Anime Pure
- Laura Traverso
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Anime Pure
Di solito arrivo sempre trafelata al binario di partenza quando il trillo del campanello ne annuncia già l’arrivo.
Oggi, invece, mancano ancora parecchi minuti prima che quel treno faccia sosta qui, dove ogni mattina lo attendo con impazienza.
Assaporo così il piacere di guardarmi attorno. L’attesa di quel mezzo che tanto amo riesce sempre a regalarmi piacevoli sensazioni. Ogni volta che lo scorgo avvicinarsi lento alla Stazione, nonostante sia abituata al suo arrivo da ormai tanti anni, provo sempre la medesima e familiare sensazione: di accoglienza e protezione. So che di lì a poco, seduta all’interno del suo ventre, vedrò sfilare davanti ai miei occhi il consueto paesaggio circostante, che cambia colori e umori a seconda del tempo e delle stagioni.
Sul binario affollato sostano soprattutto ragazzi che vanno a scuola.
Sono tutti vestiti alla moda e radunati in piccoli gruppi. Ostentano atteggiamenti disinvolti.
Distolgo lo sguardo dai giovani, ci sono anche parecchie persone adulte, gente che del look importa poco. Persino troppo poco.
Appaiono spente, già stanche prima di iniziare la giornata lavorativa, o forse scoraggiate per tutto ciò che la nostra società ci propina ogni giorno: scandali politici, corruzioni, precarietà e perdita di lavoro, caduta di stile e di valori.
Degli anziani, invece, non c’è neppure l’ombra, o quasi, ma è comprensibile.
A quell’ora, forse, dopo una vita di lavoro, i più saranno a casa a godersi il meritato riposo.
Penso con un po’ di tristezza che tra pochi anni farò anch’io parte della nutrita schiera dei pensionati. Ma ancora non ci voglio pensare, passo velocemente oltre col pensiero.
La mia attenzione è quasi subito attratta da una scena a me particolarmente gradita.
Senza rendermene conto, come attirata da una calamita mi avvicino alla panchina dove sostano quelle presenze. Mi metto in ascolto ma senza volerlo dare a vedere, cerco di assumere un’aria distaccata e indifferente.
Poi mi viene da ridere pensando a quante messe in scena noi umani siamo capaci di rappresentare: adesso sto interpretando la parte dell’indifferente mentre invece fremo dalla curiosità di saperne di più.
****
“Ti ho detto di tacere, lo sai che altrimenti disturbi”.
Mi giunge questa frase. Colma, però, d’infinita dolcezza. Il tono della voce non lascia dubbi, se ne percepisce l’amore, nonostante le parole pronunciate vogliano essere di leggero rimprovero.
Non riesco a trattenere un sorriso e inizio a dialogare senza rendermene conto. “Beh, avrà pur diritto di parlare. Riesce ad immaginare se ci obbligassero a restare muti? Sa che tristezza, non lo potremmo proprio fare…”
“Sì, lo so, - risponde la donna - ma tanti si lamentano e io non voglio che dia fastidio, non voglio dar motivo…”
“ Ma lasci correre, non si preoccupi, non ne vale la pena. Tanta gente si lamenta per niente. E poi è così bello, ed ha davvero uno sguardo buono”. Intanto la mia mano va a posarsi sulla sua testolina bionda.
E’ piacevole sentirne la morbidezza attraverso il contatto delle mie dita. Pare di affondare le mani tra fiocchi di soffice e morbido cotone. Mentre l’accarezzo ne colgo lo sguardo, i suoi occhi si fissano nei miei con totale fiducia; lui si abbandona felice a quelle coccole inattese.
“ Ma è una "Lei" - precisa la signora - e sì, è molto buona, affettuosa e intelligente. Comprende che tra poco arriverà il treno, è felice e vuol parlare, dimostra così la sua gioia”.
Seduta sulla stessa panchina c’è un'altra donna. Interviene nella conversazione, capisco che si conoscono, rivolge parole d’elogio all'anziana e alla sua tenera amica.
****
“Ma lo sa che lei lavora?” Con un tono sommesso e sottovoce, guardandosi un po’ attorno come a non volersi far sentire, mi dice queste parole.
