Diamanti Grezzi
-
- rank (info):
- Foglio bianco
- Messaggi: 20
- Iscritto il: 30/01/2023, 20:42
-
Author's data
Diamanti Grezzi
manicomi dove guardare se stessi
questa è la maturità, l'innocenza
si contorce su sé stessa e resta
un cane randagio dall'ano svuotato,
nel ricordo di quello che fu l'amore
lascio le mie vene sanguinare su
quella che fu la nostra prima notte
senza valore, i pensieri di un barbone
senza valore, il corpo di una commessa
la stesura di un contratto, la notte
marchia ogni mia mossa e l'epilessia
mangia la mia anima lasciando
un corpo senza prospettive gelare
sul palco di quella che un tempo fu
l'adolescenza, diamanti solitari
lasciati marcire in catapecchie,
ora mangia la muffa e sputa
il catrame
non ho futuro dentro me stesso
non ho futuro dentro me stesso
i cadaveri dei diciottenni
piovono sul cemento fresco
-
- rank (info):
-
Author's data
Commento
Leggendo i tuoi versi ho rivissuto la stessa mia rabbia, la stessa mia ansia, lo stesso mio soffocamento interiore, e quindi sociale, in cui mi ritrovavo ad essere alla tua età.
A volte tutto questo è ancora presente, ritorna mascherato in diversa sua maniera, ma almeno ora ne ho come dicevo diversa e più matura consapevolezza, e ancora più importante, comprensione.
Finita la condivisibile o meno "lezione" sociologica scritta in realtà più a mio promemoria, passiamo alla poesia.
Posso personalmente dire che i versi che mi hanno colpito di più in virtù di ciò che ho espresso precedentemente, sono i primi due iniziali.
"ospizi dove rinchiudere propria madre,
manicomi dove guardare se stessi"
Ecco questi delineano bene a mio avviso una prossima mia, quanto comune, futura situazione, ma privi, o in presenza quantomeno minore, di rabbia, di impeto, del soffocamento e logoramento interiore giovanile, ma non per questo però poi così semplici o meno destabilizzanti al fine da dover o volere (entrambi) affrontare.
Una prigione senza gabbia fisica, dove la natura della "gabbia" dipende appunto solo dalla nostra presente o passata capacità di comprensione.
Voto 4.
- Maria Spanu
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 102
- Iscritto il: 16/09/2014, 18:09
-
Author's data
Commento
È vero che la realtà è soggettiva ma è altrettanto vero che, a mio avviso, vi sia una REALTÀ superiore che non siamo in grado di comprendere. A volte ci sentiamo sbagliati perché quel che succede intorno è sbagliato e non capiamo il reale significato e motivo.
Ci si interroga su infiniti "perché" fino ad avere la nausea nel capire che troppe cose non quadrano, troppi tasselli sono mancanti o rotti e che, con il tempo, essi stessi diventano la nostra gabbia. Una gabbia che si restringe a ogni piccola consapevolezza acquisita, costringendoci, a volte, a fermarci per respirare prima della prossima stretta.
Che dire Marco, questa poesia è malinconica, triste, vera, reale e soprattutto tragica.
Voto decisamente 5, anche se per l'importanza e il peso di questo scritto non c'è un voto abbastanza altro da attribuire.
Commento
La Gara 21 - Lasciate ogni speranza, oh voi ch'entrate.
A cura di Conrad.
Scarica questo testo in formato PDF (424,38 KB) - scaricato 377 volte.
oppure in formato EPUB (226,82 KB) (vedi anteprima) - scaricato 239 volte..
Lascia un commento.
La Gara 46 - Non più in vita
A cura di Ser Stefano.
Scarica questo testo in formato PDF (337,04 KB) - scaricato 165 volte.
oppure in formato EPUB (359,27 KB) (vedi anteprima) - scaricato 257 volte..
Lascia un commento.
La Gara 32 - MOM - Storie di Madri (e figli)
A cura di Mastronxo.
Scarica questo testo in formato PDF (720,59 KB) - scaricato 162 volte.
oppure in formato EPUB (936,83 KB) (vedi anteprima) - scaricato 278 volte..
Lascia un commento.
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
Vedi ANTEPRIMA (941,40 KB scaricato 146 volte).
Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
Vedi ANTEPRIMA (2,02 MB scaricato 259 volte).