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***
Sono stanca alla fine della giornata, ma non ho voglia di andare a dormire. Accendo la tv e penso “ci saranno le solite banalità, insomma, le solite barbe”.
Invece, sorpresa! Non è così, questa sera si festeggia un grande.
Resto inchiodata davanti al piccolo schermo oltre la mezzanotte e... la vita mi passa davanti.
Il mio cuore si fa lieto; anch’io canto.
Canto con loro, con i personaggi famosi che certo non mollano, nel senso che mantengono inalterato nel tempo lo stesso stile dei decenni prima. Purtroppo, però, è solo lo stile a restare invariato, il fisico, ahimè, tradisce il tempo trascorso e i tentativi di molti per mimetizzarlo risultano piuttosto penosi.
La chirurgia estetica la fa da padrona su tanti di loro, mi fanno molta tenerezza davvero, anche perché il risultato dei “ritocchini” è sovente disastroso. Si sa, non è facile per nessuno invecchiare, ma per chi è stato, o è ancora una star, immagino sia ancora maggiore la preoccupazione, deve essere a livello di ansia insopportabile per arrivare al punto di farsi quasi sfigurare. Per loro è più difficile rassegnarsi alla corsa del tempo.
Ma ecco che la magia si mette in atto e il patetico scompare. Iniziano a interpretare cinquant’anni di vita attraverso successi indimenticabili per ognuno di noi: la poesia vibra nell’aria.
Le loro voci sono rimaste identiche e le parole, stupende tutte, vanno diritte al cuore e rievocano ricordi di una gioventù ormai lontana.
C’è una tangibile emozione anche tra gli interpreti, se pur navigati.
Non fingono, si percepisce, sono davvero toccati dall’atmosfera: celebrano un grande che li ha resi famosi.
***
“Seduto in quel caffè, io non pensavo a te, poi all’improvviso lei sorrise…”.
Peccato, con questo stupendo e indimenticabile brano degli anni ’70 si chiude la serata. Avrei voluto che non finisse mai.
***
Eri presente alla trasmissione Giulio, con la tua solita aria modesta: li hai ascoltati cantare e con ognuno ti sei congratulato.
Tu, il genio della canzone italiana, che attraverso l'uso delle parole e della musica hai saputo creare storie straordinarie. Con ciò hai regalato fama e successo ai loro interpreti.
A noi, gente comune, accarezzi il cuore ogni volta che ascoltiamo le tue note indimenticabili. Penso che, ogni azione che riesce a raggiungere, e a far vibrare, l'anima di un'altra persona sia un grande dono: tu sei stato maestro nel farlo. Grazie.
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Re: Commento
Grazie molte Selene per aver letto, commentato e valutato generosamente il mio breve racconto. CiaoSelene Barblan ha scritto: ↑29/06/2021, 20:55 Seppur breve, o forse anche grazie alla brevità, questo racconto/riflessione/omaggio a un poeta arriva, trovo, dritto al punto. Senza eccessivi fronzoli, semplicemente, in modo sentito. A me è piaciuto, voto 4.
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Re: Commento
Un consiglio, lascia correre, ognuno è libero di fare come crede. Al tipo dell'1 evidentemente piace fare così, sparare a zero senza motivare, e d'altra parte tu hai sparato a zero anche con me che avevo molto motivato il mio 1. Non va mai bene vedi! E allora "aria", che ognuno faccia come vuole.Francesco Pino ha scritto: ↑01/07/2021, 10:10 Sicuramente un sentito omaggio a uno dei più influenti parolieri della musica italiana. Purtroppo lo stile scelto secondo me non trasmette alcuna emozione, è più o meno la cronaca di una trasmissione vista in TV e basta. Anche lo spunto di riflessione sugli artisti che invecchiano e il loro ricorrere alla chirurgia plastica meritava forse che si “osasse” dire qualcosa in più. Peccato perché con quelle belle citazioni il racconto poteva volare alto. Voto 2.