La guardo. Credo di non aver capito bene e penso: “Ma cosa sta dicendo questa? Farnetica forse?”.
Però voglio cercare di capire, forse mi trovo dinnanzi una pazza. La osservo con maggior attenzione.
L’esile figura che mi sta davanti, devo ammettere, non ha davvero nulla di strano; è una signora anziana vestita in modo semplice e ordinato.
Sul suo volto sorridente e mesto trovo l’espressione di un contenuto orgoglio per quello che mi ha appena rivelato.
Mentre mi parla guardo i suoi occhi e vi scorgo una luce che scalda il cuore e rassicura la mente.
Il mio istinto mi suggerisce di fidarmi.
Avverto la quasi certezza di essere dinnanzi a qualcosa di eccezionale, che nulla ha a che vedere con l’essere fuori di testa.
Sono stata precipitosa nel giudicare, mi vergogno un po’, a volte si è davvero troppo rapidi e critici nel tacciare giudizi sugli altri.
Ma intanto la curiosità sale, non riesco più a trattenere lo stupore: chiedo spiegazioni su ciò che, intuisco, è ben felice di raccontarmi.
Non senza imbarazzo dico: “La prego, si spieghi meglio, cosa vuol dire che lei lavora?”
“Certo, lei lavora, si occupa dei risvegli” risponde.
“Ah, ho capito, veglia le persone che non stanno bene, le sta accanto…”
“No, è proprio il contrario di ciò, lei non veglia, ma sveglia, o meglio, risveglia”.
La guardo stralunata cercando di incrociare lo sguardo della giovane donna, la stessa che si era introdotta nella conversazione e che pareva essere a conoscenza anche di quel dettaglio "lavorativo".
Lei, però, non dimostra stupore. Sorride pacatamente e senza l’ombra di ironia accondiscende al racconto dell’anziana signora.
Sono tesa e attenta a quanto accade sotto i miei occhi.
Comprendo che stia dicendo il vero. Non c’è l’ombra della menzogna in quelle parole che ancora continuo a non capire e che mai mi sarei potuta immaginare.
“Si, lei si chiama Alessia; è famosa. Ci chiamano da tutte le parti d’Italia. Siamo state anche in Sardegna”
“Siete state anche in Sardegna? Mi dica, mi faccia capire, non ho mai sentito nulla di simile, sono veramente senza parole…”
“Certo, andiamo ovunque e a volte siamo tanto stanche. Alessia si occupa di risvegliare i bambini dal coma”
“I bambini dal coma? Ma è incredibile, come fa?”
“Le va vicino e respira loro sul cuore e sui piedini, poco alla volta si risvegliano di solito, è successo già tante volte…”.
Per un lungo attimo resto senza parlare. Sapevo certamente delle tante doti che i cani possiedono. Alcuni sono specializzati nei salvataggi in mare, altri, i cani molecolari, son capaci di trovare le persone scomparse, o perlomeno di condurre sulle loro tracce.
Avevo sempre osservato, con infinita tenerezza, i cani guida che, lenti e pazienti, accompagnano i non vedenti, ma l’aspetto appena appreso proprio mi mancava.
Un simile potere, una così eccelsa particolarità, davvero non l’avevo mai sentita raccontare.
Riprendo ad accarezzare la piccola creatura a pelo raso e di colore biondo.
Mi guarda, i suoi occhi dolci e buoni esprimono amore e io mi sento piccola e inutile dinnanzi ad un simile prodigio.
Chiedo: “Non ha paura che gliela portino via? Faccia attenzione, sono al corrente dei pericoli che incombono sul mondo animale, soprattutto in questi ultimi tempi ci sono stati tanti furti di cani, avvengono anche da giardini privati. Persone senza scrupoli li rubano per poi destinarli all’accattonaggio e anche ad altro, di peggio… “ .
“Non la perdo d’occhio un istante. La tengo sempre vicina a me. Pensi che mi hanno offerto tanto denaro per averla, per utilizzarla ancora di più a scopo terapeutico. Ma io non la darei per tutto l’oro del mondo. E anche se sono anziana mi trascino assieme a lei affinché possa svolgere il suo lavoro di risveglio. Speriamo di poterlo fare ancora per molto, neppure Alessia è più tanto giovane, ha già compiuto i sei anni”.
