Conchiglie sulla spiaggia
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Conchiglie sulla spiaggia
attardarsi presso la riva eterna
tra le cose presenti - inutili e belle
che non hanno un passato
e non avranno futuro
- Nunzio Campanelli
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Bravo! Della metrica, invece, non so dirti, non è argomento per me. Voto 5.
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Re: Commento
Ciao Nunzio! La metrica non è neanche il mio forte (ma ho in progetto di dedicarmici un po' a breve). Ti ringrazio molto per il tuo commento. Un abbraccio forte!Nunzio Campanelli ha scritto: ↑22/12/2022, 13:57 Bella Domenico! Hai scritto 5 righe che sembrano abbracciare tutta un'umanità. Mi piace moltissimo la prima strofa, "Fuori dalle onde del tempo". Apocalittica, definitiva, misteriosa.
Bravo! Della metrica, invece, non so dirti, non è argomento per me. Voto 5.
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Re: Commento
Caspita! Hai dato un'interpretazione molto bella e personale. Non potrei affatto dire che è sbagliata. In qualche maniera i versi sono venuti fuori di getto, senza una costruzione razionale sul loro senso autentico. Quindi sono aperti anche per me. Io - solo dopo che li ho scritti - li ho decifrati secondo il mio personale sentire. Per me l'uscire fuori dal tempo è il bisogno di vivere il presente nella sua autenticità e non come mezzo per un fine da raggiungere in futuro. Grazie infinite per il tuo commento. Buon Natale!Nuovoautore ha scritto: ↑22/12/2022, 15:14 Non lo so perché ma la tua poesia, breve e intensa, insieme all'immagine delle conchiglie, mi ha fatto pensare al delirio umano. Mi spiego: l'uomo, nonostante abbia un passato pregno di errori, sembra scordarselo, e continando a commettere gli stessi errori, sta compromettendo seriamente il futuro, suo e della Terra… stiamo diostruggendo il nostro presente e il nostro futuro, continuando pervicacemente a non tener conto del nostro passato. Va beh, da inesperto di poesie, posso descrivere solamente ciò che mi ha trasmesso il tuo testo. Ti do un bel 5. Ciao, Domenico.
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COMMENTO
Ho immaginato un uomo come una conchiglia, vuota, su una spiaggia, da sempre, in balia delle onde, una dopo l'altra, per l'eternità, senza la possibilità di cambiare la sua condizione. Il presente? si forse bello, ma completamente inutile.
"le onde del tempo, la riva eterna" sono locuzioni che non lasciano scampo, dimostrano che da li non se ne esce. Il passato è stato questo e il futuro sarà uguale...
Questa è l'immagine che mi regalato questa poesia. Non so se è la stessa che volevi trasmettere tu scrivendola ma l'evocazione suscitata è sicuramente molto forte, unita ad una azzeccata scelta delle parole ne fanno un pezzo indubbiamente pregno di pathos. Un 4 più che pieno. Ciao!
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Re: COMMENTO
Ciao Mauro! Grazie come sempre per il tuo sostegno. Molto significativa anche la tua interpretazione della poesia. Come ho già scritto è un pezzo uscito senza che io ne abbia cercato prima il significato. Quindi è ciò che ognuno vuol vedere. Così è (se vi pare). Un abbraccio!Mauro Conti ha scritto: ↑23/12/2022, 12:42 In cinque righe sono racchiuse tutte le fragilità umane.
Ho immaginato un uomo come una conchiglia, vuota, su una spiaggia, da sempre, in balia delle onde, una dopo l'altra, per l'eternità, senza la possibilità di cambiare la sua condizione. Il presente? si forse bello, ma completamente inutile.
"le onde del tempo, la riva eterna" sono locuzioni che non lasciano scampo, dimostrano che da li non se ne esce. Il passato è stato questo e il futuro sarà uguale...
