I letti tumultuosi della Noia

Spazio dedicato al GrandPrix stagionale d'autunno 2024.

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Voti totali: 8

Marco Pozzobon
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I letti tumultuosi della Noia

Messaggio da leggere da Marco Pozzobon »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Dovrei infuriarmi contro le tavole sporche,
le bottiglie semi-vuote, le mele marce,
le formiche nel lavello e le sedie sgualcite;
e dovrei stringere il collo dei miei amici,
urlare, bestemmiare, infiammare, rubare,
calpestare e abbattere le loro parole.
E dovrei anche ardere di fronte all'alito delle persone, e ingravidare le mie paure !
E perché no, uccidere i miei sensi
che mi donano la vista per essere cieco, l'olfatto per essere docile e l'udito per essere irruento.
E infine, picchiare la mano contro il legno
e sputare conto la polvere, spezzare dita
e sverginare i miei assoli.

Perdere di vista il contatto
Sbraitare contro il già fatto
Infrangere ciò che sono stato
Gridare con fierezza ciò che non ho fatto.

Ma perdermi sotto questi strati di argilla
I letti tumultuosi della Noia
Le fiamme costellate di un salotto abbandonato,

Dovrei infuriarmi e infine poetare,
graziosamente sbagliare e orribilmente eccellere, far incazzare un puritano, ridere un disgraziato e coccolare un innamorato;
Ma non vi è rimedio alle fiamme del linguaggio,
un cane bastonato che supplica il padrone di non abbandonarlo.
E quando finalmente mi avrà abbandonato
e sarò imprigionato nel mio Parco,
allora sì che strangolerò i miei amici, infurierò contro le tovaglie sporche e arderò davanti all'alito della gente.
Come gli sciacalli del Sonno atterrano i notturni e le Dee delle montagne sotterrano il pescatore,
darò fuoco alla mia bandiera stringendola in un pugno di acuta ignoranza.
Jacopo Serafinelli
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Messaggio da leggere da Jacopo Serafinelli »

@Marco Pozzobon
Mi piace un sacco questo"espressionismo" agitato e ribelle… ribelle di una ribellione che… se non solo poetica… è ancora più apprezzabile ed auspicata.
Sui letti tumultuosi della noia il tumulto dei pensieri agita il sonno e stimola la poetica della fantasia che del malessere esistenziale si fa ponte verso un altro mondo… utopico… desiderato… o forse no… ma certamente fonte di ispirazione.
Voto 5
Jacopo
Culture
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Messaggio da leggere da Culture »

Un analista transazionale la titolerebbe Ode a una Bolla di Bollini. Ti spiego:le persone accumulano interi album psicologici su cui raccolgono bollini di emozioni represse.Quando gli album sono pieni scaricano la collezione
La tua poesia illustra bene la cosa, quindi mi piace!
Vladimiro
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Commento a: I Letti tumultuosi della Noia

Messaggio da leggere da Vladimiro »

Non mi è sembrata propriamente una poesia, una elencazione, piuttosto, è anche abbastanza caotica di pensieri trasposta in non-versi.
Originale? Ma una poesia ha il compito istituzionale di suscitare emozioni.
A me suscita tutt'altro.
Abbiamo una concezione differente della poesia.
Perdonami
Ultima modifica di Vladimiro il 05/10/2024, 19:21, modificato 1 volta in totale.
Terradipoeti
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Messaggio da leggere da Terradipoeti »

Il testo è un'invettiva rabbiosa contro la monotonia quotidiana e il malessere interiore. Attraverso immagini crude e violente, il narratore esprime il desiderio di distruggere il mondo che lo circonda e sé stesso, lottando contro relazioni vuote e la propria sensibilità. La ripetizione del "dovrei" evidenzia la tensione tra il dovere di ribellarsi e l'impotenza di fronte alla realtà. Nella seconda parte, l'arte diventa un rifugio, un modo per "sbagliare graziosamente" e sfidare le regole. Il finale suggella la ribellione con l'atto simbolico di bruciare la propria identità, senza però trovare una vera liberazione.
Marco Pozzobon
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Re: Commento a: I Letti tumultuosi della Noia

Messaggio da leggere da Marco Pozzobon »