Intanto il trillo del campanello ha annunciato l’arrivo del treno, la cagnolina sembra elettrizzata; freme, è seduta e guarda in direzione di quel mezzo sferragliante che già si vede in lontananza.
Alza una zampetta. Mi preoccupo e domando se per caso non abbia male alla zampa anteriore che tiene piegata e sollevata.
“Ma no, fa sempre così, è il suo modo per manifestare la gioia di viaggiare, le piace andare in treno, si emoziona, è felice”.
Il treno sosta e saliamo tutti.
Mi piacerebbe andare a sedermi vicino a loro ma temo di esagerare. Ho già saputo tanto. Non vorrei apparire indiscreta e impicciona.
Ci salutiamo. Salgo e mi avvio, con dispiacere, in un altro scompartimento.
Ho il cuore in tumulto per quello che ho appena appreso.
La mia mente vaga, sono vicino al finestrino come sempre, ma non vedo praticamente nulla, penso soltanto alla straordinarietà degli animali, soprattutto dei cani, e mai avrei potuto immaginare ciò che avevo appena vissuto e visto con i miei occhi: che avessero anche il potere di risvegliare i bambini dal coma.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime.
Ho appena incontrato due anime meravigliose: l’anziana donna con la sua cagnolina prodigio.
Intanto son passati parecchi minuti, sono quasi giunta in centro città. Alla fermata precedente al capolinea vedo scendere Alessia con la sua mamma umana.
Sono bellissime mentre si avviano lentamente verso l’uscita del binario, al sottopasso.
E intanto continuo a pensare, a visualizzare la possibile e prossima scena; mi domando verso quale bambino saranno dirette. Grazie a quel soffio amorevole e continuo che la cagnolina gli appoggerà sul cuore, quel bimbo, poco alla volta, si risveglierà e tornerà a vivere.
Mi sembra un’alchimia, un sogno; invece è tutto vero.
****
La bella e mite Alessia sgambetta tutta fiera. La signora, invece, avanza un po’ faticosamente trattenendola con un guinzaglio rosso avvolto nella mano, come una madre premurosa e attenta.
Camminano una a fianco all’altra e sono davvero incantevoli a vedersi.
Dopo pochi istanti spariscono, non si vedono più. Il mio sguardo le insegue inutilmente, si sono ormai addentrate nel sottopassaggio.
Il treno si muove lentamente, sferraglia, riprende la sua corsa, si fa per dire…
Tra poco arriverò a destinazione. Siamo un po’ in ritardo. Quel mezzo locale che ogni giorno trasporta tanti pendolari accusa il suo tempo. A volte sembra perdere un po’ i colpi.
Il ritardo di quel giorno, però, al momento non mi viene neppure in mente. Adesso ho altro a cui pensare, sono ancora troppo immersa in quella storia che sa di magia, ma che magia non è.
Il treno sbuffa, si ferma, siamo arrivati al capolinea. Scendo.
Mentre mi incammino rivolgo un pensiero colmo di gratitudine alla vita, alle tante cose belle e inaspettate che sempre ci regala. Oggi mi ha fatto incontrare due anime meravigliose che non dimenticherò mai.
Son certa che ogni volta che sarò in attesa del treno il mio sguardo vagherà attorno con la speranza di incontrarle ancora.
Sento una spinta, la gente ha fretta e qualcuno mi ha urtato, il mio andare così lento disturba il passo veloce di chi deve camminare alla svelta. Guardo l’orologio e affretto l’andatura. Accidenti, devo sbrigarmi. L’inesorabile passare del tempo, registrato attraverso il monotono movimento delle lancette dell’orologio, mi indica che è tardi, più del solito. Non mi va arrivare in ritardo e dare al mio capo la soddisfazione di potersi sfogare su di me.
A lui non sembra vero di poter infierire con chi gli capita a tiro. E’ sempre scontento e nervoso. Gli sale facilmente l’embolo, e quanto accade, e accade, si salvi chi può.