Questa è l'immagine che mi regalato questa poesia. Non so se è la stessa che volevi trasmettere tu scrivendola ma l'evocazione suscitata è sicuramente molto forte, unita ad una azzeccata scelta delle parole ne fanno un pezzo indubbiamente pregno di pathos. Un 4 più che pieno. Ciao!
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Re: Commento
Ciao Francesco! Non hai torto: il voto dipende dall'interpretazione. Però mi dà grande soddisfazione vedere che questi pochi versi sollecitano qualche spunto. In sé evidentemente valgono più delle poche semplici parole nate per caso. Alla fine il voto è spesso solo questione di fortuna.Francesco Pino ha scritto: ↑27/12/2022, 18:00 Ciao, Domenico. Da quel che leggo la tua poesia è venuta fuori quasi di getto, senza cercare un significato.
Nella piena libertà di interpretazione dunque io ci vedo un desiderio di pace interiore. In alcune occasioni l'animo tormentato si tranquillizza e si vorrebbe bloccare quella sensazione, renderla eterna, libera da ogni ricordo pesante e da ogni futuro tutt'altro che ignoto. Un momento inutile e bello, bloccato per sempre come le conchiglie sulla spiaggia.
Il "problema" delle poesie come la tua in questo contesto
- lo dico a mo' di critica - è che il voto dipende molto dall'interpretazione del lettore. D'altra parte, al di là di ogni contesto, l'opera dell'artista può avere anche il solo scopo di far vibrare le sensazioni di chi legge. Voto perciò 4.
Grazie come sempre per i tuoi commenti!
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Re: Commento
Ciao Emma! Conoscevo Stalker, ma mi hai fatto scoprire Neon Genesis Evangelion, di cui non sapevo nulla. Cercherò di recuperare. Grazie mille per il tuo commento. Ricambierò al più presto. Un abbraccio!Emma Faccin ha scritto: ↑03/01/2023, 15:06 Incisiva e potente. Poesia molto vera e che fa riflettere sulla fine, sulla morte e sull'apocalisse. Mentre la leggevo e rileggevo mi veniva in mente il finale di Neon Genenis Evangelion (sempre sulla spiaggia) e allo stesso tempo "Stalker" di Tarkovsky, due prodotti audiovisivi molto apocalittici e distruttivi. I miei più sinceri complimenti, uno dei lavori che ho più apprezzato.
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Il poeta è dicente, scriveva il mio Heidegger. Ed è vero. Il vero poeta dice, dice il taciuto. I poeti dicono il taciuto. Non accumulano senso, non cantano per questo o per quella, ma per nulla. Le cose che sono presenti, nel suo senso letterale di ciò che è in quanto si trova al cospetto di qualcuno, sono belle e utili solo, dici il vero, se sono presenti. Altrimenti sono inutili. Come il tempo, esiste se qualcuno lo vive, lo fa proprio e lo seziona, lo distingue in passato presente e futuro. Sennò, fuori dalle onde del tempo, fuori dall'umano sentire, la riva è eterna, il mondo l'universo, e le cose che vi si trovano inutili, inservibili, senza passato e senza futuro.
In quattro versi hai detto tutto, non c'è altro.
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Re: Commento
Grazie Namio per la tua interpretazione heideggeriana dei mie pochi versi. Siamo ad un livello molto alto dal punto di vista interpretativo. Certo il poeta non può che dire la meraviglia davanti alle cose presenti, come il divino - eterno e immortale - della natura nell'Hölderlin tanto caro al filosofo di Friburgo. Solo così si supera il razionalismo che sommerge con la sua prosopopea le rive fragili fuori dal tempo: "le magnifiche sorti e progressive" su cui ironizzava un altro poeta romantico.Namio Intile ha scritto: ↑21/01/2023, 9:44 Comincio da te, Domenico, che sei una certezza.