Ps. Sia Laura che io abbiamo ricevuto il voto più basso senza alcun commento a giustificarlo. D’accordo che il regolamento lo permette però non mi sembra molto elegante dare 1 senza spiegare il perché un lavoro faccia completamente schifo.
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Re: Commento
Ti invito gentilmente a moderare i termini nei confronti altrui, miei in questo caso. Hai sempre da ridire su tutto. Se uno commenta, se non commenta, se da un voto basso, e via dicendo. Ribadisco che ritengo che ognuno abbia il diritto di fare come crede nell'ambito del regolamento di "Bravi Autori".Francesco Pino ha scritto: ↑01/07/2021, 17:53 Brutta cosa legarsi le cose al dito e tirarle fuori alla prima occasione, si chiama rancore. Visto che ti ricordi cosi' bene l'episodio ricorderai bene anche il mio commento di rirsposta al tuo e ricorderai pure che il mio commento non rimase solo e che qualcuno calco' la mano molto più di me.
Sul tuo consiglio non so. Come tu ben m'insegni non ci vuole nulla a scrivere un commento negativo qualsiasi per giustificare il voto, pero' io lo apprezzo davvero quando qualcuno perde un paio di minuti del suo tempo a giudicare quello che scrivo. Anche un commento negativo è una dimostrazione di interesse verso il mio lavoro, ci mancherebbe che si debba piacere a tutti.
A me non importa se mi si da un uno, o meglio, non ne faccio certo un dramma ne mi permetto di bacchettare chi ha fatto una determinata scelta "numerica". Non si può pretendere, come fai tu affermando: "un commento negativo è dimostrazione di interesse verso il mio lavoro" . Il tuo lavoro??? ma per favore... datti una regolata che è meglio. Parli di rancore? Hai davvero un bel coraggio! Sei sempre tu che stressi, che critichi, ma già... Sai come si dice a Genova? CHE I PRIMI A PARLARE SONO GLI SCALINI ROTTI
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Re: Indimenticabili note
Per il resto, finché il tutto si svolge nel regolamento, è regolare.
Se non vi piace il regolamento (desiderato e stilato da voi, tra l'altro) avete due possibilità:
1- partecipare, in pace;
2- non partecipare, e amen.
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Re: Indimenticabili note
Ciao Massimo, certo, hai ragione. Preciso, però, che le beghe di cui giustamente parli non sono state da me provocate, ne ora ne in precedenza. Io mi sono sempre attenuta al regolamento: che per me va più che bene così come è. Comunque terrò conto del tuo suggerimento: ignorerò, d'ora innanzi, qualsiasi tipo di provocazione, non rispondendo ne pubblicamente e neppure in privato. Ciao e grazie per l'attenzione. Laura TraversoMassimo Baglione ha scritto: ↑02/07/2021, 5:33 Per cortesia, spostatevi in privato per questo tipo di beghe, grazie.
Per il resto, finché il tutto si svolge nel regolamento, è regolare.
Se non vi piace il regolamento (desiderato e stilato da voi, tra l'altro) avete due possibilità:
1- partecipare, in pace;
2- non partecipare, e amen.
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Re: Indimenticabili note
Di questo schifo non ne so nulla, dovevi farlo presente a me o a un moderatore.Francesco Pino ha scritto: ↑02/07/2021, 12:37... è capitato che qualcuno con cui non ho nemmeno la minima confidenza si sia permesso di fare tra i commenti dell’umorismo sul mio cognome, e io zitto… e tutti zitti. E’ capitato che qualcuno pensasse essere figo rispondere a un mio commento con uno sfotto’, e io zitto… e tutti zitti.
Mandami i link in privato di questi post. Link dei singoli messaggi, non tel topic che li contiene, perché non ho voglia di spulciarmeli tutti. Mi sta anche passando la voglia di reggere tutto ciò, a dirla tutta.