Adesso procedo rapida, la fretta mi spinge quasi a correre. Mi sono immediatamente adeguata al passo frettoloso degli altri. Avanzo, mi pare quasi di volare. Colpa del vento di mare che quel mattino soffia più del solito sulla mia città. Intanto si è messo anche a piovere, ma è una pioggia leggera quella che cade, è davvero poca cosa; non sto neppure a tirare fuori l’ombrello dalla borsa. Ormai sono quasi arrivata.
Finalmente eccomi a destinazione. Sono davanti al portone dell’ufficio e come un fulmine mi catapulto al suo interno.
Sono trafelata ma felice e in orario. Il cerbero dovrà trovare un altro motivo per sclerare.
****
Questa che ho narrato è una storia VERA. (Ho incontrato Alessia con la sua mamma umana il 3 ottobre 2014 alle ore 7,30 alla Stazione di Genova).
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Direi che è perfetto così. Grazie per questo bel regalo
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Re: Anime Pure
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Re: Commento
Sono davvero felice di essere riuscita a trasmettere quella che fu per me una grande emozione. Ti ringrazio moltissimo per aver letto il mio racconto e per averlo apprezzato così tanto. La capacità che abbiamo, bene o male, di scrivere, ci consente di condividere con gli altri anche "pezzi" importanti della nostra vita. Grazie ancoraM.perrella ha scritto: ↑25/03/2021, 21:28 Una narrazione emozionante che ci comunica in che modo, a volte, la realtà supera il sogno. E in alcuni punti ho creduto davvero si trattasse di contenuti onirici, per le molteplici pennellate poetiche che permeano il racconto.
Direi che è perfetto così. Grazie per questo bel regalo
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Re: Commento
Certo, ognuno di noi adotta il proprio metodo di valutazione, ci mancherebbe altro. Per quanto mi riguarda non mi fermo solo al fatto se un'opera è scritta bene. Siamo "Bravi Autori" (passami questa piccola considerazione) e pertanto è difficile trovare racconti scritti, esposti intendo, in maniera scorretta, pertanto per me, oltre alla stesura del testo, è importante anche il contenuto. Siamo, o quantomeno dovremmo essere, in democrazia... Pertanto ben venga il tuo voto, qualunque esso sia e qualsiasi siano le motivazioni che ti porteranno a tale scelta. In merito al tuo dire, lo so che qui ci sono alcuni che non commentano mai, e non va affatto bene. Diciamo che qui c'è un po' di tutto, è una piccola agorà, anche se virtuale, dove si trovano cafoni e anche, quasi tutte, persone gentili ed educate. Sarà per me un piacere valutare il tuo racconto non appena lo avrai postato, e lo farò come ho sempre fatto, con estrema chiarezza, motivando le mie scelte. Grazie per avermi letto. CiaoRoberto Virdo' ha scritto: ↑26/03/2021, 10:26 Ammetto di trovarmi di fronte a una difficile valutazione. Quando si legge un testo bisognerebbe sempre saper distinguere ciò che è valido in sé da quanto può incontrare il nostro favore e "ci piace". E soprattutto, quando non ci piace. Per il caso negativo, personalmente ho adottato ho un "fermo di sicurezza" laddove la tematica si trovi agli antipodi del mio pensare, salvo strafalcioni formali di entità cosmica, onde non penalizzare un'opera comunque scritta come si deve.
Chi ha visto all'opera questi splendidi animali di cui parla Laura nel suo racconto, sa. E se sa, sente forte dentro. Rendo merito all'autrice di aver dato voce ad Alessia, la splendida cagnolina, e alla sua mamma - possiamo togliere il termine umana -. La mamma di Alessia è la fata buona di tutti i bambini malati e la commovente cagnolina la sua bacchetta magica. Questi animali sanno amare in modo tanto puro da poterli non di rado considerare - so di essere distante 1000 miglia da una indegna retorica - superiori a noi stessi.