Il poeta è dicente, scriveva il mio Heidegger. Ed è vero. Il vero poeta dice, dice il taciuto. I poeti dicono il taciuto. Non accumulano senso, non cantano per questo o per quella, ma per nulla. Le cose che sono presenti, nel suo senso letterale di ciò che è in quanto si trova al cospetto di qualcuno, sono belle e utili solo, dici il vero, se sono presenti. Altrimenti sono inutili. Come il tempo, esiste se qualcuno lo vive, lo fa proprio e lo seziona, lo distingue in passato presente e futuro. Sennò, fuori dalle onde del tempo, fuori dall'umano sentire, la riva è eterna, il mondo l'universo, e le cose che vi si trovano inutili, inservibili, senza passato e senza futuro.
In quattro versi hai detto tutto, non c'è altro.
Un abbraccio forte!
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Re: Commento
Ciao! Intanto grazie per il commento. Come ho già detto, siete liberi di dare l'interpretazione che volete a questi pochi versi.Giardellicaruso ha scritto: ↑01/02/2023, 18:56 "inutili e belle"
perchè inutili, mi spieghi il perchè?
Io lo capisco come "relative,contingenti,a volte aleatorie o inconsistenti..."
Noi viviamo in uno strano mondo sospeso tra l'infinito e il finito,questo però io lo trovo bello e non inutile.
La poesia mi piace ma non trovo il corrispondente nelle scelte di voto.
Personalmente do a quell'"inutile" un'accezione positiva, nel senso che lo contrappongo all'"utile" mondano, ovvero all'utilità pratica (economica, politica, sociale). Quindi non necessariamente inutile in senso assoluto. Per cui non penso che una cosa bella sia inutile, se non perché può avere una scarsa utilità pratica (poi - per carità! - si possono fare soldi anche con le cose belle, come dimostrano i prezzi di alcune opere d'arte). Il termine utile è polisemico, quindi va preso come tale. Ma nella nostra cultura ha assunto un significato piuttosto specifico: quello dell'utilità economica (sic!).
Spero di aver soddisfatto la tua richiesta.
Grazie ancora per il commento.
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Re: Conchiglie sulla spiaggia
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Re: Conchiglie sulla spiaggia
Ciao Marco! Grazie infinite per le tue parole. Mi fa piacere vedere che questi pochi versi usciti dal nulla stiano colpendo tanto la fantasia dei lettori. Me ne uscissero di più cosi!Marco Pozzobon ha scritto: ↑04/02/2023, 16:54 Una poesia che ti fa abbracciare l'eternità e la sua fragilità. Letta svariate volte e a ogni lettura mi stupisco. Breve eppure ti colpisce come una spada in pieno petto, breve eppure infinita.
Un abbraccio!
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Re: Commento
Grazie Laura! Molto bella la tua riflessione. In particolare ho trovato profonde queste tue parole: "Un arrendersi forse? Come le conchiglie, ormai vuote, che riposano, arenate, sulla sabbia". Sì, forse è questo arrendersi - ma tranquillo, sereno, come un lasciare andare - che mi ha colpito su quella spiaggia quel giorno. Un abbraccio!Laura Traverso ha scritto: ↑18/02/2023, 22:59 Brevissima ma intensa la tua poesia. "Fuori dalle onde del tempo" dici... Vi leggo pensieri, ricordi e tanta malinconia per un presente triste senza un domani. Potrebbero essere riferite, le tue parole, alla fine di un amore, alla vita, alla fine della vita? Un arrendersi forse? Come le conchiglie, ormai vuote, che riposano, arenate, sulla sabbia. Non saprei dare una risposta... Complimenti anche per gli interrogativi che hai saputo suscitare nel lettore, almeno per me è stato cosi.