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Commento - Indimenticabili note
“il risultato dei “ritocchini” è sovente disastroso” concetto già espresso due righe più in su.
Racconto volutamente breve che trasmette emozioni musicali lontane.
Ci sei riuscita? A tratti si a tratti meno, ma siamo “bravi autori” non fenomeni. Tutti abbiamo bisogno di crescere, non importa se l’età (dal racconto immagino anche la tua) non è quella di un ragazzino.
Aver tratto lo spunto dall'ascolto di una trasmissione televisiva è un valido espediente.
Avrei descritto con più particolari le esecuzioni musicali, appassionando di più lo spettatore, ma dai commenti spero tu possa trarre nuove idee.
Voto 3
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Sospendo il giudizio sulla tua capacita di raccontare e sai perché? Perché tu hai stoffa da vendere come scrittrice, lo si capisce dal tuo periodare semplice e al contempo efficace. Immagino, ma vorrei sbagliarmi, che ti manchino le basi del narratore e gli argomenti/idee facciano un po' fatica a emergere.
Per narratore intendo colui che sa pescare da tutto quello che gli sta intorno, lo sa "digerire" e poi, se è anche un bravo scrittore, lo sa tradurre nella pagina scritta.
Se hai altri racconti, magari più lunghi, fammelo sapere.
E' chiaro che questo racconto avrebbe bisogno di molto altro per essere completo e soddisfare le giuste curiosità del lettore, ma lo stile c'è e questa è un'ottima base di partenza.
Prima ipotesi di correzione:
" sino a oltre la mezzanotte e, la vita mi passa davanti…"
io direi:
sin oltre mezzanotte, e la vita mi passa davanti…
Questa, invece, è solo un'idea:
la frase:
Eri presente alla trasmissione Giulio
io la cambierei mettendo un due punti prima di Giulio, ma non so bene se si adatta a quello che volevi dire.
Il mio voto è 3.
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Re: Commento
Grazie Eleonora per la tua accurata recensione. Forse, sì, c'è un po' di "deformazione professionale", nel mio scritto, diciamo così... in merito alla tua opinione dove, tra l'altro dici: "mi è sembrato un pezzo di giornalismo". Questo mio in questa gara è un raccontino così, senza pretese. CiaoEleonora2 ha scritto: ↑16/07/2021, 19:46 Indimenticabili note. Più che un racconto mi è sembrato un pezzo di giornalismo. Scritto in modo corretto, ben riuscito (tutto il resto è gusto personale) ma con impressioni ed emozioni. Scrivi in modo impeccabile; per questo ho dato 2 al tuo testo: sei brava e mi piacerebbe leggere altro di tuo (cosa che farò). Non hai pensato agli articoli di quotidiani o riviste? Opinione del tutto mia, siamo tutti qui per imparare.... ma tu sai già scrivere e, così pare, ti viene naturale farlo. Buona fortuna!
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Re: Commento
Grazie molte anche a te per aver letto il mio brevissimo racconto: senza pretese. L'avere avuto la sensazione, leggendolo, di essere con me a guardare la Tv è già qualcosa... Ciao
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Re: Commento
Grazie Alberto per il tempo dedicato a leggere e a recensire il mio brevissimo racconto. Concordo con te sulle precisazioni che hai espresso su di esso: circa le ripetizioni (sul tuo primo commento).Alberto Marcolli ha scritto: ↑13/07/2021, 14:38 “sino a oltre la mezzanotte” è sufficiente –oltre mezzanotte-
“il risultato dei “ritocchini” è sovente disastroso” concetto già espresso due righe più in su.
Racconto volutamente breve che trasmette emozioni musicali lontane.
Ci sei riuscita? A tratti si a tratti meno, ma siamo “bravi autori” non fenomeni. Tutti abbiamo bisogno di crescere, non importa se l’età (dal racconto immagino anche la tua) non è quella di un ragazzino.
Aver tratto lo spunto dall'ascolto di una trasmissione televisiva è un valido espediente.