Laura darò un voto che tenga in debito conto l'estrema importanza dell'argomento trattato, per quanto mi riguarda la vera parte di valore del testo. Se non vedrai subito la votazione è solo perché ho deciso di attendere la mia pubblicazione e ricevere almeno un commento reciproco ma bada bene, non parlo affatto di te che sei sempre partecipe anche nei giudizi e voti. Sono stanco di quanti mettono lì un racconto e poi si limitano a un commento, potete controllare il "Premio della Critica" nelle gare precedenti. Quindi sì al mio commento, ma voto solo a condizione di reciprocità. Perdonami Laura se ho approfittato del tuo spazio, proprio perché nulla hai a che fare con i richiamati "non" partecipanti. Grazie.
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Re: Commento
Grazie molte Liliana per aver apprezzato le mie "Anime Pure"; è già, abbiamo bisogno veramente di gentilezza, di bontà e di buoni sentimenti, così da contrastare questo periodo molto crudele per tutti, Grazie ancora, ciaoLiliana Tuozzo ha scritto: ↑26/03/2021, 15:58 Un racconto ricco di buoni sentimenti. I cani nella loro anima pura danno essere coerente vicino a chi ne ha bisogno. Ne da testimonianza l' eroina del tuo racconto col pelo biondo. Sinceramente credo che episodi come questo in questo tempo crudele che ci vede scettici e distanti sia un bell' esempio. Letto con piacere.
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Grazie molte anche a te per aver letto il mio racconto. Si, come giustamente dici, è una storia ricca di grande umanità e contrasta un poco il brutto che stiamo vivendo. Ciao
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Una sola cosa mi rende perplesso, sugli amanti degli animali (e parlo in generale): la loro eccessiva antropomorfizzazione (orrenda parola) di Fido, o Fuffy. Cani, gatti & c. non sono umani: con ciò non voglio dire che siano inferiori a noi, o che abbiano meno diritto di noi di vivere, o che non abbiano sentimenti né possano provare sofferenza, o gioia.
Dico soltanto che loro non sono come noi (e per fortuna, direbbe qualcuno); se l'anziana signora sfortunatamente morisse in casa e non ci fosse nessun a rifornire di crocchette la sua cagnolina, la suddetta le darebbe degna sepoltura nel proprio stomaco.
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Intanto ti ringrazio molto per aver letto e commentato il mio racconto. Poi, senza voler polemizzare ma solo per dare risposta ad una tua considerazione, ti dico che "NOI" esseri umani, anche senza rimanere chiusi in casa rischiando di morire di fame, (ossia senza che nessuno possa darci, diciamo cosi, le crocchette) diamo ABITUALMENTE "degna" sepoltura nei nostri STOMACI a tutti gli animali esistenti sulla faccia della Terra. E' una realtà triste, (dalla quale personalmente mi sono allontanata da moltissimi anni). Detto ciò, ribadisco che questa mia risposta ha voluto essere una correttezza nei tuoi confronti, non volendo ignorare il tuo punto di vista. Ancora ti ringrazio per il commento e il voto, ciaoAndr60 ha scritto: ↑27/03/2021, 10:44 Un racconto ben scritto e per certi versi emozionante; spesso gli animali (e soprattutto cani e gatti, cioè quelli con i quali gli esseri umani interagiscono di più) dimostrano di avere qualità impensabili: percepiscono il sopraggiungere di terremoti, riescono a identificare annusandoli i malati di tumore (oltre ai corrieri della droga).
Una sola cosa mi rende perplesso, sugli amanti degli animali (e parlo in generale): la loro eccessiva antropomorfizzazione (orrenda parola) di Fido, o Fuffy. Cani, gatti & c. non sono umani: con ciò non voglio dire che siano inferiori a noi, o che abbiano meno diritto di noi di vivere, o che non abbiano sentimenti né possano provare sofferenza, o gioia.
Dico soltanto che loro non sono come noi (e per fortuna, direbbe qualcuno); se l'anziana signora sfortunatamente morisse in casa e non ci fosse nessun a rifornire di crocchette la sua cagnolina, la suddetta le darebbe degna sepoltura nel proprio stomaco.
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il racconto è ben esposto, nulla da dire, anche se ci sono alcune ripetizioni da modificare a delle d eufoniche da togliere.
molto bella la parte descrittiva di Alessia e della sua umana.