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attardarsi presso la riva eterna
tra le cose presenti - inutili e belle
che non hanno un passato
e non avranno futuro"
Ciao Domenico, hai scritto dei versi molto evocativi, dirompenti, epici oserei, da questa immagine, come più volte ti è stato scritto in precedenza è sovrapponibile poeticamente l'epopea umana. Un anno fa molto probabilmente ti avrei analizzando solo poeticamente l'opera dato 5 senza se e senza ma. Ora purtroppo, o per fortuna (dipende da come la si vuol vedere), riesco a comprendere almeno personalmente, molto meglio questi aspetti legati al "presente", "tempo", o concetti attributivi come "eterno" ecc. Questo risulta poi valido sia che la si sovrapponga ad uno stato in essere e divenire sulla situazione umana, o in alternativa la si legga percependo solo l' immagine naturalistica/emotiva della foto da te postata.
Quindi per quanto poeticamente ed evocativamente risulti ineccepibile, non riesco più a non sovrapporre il tutto mentalmente ora ad un concetto diciamo più di tipo soggettivo/oggettivo realistico, sottoporla cioè visto le parole da te usate ad una analisi logica.
Analizziamo (lo so che mi odierete per questo) :
"Fuori dalle onde del tempo
attardarsi presso la riva eterna"
Se fossimo fuori da un concetto di tempo, come potremmo "attardarci" o si potrebbe qualcosa poi attardare?
Se siamo fuori dal tempo, siamo fermi, immobili in una "riva eterna", il punto è che, se così fosse, non ci si può può poi più attardare da/in ciò che non passa, ma solo essere senza essere nulla, perché non si diviene appunto nulla, di fondo perde così di significato anche il termine "essere qualcosa", come anche il termine di fatto quindi di trovarci in una "riva", dato che si può essere o ci può essere qualcosa di fatto, solo e soltanto se ci si trova in relazione ad un tempo ed uno spazio di movimento, cioè di uno stato intrinseco di moto, quindi il nostro essere in movimento rispetto a qualcos'altro, qualcos'altro a sua volta poi in stato di movimento rispetto a noi.
"tra le cose presenti - inutili e belle
che non hanno un passato
e non avranno futuro"
Se non hanno un passato, e non avranno futuro, sono solo presenti, ma se sono solo presenti non possono essere più però, proprio per questo, né inutili, né tantomeno belle, dato che in un assoluto presente, in una riva eterna, in una istantaneità, non c'è più nessuno spazio e nessun tempo in cui questi concetti possano venire ad essere, o in essere, espressi
Per questo non posso personalmente, ma facendoti comunque tutti i complimenti che evocativamente e poeticamente merita la tua opera andare col mio voto oltre al 3, perché mi risulta per quanto bella e potente sia, totalmente illogica. Purtroppo la logica "ammazza" o decurta poi notevolmente, la poesia se posta sotto questa ottica.
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Re: Commento
Ciao Gabriele! Ben ritrovato! Ho letto con molto piacere il tuo commento, che punta molto a "smontare" dal punto di vista logico il mio - diciamo così - pensiero. In realtà i tuoi argomenti ripropongono l'eterna (perdonami!) questione filosofica tra essere e divenire - in sostanza tra Protagora e Eraclito. Sebbene la posizione di Eraclito sia stata abbracciata da molti pensatori nel Novecento, resta cmq la grandiosità logica del pensiero di Protagora e, dopo di lui, di Platone, Aristotele e molti altri, che hanno saputo concepire l'Essere come atemporale, in un eterno presente come l'Iperuranio platonico o l'Empireo dantesco, dove tutto accade in una dimensione in cui il tempo non ha più senso. D'altra parte la fisica moderna ipotizza la possibilità che lo spazio-tempo (le due cose devono andare a braccetto) possa collassare: i buchi neri sono esattamente questo. E allora cosa resterebbe se non la luce immobile, sospesa in eterno sull'orizzonte degli eventi, in un presente senza fine?Gabriele Pecci ha scritto: ↑23/02/2023, 17:10 "Fuori dalle onde del tempo
attardarsi presso la riva eterna
tra le cose presenti - inutili e belle
che non hanno un passato
e non avranno futuro"
Ciao Domenico, hai scritto dei versi molto evocativi, dirompenti, epici oserei, da questa immagine, come più volte ti è stato scritto in precedenza è sovrapponibile poeticamente l'epopea umana. Un anno fa molto probabilmente ti avrei analizzando solo poeticamente l'opera dato 5 senza se e senza ma. Ora purtroppo, o per fortuna (dipende da come la si vuol vedere), riesco a comprendere almeno personalmente, molto meglio questi aspetti legati al "presente", "tempo", o concetti attributivi come "eterno" ecc. Questo risulta poi valido sia che la si sovrapponga ad uno stato in essere e divenire sulla situazione umana, o in alternativa la si legga percependo solo l' immagine naturalistica/emotiva della foto da te postata.