Avrei descritto con più particolari le esecuzioni musicali, appassionando di più lo spettatore, ma dai commenti spero tu possa trarre nuove idee.
Voto 3
In merito ai due puntini che avresti messo prima di Giulio non saprei, a me sembra meglio così come ho scritto, ma ci penserò. A fine gara terrò presente i tuoi suggerimenti apportando le modifiche suggerite.
Sono ospite di Bravi Autori da tanto tempo (anni) e ho praticamente sempre partecipato alle gare e a molte antologie. Quindi, se ne hai voglia, e tempo, potrai leggere altri miei scritti: è semplice trovarli, basta cliccare sulle stagioni precedenti. Un caro saluto e grazie anche per il voto, 3 va benissimo.
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Stilisticamente ottimo, come hanno già detto altri, solo un appunto: "e, la vita mi passa davanti". Dopo quella e può starci bene una pausa espressiva, ma non la renderei con una virgola, cozza un po' con la sua funzione logico-sintattica.
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Re: Commento
Grazie Ishramit per la bella e utile recensione. Terrò conto, a fine gara, del suggerimento circa la "e".Ishramit ha scritto: ↑24/07/2021, 16:06 La scena funziona molto bene, si sente l'atmosfera vissuta dalla narratrice, ci si può immaginare con lei ad assistere allo spettacolo, e non sono d'accordo che non ci siano "le emozioni": ci sono, solo che il racconto ce le vuole far contemplare dall'esterno, piuttosto che dall'interno. Sarebbe molto efficace come parte di un racconto più lungo, come strumento per caratterizzare un personaggio, purtroppo così a sé stante rimane "episodico" e senza riportare per intero il nome dell'artista limita la possibilità di accendere un interesse nei suoi confronti (anche se gli indizi ci sono se uno non è pigro ).
Stilisticamente ottimo, come hanno già detto altri, solo un appunto: "e, la vita mi passa davanti". Dopo quella e può starci bene una pausa espressiva, ma non la renderei con una virgola, cozza un po' con la sua funzione logico-sintattica.
Condivido! E' meglio come dici tu, grazie anche per il voto.
Circa il non l'aver citato il nome di Mogol per intero è stata una mia scelta. Certa che chiunque avrebbe capito al volo. Ma, effettivamente, ricordando la tua giovanissima età, non era poi così scontato... Ciao
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Re: Commento
Grazie Andr60, lieta che comunque ti sia piaciuto il mio breve racconto. Nemmeno a me solitamente piacciono certe artificiali rievocazioni, ma quella mi era piaciuta per i motivi descritti... E' stato bello ascoltare brani bellissimi legati alla mia vita, ai miei tempi...Andr60 ha scritto: ↑24/07/2021, 10:31 Racconto breve che si legge senza problemi, un pezzo più giornalistico che narrativo, se proprio si vogliono trovare dei difetti (visto che queste gare si basano su racconti di narrativa, ma non è una regola assoluta, vero?). Mi è quasi venuta voglia di aver assistito alla trasmissione: un fatto sorprendente, di solito le evito accuratamente, le rievocazioni plastificate.
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Ringrazio anche te Lucia per avermi letto e commentato.Lucia De Falco ha scritto: ↑03/08/2021, 14:26 Più che un breve racconto, è una riflessione su note del passato, tra il tempo che scorre e dolci ricordi. Suscita veramente il desiderio di aver assistito a quella trasmissione, ma si potrebbe arricchire, sicuramente inserendo qualche citazione in più, perché resta una riflessione circoscritta.
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A noi "comuni mortali", invece, accarezzi il cuore ogni volta che ascoltiamo le tue note indimenticabili.” Avrei invece evitato pezzi come per esempio il riferimento alla chirurgia estetica, che occupa una buona parte del racconto, in quanto trasmettono poco. Concludendo, quindi, ci sono buoni spunti ma rari. Apprezzo comunque l’idea di omaggiare uno dei più grandi parolieri della musica italiana, ma non mi sento di dare più di 2.
