto di non fermarsi mai, senza un punto, leggendola tutta d'un fiato perde un po' di carica.
Ci sono un paio di refusi che ti segnalo "in quel amgolo" credo sia proprio un errore di battitura e "commossa" (si fa fatica a capire se il soggetto commosso è il creatore, nel caso metti il verbo al maschile, oppure la primavera e allora è giusto cosi com'è.)
Nel complesso una buona scrittura, una buona manciata di naturalismo e un paio di metafore che ho gradito.
Unico inciampo la punteggiatura ma, ripeto, un personale parere.
Voto 4
Ultima modifica di Maria Spanu il 01/05/2023, 9:45, modificato 1 volta in totale.
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Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Re: Iris-Giaggiolo

Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Gentil poetessa Maria Spanu,
un sentito grazie per la lettura, il commento, il voto e le varie puntuali osservazioni.
Mio vizio nel comporre è la mancanza di punteggiatura..mi affido al ritmo e capisco le difficoltà del lettore che mi auguro almeno al primo impatto.
Buona giornata e cordiali saluti.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Messaggio da Maria Spanu » ieri, 11:37

Il componimento in sé mi piace, non so sulla punteggiatura ho dei dubbi ma essendo la poesia soggettiva sta all'autore scegliere i tempi e i spazi. Un po' mi disturba il fatto di non fermarsi mai, senza un punto, leggendola tutta d'un fiato perde un po' di carica.
Ci sono un paio di refusi che ti segnalo "in quel amgolo" credo sia proprio un errore di battitura e "commossa" (si fa fatica a capire se il soggetto commosso è il creatore, nel caso metti il verbo al maschile, oppure la primavera e allora è giusto cosi com'è.)
Nel complesso una buona scrittura, una buona manciata di naturalismo e un paio di metafore che ho gradito.
Unico inciampo la punteggiatura ma, ripeto, un personale parere.
Gabriele Pecci
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Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Ciao Giuseppe, ho trovato molto poetico l'accostamento del fiore Iris-Giaggiolo alla figura di tua nonna, al suo ricordo. Il prendersi cura di qualcosa, il donare o impiegare il tempo su ciò in cui più crediamo o riteniamo utile, sia verso noi stessi che in sé. Una volta Namio ha detto che è la cura il senso ultimo che possiamo avere in questa vita, io ritengo invece che sia più la comprensione da cui può poi derivare o meno, anche una cura di sé stessi e di ciò che più sentiamo a noi vicino. Ho apprezzato davvero molto il finale e per questo, sebbene come ormai ho già più volte espresso non concordo più sull'origine o creazione spirituale (che nonostante tutto hai saputo bene interpretare a tuo modo nello scritto) di tutto questo, il mio voto è comunque un 4.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Re: Iris-Giaggiolo

Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Gentil Gabriele Pecci,

grazie per l'attenzione e per le profonde parole di commento.
Buona giornata e cordiali saluti
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Re: Iris-Giaggiolo

Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Allor che il Creatore il mondo
stava completando una stagione
poi chiamata primavera un giorno
che poi sarà di marzo vide nel cielo
dopo un temporale un arco scintillante
di tanti e tanti molteplici colori
poi il suo sguardo a terra pose
e una landa solitaria desolata senza
fiori vide, commossa alzò un suo dito
in alto sfiorò l’arcobaleno e per magia
con il suo pennello dipinse un fiore
poi altri via via con petali e corolle
tratti da quella celeste tavolozza
e l’iris da quella poi così chiamato
di colori ricoprì la landa desolata,
or il fiore nella dolce stagion materna
superbo elegante bello di colori ricopre
il mio giardino: ne sfioro ne odoro uno
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a mia nonna Nina una figura amata
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poi rivedo in quell’amgolo dell’orto
e rivedo non l’iris ma il giaggiolo
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Déjà vu - il rivissuto mancato

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Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.

Contiene opere di: Alberto Barina, nwAngela Catalini, Enrico Arlandini, nwEnrico Teodorani, nwFausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, nwFrancesca Paolucci, nwGabriella Pison, nwGianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, nwIda Dainese, nwLaura Usai, nwMassimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, nwPatrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, nwSilvia Ovis, nwUmberto Pasqui, nwFrancesco Zanni Bertelli.

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