Quindi per quanto poeticamente ed evocativamente risulti ineccepibile, non riesco più a non sovrapporre il tutto mentalmente ora ad un concetto diciamo più di tipo soggettivo/oggettivo realistico, sottoporla cioè visto le parole da te usate ad una analisi logica.
Analizziamo (lo so che mi odierete per questo) :
"Fuori dalle onde del tempo
attardarsi presso la riva eterna"
Se fossimo fuori da un concetto di tempo, come potremmo "attardarci" o si potrebbe qualcosa poi attardare?
Se siamo fuori dal tempo, siamo fermi, immobili in una "riva eterna", il punto è che, se così fosse, non ci si può può poi più attardare da/in ciò che non passa, ma solo essere senza essere nulla, perché non si diviene appunto nulla, di fondo perde così di significato anche il termine "essere qualcosa", come anche il termine di fatto quindi di trovarci in una "riva", dato che si può essere o ci può essere qualcosa di fatto, solo e soltanto se ci si trova in relazione ad un tempo ed uno spazio di movimento, cioè di uno stato intrinseco di moto, quindi il nostro essere in movimento rispetto a qualcos'altro, qualcos'altro a sua volta poi in stato di movimento rispetto a noi.
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che non hanno un passato
e non avranno futuro"
Se non hanno un passato, e non avranno futuro, sono solo presenti, ma se sono solo presenti non possono essere più però, proprio per questo, né inutili, né tantomeno belle, dato che in un assoluto presente, in una riva eterna, in una istantaneità, non c'è più nessuno spazio e nessun tempo in cui questi concetti possano venire ad essere, o in essere, espressi
Per questo non posso personalmente, ma facendoti comunque tutti i complimenti che evocativamente e poeticamente merita la tua opera andare col mio voto oltre al 3, perché mi risulta per quanto bella e potente sia, totalmente illogica. Purtroppo la logica "ammazza" o decurta poi notevolmente, la poesia se posta sotto questa ottica.
L'uomo ha da sempre ricercato nell'ontologia e nella metafisica delle realtà, per così dire, fisse. E nell'estetica le cose belle proprio perché al di fuori dal commercio con tutto (il tempo, il movimento, ecc.), ossia eternamente belle. E in altri campi, come la morale, vale l'idea che possa esistere un principio al di là del divenire dei costumi e delle società.
Per cui - per quanto tu lo abbia ben argomentato - non esiste una vera contraddizione logica nella poesia: può essere intesa come questo perenne anelito a quel qualcosa di eterno che contraddistingue l'uomo e che ha trovato spazio in pagine straordinarie della storia della filosofia e del pensiero umano.
Un abbraccio e grazie ancora per il tuo commento.