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Ti ringrazio molto per aver letto il mio racconto e per averlo valutato positivamente. Terrò sicuramente conto, a fine gara, dei tuoi suggerimenti, grazie. CiaoFausto Scatoli ha scritto: ↑27/03/2021, 18:20 bella storia, a tratti commovente, che tocca un argomento particolare o comunque poco conosciuto.
il racconto è ben esposto, nulla da dire, anche se ci sono alcune ripetizioni da modificare a delle d eufoniche da togliere.
molto bella la parte descrittiva di Alessia e della sua umana.
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Gentile Ishramit, che dire dinnanzi a tante bellissime parole? Grazie, grazie molte! sei stato tanto preciso e particolareggiato nella valutazione del mio racconto, compresa la segnalazione di ciò che dovrò correggere, e che farò senz'altro alla fine delle gara. Grazie anche per questo. Il tuo lusinghiero giudizio (che ho letto oggi pomeriggio in spiaggia, davanti al mare) e il massimo dei voti assegnato, mi hanno fatto davvero piacere. CiaoIshramit ha scritto: ↑28/03/2021, 13:33 Davvero molto bello, sotto tutti i punti di vista. Il racconto procede svelto, senza intoppi, con un tono molto naturale e delicato, che lascia trapelare pienamente le emozioni provate dalla narratrice: la tenerezza, lo stupore, l'ammirazione. È vero che il finale sembra un po' frettoloso, forse perché ciò su cui l'autrice voleva concentrarsi era già passato, probabilmente sarebbe stato meglio chiudere proprio con la partenza di Alessia e della sua pdrona ma questo non inficia a mio parere la godibilità del racconto. A volte c'è qualche parola e soprattutto qualche virgola (davanti al "ma" e senza inciso) che avanza, ma non me la sento di togliere un punto per queste piccolezze. È il miglior racconto che abbia letto fino a qui fino ad ora e credo che meriti un 5.
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Ciao Loredana, sono molto contenta che il racconto ti sia piaciuto. Grazie per averlo letto e valutato. Non so dirti circa la parte finale, io avevo inteso che non fosse frettolosa in quanto mi pareva di averla abbastanza particolareggiata, ma forse non è stato così. A rileggerci con piacere, ciaoLoredana De Luca ha scritto: ↑27/03/2021, 21:47 Il tuo racconto mi ha catturato e sarebbe stato impossibile interrompere la lettura per me senza essere arrivata fino alla fine. Al di là del contenuto e del messaggio (e sorvolando anche su CHI dà nel proprio stomaco degna sepoltura a CHI… ) che certamente rivestono grande importanza e devono essere tenuti in considerazione nel momento della valutazione, trovo che la forza del tuo scritto sia nella scorrevolezza e nella naturalezza: ci siamo anche noi lì sul binario ad aspettare il treno, ci sono anch'io e, allo stesso modo del tuo personaggio, riesco a sbalordire me stessa per il solo fatto di essere puntuale! E così si va avanti, col paesaggio che scorre attraverso il vetro del finestrino… e ancora… Ho apprezzato molto questa prima parte del tuo racconto; l'efficacia delle descrizioni, una scrittura piana e tuttavia, o forse proprio per questo, di grande resa. Ho avuto però l'impressione che nell'ultima parte ci fosse meno accuratezza: mentre nella prima io, ma credo non solo io, direi il lettore è subito catturato, poi a un certo punto c'è qualcosa che convince di meno. La mia impressione è che ciò derivi da una minore cura stilistica, come se le ultime righe fossero un poco affrettate. In ogni caso, penso che il tuo sia un buon racconto, sotto tutti i punti di vista.