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Grazie per aver letto il mio racconto breve e per averlo commentato. Va benissimo anche il voto, ci mancherebbe altro, graziePiramide ha scritto: ↑06/08/2021, 18:40 Il racconto, particolarmente breve, mi ha trasmesso poco. In un testo così corto mi sarei aspettato qualcosa in più sulle emozioni e qualcosa in meno sulla semplice narrazione o descrizione del programma. Per esempio, avrei voluto vedere più frasi come “Le loro voci sono rimaste identiche e le parole, stupende tutte, vanno diritte al cuore e rievocano ricordi di una gioventù ormai lontana.” O ancora “Tu, il genio della canzone italiana, che attraverso l'uso delle parole e della musica, hai saputo creare storie straordinarie che hanno reso famosi i loro interpreti.
A noi "comuni mortali", invece, accarezzi il cuore ogni volta che ascoltiamo le tue note indimenticabili.” Avrei invece evitato pezzi come per esempio il riferimento alla chirurgia estetica, che occupa una buona parte del racconto, in quanto trasmettono poco. Concludendo, quindi, ci sono buoni spunti ma rari. Apprezzo comunque l’idea di omaggiare uno dei più grandi parolieri della musica italiana, ma non mi sento di dare più di 2.
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è vero che non riesce a trasmettere tutto quel che vorrebbe, ma si capisce comunque l'emozione dell'autrice nel risentire quei testi: è come rivivere una vita intera.
rivedrei un attimo la punteggiatura, ci sono delle virgole di troppo.
in ogni caso si lascia leggere senza problemi.
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Un caro saluto anche a te, Antonino. Ti ringrazio molto per la bella recensione, lieta davvero che sia riuscita a trasmetterti il senso di ciò che volevo dire col mio breve racconto. Ciao, e ancora grazieAntonino Trovato ha scritto: ↑08/08/2021, 12:40 Sono d'accordo con chi vede nel tuo racconto un taglio giornalistico... Ma chi se ne frega direi io! Semplice, breve, ma non banale, e soprattutto contenente ciò che io reputo fondamentale :emozione. La tua emozione. Hai condiviso un momento di pure sensazioni, che arrivano dritte al lettore. È vero, non è proprio un racconto, ma un bel tributo assieme a una giusta riflessione, e c'è tanto di ciò che hai provato. Ho letto che era senza pretese, e ci sta, ma le emozioni sono ben evidenti, e io, prima di ogni cosa, premio quelle! Un caro saluto
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Grazie Fausto per il tempo dedicato alla lettura del mio brevissimo, lieta davvero che si sia lasciato leggere senza problemi; ciaoFausto Scatoli ha scritto: ↑15/08/2021, 11:57 come ha scritto qualcuno, non è un vero e proprio racconto; pare un resoconnto giornalistico sotto forma di riflessione personale.
è vero che non riesce a trasmettere tutto quel che vorrebbe, ma si capisce comunque l'emozione dell'autrice nel risentire quei testi: è come rivivere una vita intera.
rivedrei un attimo la punteggiatura, ci sono delle virgole di troppo.
in ogni caso si lascia leggere senza problemi.
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Ciao Teseo, grazie molte per il commento e il voto. Mi fa davvero piacere che tu abbia colto il senso di ciò che volevo esprimere. Grazie ancora, a rileggerci, ciaoTeseo Tesei ha scritto: ↑21/08/2021, 23:58 Si sente la trasformazione dello stato dell'animo della protagonista. I pensieri razionali inerenti l'invecchiamento e lo stato fisico più o meno accettato dalle star del pop lasciano spazio a vibrazioni più alte. Vibrazioni che per il solo fatto trovino tanta facilità nel toccare il cuore possono avere un unica origine. Mi è piaciuto. Voto alto.
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la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
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