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Re: Conchiglie sulla spiaggia
Poeticamente è così, ma la luce in realtà per la luce stessa se si potesse avere un sistema di riferimento di moto relativo a questa costante( che non c'è, e non è possibile avere) è già ferma, la luce il fotone dal punto di vista del fotone (che ripeto è impossibilitato non essendoci un sistema a cui possa fare o essere a sua volta in stato di riferimento) è totalmente ferma, non viaggia. Viaggia e non più quindi alla velocità, alla costante della luce solo per chi la osserva, cioè in questo caso il tuo occhio che la assorbe, o comunque a qualsiasi altro elemento con cui entri in interazione. Un buco nero è un fenomeno astronomico causale non di un collasso totale dello spazio/tempo ma, dovuto al suo astronomico potenziale valore di massa, rallentamento esponenziale del valore di essi man mano e maggiore che ci si avvicina o si entri in interazione con esso, fino ad arrivare alla singolarità in esso ipotizzata, ma non si tratterebbe comunque di un assoluto presente. Questo dato che lo stesso concetto di vuoto non è assolutamente e realmente vuoto nella nostra realtà, anch'esso presenta oscillazioni, fluttuazioni di energia a livello di campo quantistico, che hanno così dato modo allo spazio tempo di espandersi, e dove c'è energia c'è anche automaticamente e contemporaneamente moto, e dove c'è una quantità di moto e quindi di energia, automaticamente c'è spaziotempo in cui essa viene a necessitare di prodursi . Infatti il nostro viene definito un falso vuoto. Il concetto di presente assoluto, una istantaneità, un concetto di eternità atemporale e quindi non localmente spaziale può essere attribuita solo quindi ad un vuoto assoluto, ad un "nulla" di fatto, uno zero a livello quantistico, zero energia, quindi zero movimento, lo stesso fotone risulta quindi un fenomeno di costante istantaneità, quando esso viene emesso, come anche l'entanglement quantistico, e sotto determinati aspetti quindi, "essere" solo e soltanto in un tempo (che tempo infatti non è più) presente anche se apparentemente appartenente però ad una realtà di moto, ma proprio per questo infatti poi impossibile però da poter essere compresi o da comprendere nella loro istantaneità, ma rilevabili solo con la perdita di essa, cioè tramite una loro qualsiasi interazione, che causa arbitrariamente lo stare al di sotto della velocità della luce in questo caso che, non è in nessun modo infatti raggiungibile da tutto ciò che presenti una massa propria, dato che servirebbe energia infinita per raggiungere tale costante e non esiste energia infinita in uno stato di realtà finita o di costante quantità intrinseca di moto, dato che essa tende e tenderà sempre a diminuire col tempo e quindi nello spazio in cui questa viene a prodursi. Tutto si trasforma perciò, tutto al fine nella nostra realtà è in divenire anche i buchi neri. Perciò non può essere legato nessun termine o consapevolezza di nessun livello cosciente (essere o esserci, oppure inutile, bello,attendere, come anche osservare, creare o qualsiasi sia azione o pensiero) ad un atemporale e non spazio locato assoluto presente.
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Re: Conchiglie sulla spiaggia
L'esposizione risulta ostica e poco chiara. Mi occorre tempo per esaminarla. La proporrò anche a mio padre per un suo giudizio.Gabriele Pecci ha scritto: ↑23/02/2023, 18:40 "D'altra parte la fisica moderna ipotizza la possibilità che lo spazio-tempo (le due cose devono andare a braccetto) possa collassare: i buchi neri sono esattamente questo. E allora cosa resterebbe se non la luce immobile, sospesa in eterno sull'orizzonte degli eventi, in un presente senza fine?