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Laura Traverso ha scritto: ↑28/03/2021, 21:34 Gentile Ishramit, che dire dinnanzi a tante bellissime parole? Grazie, grazie molte! sei stato tanto preciso e particolareggiato nella valutazione del mio racconto, compresa la segnalazione di ciò che dovrò correggere, e che farò senz'altro alla fine delle gara. Grazie anche per questo. Il tuo lusinghiero giudizio (che ho letto oggi pomeriggio in spiaggia, davanti al mare) e il massimo dei voti assegnato, mi hanno fatto davvero molto piacere. Ciao
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Re: Anime Pure
Grazie molte anche a te Pino, per aver dedicato del tempo alla lettura del mio racconto. Circa il tuo voto, non ti preoccupare: ogni valutazione è personale e va assolutamente rispettata, anche se non se ne condividono i contenuti. E ciò deve avvenire senza offendersi e, soprattutto, dovrebbe avvenire senza offendere chi, motivando, potrebbe dare, o ha dato, interpretazioni diverse dagli altri. Grazie ancora, ciaoFrancesco Pino ha scritto: ↑29/03/2021, 11:44 Accipicchia, il mio sarà il primo commento negativo di questo racconto, tanto che mi viene il dubbio di non aver capito qualcosa o di avere poca sensibilità sull'argomento.
Il concetto è questo: bene quel che c'è scritto, male per quello che non c'è. E' ben scritto e la storia è narrata bene, ma io leggo una chiaccherata su una panchina su quello che fa il cane della signora e poi la descrizione di un'esplosione emotiva per questa chiaccherata addirittura indimenticabile. Non ti addentri per nulla nel "lavoro" del cane, che è il tema della storia. Dov'è il bambino in coma? Dov'è la sofferenza dei suoi genitori? dov'è il cane all'opera che compie il "miracolo"? dove sono le emozioni che la scena del risveglio dovuto al cane genera tra chi vi ha assistito? Qual è questa storia irreale che la protagonista dice di aver vissuto e visto con i suoi occhi? Ci voleva un bel "le racconto di quella volta in Sardegna…" e allora si che avrebbe funzionato alla grande.
P.S. = ti segnalo una piccola svista sul tuo commento al mio racconto: nella parola "Chiacchierata", (ripetuta due volte nel commento), hai dimenticato di mettere la I.
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o distrattamente, va invece assaporato per quello che esprime al di la' delle parole, peraltro ben scelte.
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Re: Commento
Gentile Mario, e il gentile non è a caso... ti ringrazio moltissimo per l'apprezzamento al mio racconto e per le belle parole che hai usato per recensirlo. Grazie ancora, ciaoMariovaldo ha scritto: ↑02/05/2021, 18:19 Una pagina che dice qualcosa. Non e' un racconto da leggere per passatempo
o distrattamente, va invece assaporato per quello che esprime al di la' delle parole, peraltro ben scelte.
Voto alto e complimenti meritati
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Re: Commento
Grazie a te per le belle parole in riferimento al mio racconto. Mi fa piacere che anche a te piacciano i cani, immagino anche tutti gli animali in generale, normalmente è cosi. E' molto tenero ciò che hai detto circa il tuo pastore tedesco e i bambini sorridenti dopo averlo accarezzato. Mi fa felice sapere che il mio racconto ti abbia riportato a quel ricordo. Son certa, però, che porterai nel cuore, sempre, il tuo grande cane dal pelo nero. Grazie ancora e un caro saluto.Errepi60 ha scritto: ↑03/05/2021, 10:52 Il racconto mi è piaciuto molto. Sono, ovviamente, un amante dei cani e il rapporto con i miei mi fa capire perfettamente il sentimento con cui hai scritto questa 'favola' e il rapporto che descrivi tra proprietaria e amica a 4 zampe. Ho avuto un pastore tedesco, nero, enorme, che non risvegliava di certo piccoli in stato di coma ma, in più di un'occasione, l'ho visto 'donare' serenità e gioia a bambini in carrozzella che per il solo fatto di poterlo accarezzare iniziavano a sorridere felici. Grazie per avermelo fatto ricordare.
commento
Anche se tutto il racconto è scritto bene e scorre via con scioltezza.
Io non ho molta dimestichezza con i cani e gli animali da compagnia in genere. Pur nel massimo rispetto loro e dei loro padroni, non riesco a emozionarmi alle vicende che li vedono coinvolti, ma questa è senz'altro una mancanza mia.
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Re: commento
Questo sì che è un gran peccato.
Non hai proprio mai avuto modo di avere un animale in casa?