Vladimiro ha scritto: 04/10/2024, 20:39 Non mi mai sembrata propriamente una poesia, una elencazione, piuttosto, è anche abbastanza caotica di pensieri trasposta in non-versi.
Originale? Ma una poesia ha il compito istituzionale di suscitare emozioni.
A me suscita tutt'altro.
Abbiamo una concezione differente della poesia.
Perdonami
Non critico la visione diversa, assolutamente. Sarei ipocrita a farlo. Tuttavia sono curioso di sapere cosa suscita in te, e quale sia la tua concezione di poesia, per pura curiosità
Vladimiro
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Re: I Letti tumultuosi della Noia

Messaggio da leggere da Vladimiro »

Caro Marco
comincio dalla seconda domanda.
A una poesia chiedo - da un pdv emotivo - che smuova sentimenti, provochi emozioni; che si faccia leggere appoggiandosi alla ritmica degli accenti dal pdv tecnico.
Un testo che "suggerisca" , non sbatta in faccia , un qualcosa di condivisibile con un amico - il Lettore - il quale, trovando in essa poesia qualcosa in comune con l'autore, gliela espropri e la faccia propria, patrimonio emotivo singolare e inconfondibile.
La poesia non è di chi la scrive, ma di chi la legge.
Se non accade...
È così ho risposto alla prima domanda.
Vlad
Menodizero
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Messaggio da leggere da Menodizero »

Ciao, Marco.
Questo tuo scritto non mi è piaciuto e non mi ha coinvolto come quello dello scorso Grand Prix (per il mio gusto soggettivo, preferisco composizioni più brevi e immediate) e non l'ho trovato "misterioso" e inquietante come quello (scritto dal tuo alias) del Grand Prix ancora precedente.
Tuttavia, in un modo o nell'altro, ciò che scrivi riesce sempre a risultarmi interessante e, comunque, a smuovermi per l'intensità, l'urgenza e la sincerità, oltreché per alcune scelte di immagini (per esempio, i letti tumultuosi della noia sono una bella e immediata immagine, che trasmette chiaramente lo stato d'animo che permea la poesia).
Mi è poi piaciuta molto la parte centrale:
"Perdere di vista il contatto
Sbraitare contro il già fatto
Infrangere ciò che sono stato
Gridare con fierezza ciò che non ho fatto"
Personalmente, l'ho trovata molto punk, molto 1977 e mi ha anche ricordato i Diaframma di "Libra" (Colpisci il passato al cuore/le illusioni di sempre/Abbatti il futuro/Lui non ti appartiene, etc.), ovviamente, in particolare, nella versione stravolta e molto punk (appunto!) di Live & Unrealesed cantata da Federico Fiumani, più che in quella originale, "sofisticata", semi-new wave e anni '80, contenuta in 3 volte lacrime e cantata da Miro Sassolini (magari non sai di cosa sto parlando, ma potrai cercare di scoprirlo).
Insomma, ciò che scrivi comunque mi piace.
Alla prossima.
Saluti
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Eleonora2
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Messaggio da leggere da Eleonora2 »

@Marco Pozzobon. Ho l'abitudine di esprimere il mio parere. Personalmente, questa poesia non asseconda i miei gusti. A me, sottolineo a me, rimane l'impressione di uno sfogo, di una rabbia, di una ribellione. Non mi aiuta, né suscita il mio interesse, nè mi invita a riflettere.Al di là della compartecipazione nei confronti della persona, la mia sensibilità non è scossa. Partecipo ma non la possiedo, sono vicina alle tue considerazioni ma guardo a te come arrabbiato. Non so se mi sono spiegata. Me lo dirai, se così non fosse.
Letylety
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Poesia forte, scritta di getto e di petto. Chi scrive forse non riesce a dormire o forse sta pensando ai lacci della vita che come Gulliver lo legano al terreno e non lo fan volare. E quindi dalla rabbia che diventa nulla, tutte le poesie nascono dal nulla, nasce l'intuizione. Bella.
Maschioneria
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Come esprimi bene la lava che scorre negli esseri umani quando vorrebbe uscire come il Krakatoa, vulcano ad Est di Giava.
Un'esplosione epocale che cancellò un'intera isola dalla daccua della terra, pardon, del mare!
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What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.

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