Poeticamente è così, ma la luce in realtà per la luce stessa se si potesse avere un sistema di riferimento di moto relativo a questa costante( che non c'è, e non è possibile avere) è già ferma, la luce il fotone dal punto di vista del fotone (che ripeto è impossibilitato non essendoci un sistema a cui possa fare o essere a sua volta in stato di riferimento) è totalmente ferma, non viaggia. Viaggia e non più quindi alla velocità, alla costante della luce solo per chi la osserva, cioè in questo caso il tuo occhio che la assorbe, o comunque a qualsiasi altro elemento con cui entri in interazione. Un buco nero è un fenomeno astronomico causale non di un collasso totale dello spazio/tempo ma, dovuto al suo astronomico potenziale valore di massa, rallentamento esponenziale del valore di essi man mano e maggiore che ci si avvicina o si entri in interazione con esso, fino ad arrivare alla singolarità in esso ipotizzata, ma non si tratterebbe comunque di un assoluto presente. Questo dato che lo stesso concetto di vuoto non è assolutamente e realmente vuoto nella nostra realtà, anch'esso presenta oscillazioni, fluttuazioni di energia a livello di campo quantistico, che hanno così dato modo allo spazio tempo di espandersi, e dove c'è energia c'è anche automaticamente e contemporaneamente moto, e dove c'è una quantità di moto e quindi di energia, automaticamente c'è spaziotempo in cui essa viene a necessitare di prodursi . Infatti il nostro viene definito un falso vuoto. Il concetto di presente assoluto, una istantaneità, un concetto di eternità atemporale e quindi non localmente spaziale può essere attribuita solo quindi ad un vuoto assoluto, ad un "nulla" di fatto, uno zero a livello quantistico, zero energia, quindi zero movimento, lo stesso fotone risulta quindi un fenomeno di costante istantaneità, quando esso viene emesso, come anche l'entanglement quantistico, e sotto determinati aspetti quindi, "essere" solo e soltanto in un tempo (che tempo infatti non è più) presente anche se apparentemente appartenente però ad una realtà di moto, ma proprio per questo infatti poi impossibile però da poter essere compresi o da comprendere nella loro istantaneità, ma rilevabili solo con la perdita di essa, cioè tramite una loro qualsiasi interazione, che causa arbitrariamente lo stare al di sotto della velocità della luce in questo caso che, non è in nessun modo infatti raggiungibile da tutto ciò che presenti una massa propria, dato che servirebbe energia infinita per raggiungere tale costante e non esiste energia infinita in uno stato di realtà finita o di costante quantità intrinseca di moto, dato che essa tende e tenderà sempre a diminuire col tempo e quindi nello spazio in cui questa viene a prodursi. Tutto si trasforma perciò, tutto al fine nella nostra realtà è in divenire anche i buchi neri. Perciò non può essere legato nessun termine o consapevolezza di nessun livello cosciente (essere o esserci, oppure inutile, bello,attendere, come anche osservare, creare o qualsiasi sia azione o pensiero) ad un atemporale e non spazio locato assoluto presente.
Io mi riferivo al paradosso dell'informazione di Hawking, in base al quale tutta l'informazione, compresa quella quantistica, viene persa nel momento in cui è assorbita in un buco nero e resta come sospesa nell'orizzonte degli eventi, rilasciando di quando in quando delle radiazioni.
Comunque la questione mi sembra più ampia degli aspetti fisici. E' qualcosa che tocca l'uomo dagli albori e che ha condotto a pesanti antinomie. Non è illogica o contraddittoria, ma è in contraddizione con altre teorie, comprese quelle fisiche e quelle sulla natura dei buchi neri.
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Re: Conchiglie sulla spiaggia
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Re: Conchiglie sulla spiaggia
Grazie Gabriele! La tua ricerca di senso evidentemente è qualcosa che ti coinvolge nel profondo, quasi una questione di vita o di morte. Ciò è sinceramente lodevole, segno di un'anima inquieta e che non si accontenta. E questa è la cosa veramente importante, non un voto o un commento. In bocca al lupo con tutto il cuore per la tua ricerca.Gabriele Pecci ha scritto: ↑23/02/2023, 22:11 Si in effetti era troppo arzigogolato nei concetti il mio precedente commento, pardon, comunque il mio voto è strettamente legato come ho cercato di espletare al meglio (peggio in questo caso) alla concezione che ho ora del concetto stesso di infinito, non più sovrapponibile a mio avviso ad un aspetto realistico o meno che sia di coscienza dato che questa necessita poi arbitrariamente di movimento. Comunque son discorsi e valutazioni personali che non tolgono nulla al valore del tuo scritto che a prescindere dal voto che ho infine assegnato, reputo invece molto alto poeticamente.