Io invece non riesco proprio a immaginarmi in una casa senza un peloso a 4 zampe dentro.
E se devo anche dirla tutta, in vita mia ho pianto poche volte: un paio per gli esseri umani, tutte le altre per gli animali.
Re: commento
In realtà come famiglia abbiamo provato a prendere un cagnolino. È rimasto con noi una settimana e poi abbiamo dovuto restituirlo perchè sia le mie figlie che mio marito hanno scoperto di essere allergici al suo pelo. È stata comunque un'esperienza positiva che ricordiamo con tenerezza ma, allergia a parte, abbiamo capito che un cane ha bisogno di molta dedizione e molte cure. Lui era felice solo quando poteva scorrazzare nei campi e nei boschi, mentre in casa era irrequieto e sofferente. Non sono mai stata abituata a convivere con un animale e forse non potendo o non riuscendo a dar loro tutto quello di cui hanno bisogno per essere felici preferisco volergli bene a distanza, faccio sicuramente meno danni.Massimo Baglione ha scritto: ↑12/05/2021, 5:57 Questo sì che è un gran peccato.
Non hai proprio mai avuto modo di avere un animale in casa?
Io invece non riesco proprio a immaginarmi in una casa senza un peloso a 4 zampe dentro.
E se devo anche dirla tutta, in vita mia ho pianto poche volte: un paio per gli esseri umani, tutte le altre per gli animali.
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Re: Anime Pure
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Commento
Dal titolo immaginavo, infatti un racconto elegante e delicato..
La trama dapprima sembra scorra senza alcun dubbio, poi ho iniziato a ragionare. Capisco che
quell'esserino ha 4 zampe, è peloso, è un cagnolino di quelli che aiutano. La sua compagna di vita
sembra abbia le stesse caratteristiche, altruista, pura, cordiale, attenta. Continuo nella lettura,la pendolare, cioè Laura, riprende il suo viaggio, ma non assapora quel paesaggio non gode dell'essenza del viaggio, anche se quotidiano. Laura pensa a quell'incontro, e si fa coinvolgere dal
lento, dal tranquillo. Putroppo il popolo dei pendolari ha sempre fretta, e quindi anche lei si riadegua alla vita frenetica, poi pensa al suo capo che è molto irrascibile e che un nulla si arrabbia, ma Laura sa che nonostante quel bellissimo incontro arriverà al lavoro in orario. Ma tutti i giorni
alla stazione aguzzerà la vista perche le piacerebbe reincontrare ancora quelle due anime pure. Ottimo racconto.
Haiku - il giro del mondo in 17 sillabe
A cura di Lorenzo Pompeo.
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara d'inverno 2022/2023 - Immaginazione Artificiale - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gare letterarie stagionali - annuario n° 2 (2019 - 2020)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Roberto Bonfanti, Giampiero, Lodovico, Giorgio Leone, Athosg, Carol Bi, Diego.G, Massimo Centorame, Namio Intile, Alessandro Mazzi, Frdellaccio, Teseo Tesei, Stefyp, Laura Traverso, Eliseo Palumbo, Saviani, Andr60, Goliarda Rondone, Roberto Ballardini, Giampiero, Fausto Scatoli, Sonia85, Speranza, Mariovaldo, Macrelli Piero, Andrepoz, Selene Barblan, Roberto, Roberto Virdo'.
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L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Metropolis
antologia di opere ispirate da un ambiente metropolitano
Cosa succede in città? - Sì, è il titolo di una nota canzone, ma è anche la piazza principale in cui gli autori, mossi dal flash-mob del nostro concorso letterario, si sono dati appuntamento per raccontarci le loro fantasie metropolitane.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gianluigi Nardo, Andrea Pozzali, Antonella Jacoli, Roberto Virdo', Francesco Pino, Giulia Rosati, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Ibbor OB, Umberto Pasqui, Annamaria Ricco, Eliana Farotto, Maria Spanu, Eliseo Palumbo, Andrea Teodorani, Stefania Paganelli, Alessandro Mazzi, Lidia Napoli, F. T. Leo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Alessia Piemonte, Ida Dainese, Giovanni Di Monte.
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