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Re: Conchiglie sulla spiaggia
Solo una precisazione rileggendo il mio primo commento forse c'è stato anche un piccolo fraintendimento dove dicevo
"Purtroppo la logica "ammazza" o decurta poi notevolmente la poesia se posta sotto questa ottica."
Intendevo tutta la poesia, non questa in particolare, ma il concetto alla base che spesso viene posto e si esprime in poesia riferendosi appunto all'anima, o all' eternità, sempre e comunque però sotto terminologie di movimento.
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Piaciuta: in due parole hai espresso molto bene che le cose davvero importanti sono (solo) apparentemente effimere.
Singolarmente, volevo esprimere qualcosa di simile, ma mi è uscita invece una filastrocca
Non imparerò mai.
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Commento
"Sempre inquietanti i voti che ci permetti di attribuirti, diventa difficile ricordare a cosa servono!". Eh sì, mi diverto per imparare a non prenderli troppo sul serio.Marino Maiorino ha scritto: ↑25/02/2023, 14:30 Sempre inquietanti i voti che ci permetti di attribuirti, diventa difficile ricordare a cosa servono!
Piaciuta: in due parole hai espresso molto bene che le cose davvero importanti sono (solo) apparentemente effimere.
Singolarmente, volevo esprimere qualcosa di simile, ma mi è uscita invece una filastrocca
Non imparerò mai.
Ti ringrazio per il commento e ricambierò a breve.
Un abbraccio!
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Re: Commento
Grazie mille Giuseppe per il tuo commento (se ti va di modificarlo e allungarlo fino a 250 caratteri, anche il tuo voto risulterà valido). Felice che ti sia piaciuta la poesia.Giuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: ↑26/02/2023, 12:08 Bello il potere evocativo di queste conchiglie pur nella loro inutilità e bellezza e da cui ne nasce una forte e lapidaria riflessione che a ulteriori riflessioni porta. Voto 5.
Un abbraccio!
B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
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69 Orizzontale: l'Antologia erotica
Oltre 300 pagine di ottimo erotismo sotto forma di racconti, poesie e illustrazioni. Contiene un racconto della scrittrice Valeria Ferracuti e disegni di Furio Bomben. Ogni testo è abbinato a una domanda in formato "settimana enigmistica" che testerà l'attenzione del lettore. La dura selezione alla quale sono stati sottoposti i partecipanti, garantisce al libro una qualità che raramente è stata raggiunta in passato.
A cura di Massimo Baglione, Angela Di Salvo e Alessandro Napolitano;
in collaborazione con Valeria Ferracuti di mysecretdiary.it;
copertina di Roberta Guardascione;
illustrazioni aggiuntive realizzate da Furio Bomben;
strisce enigmistiche di Diego Capani.
Contiene opere di: Allison Bersani, Gabriella Pison, Gianni Giovannone, Serena Rosata, Simone De Andreis Gerini, Thierry59, Grey Delacroix, Giovanni Altieri, Marina Priorini, Antonella Rita Provenzano, Furio Bomben, Alessandra Gaggioli, Marina Casali, Mew Notice, Enrica Restelli, Valter Padovani, Alessandro Moschini, Tullio Aragona, Elena Girotti, Edoardo Baietti, Gilbert Paraschiva, Gianluigi Redaelli, Connie Furnari, Flavia Ippolito, Mariella Scarano, Piergiorgio Annicchiarico, Poly, Alessio Boni, Carmine Rosano, Alberto Tristano, Barbara Bertucci, Armando D'Amaro, Livin Derevel, Stefano Masetti, Alfio Faedi, Giovanni Gentile, Bruno Elpis, Riccardo Carli Ballola, Roberta Eman, Anna Pisani, Ser Stefano, Riccardo Sartori, Giovanna Amoroso, Jen Ricci, Michele Cogni, Paolo Ferruccio Cuniberti, Claudio Gavina, Valeria Ferracuti.
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La Gara 29 - Storie parallele
A cura di Ser Stefano.
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La Gara 68 - La gelosia
A cura di Alberto Tivoli.
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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