Notturne melodie
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Notturne melodie
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Re: Commento
Perfetta la tua osservazione! Ho provveduto ad aggiungere le descrizioni che in effetti ci stanno... completano certamente il racconto. Grazie per l'attenta analisi al mio scritto, alla valutazione e al tempo dedicato alla lettura, CiaoFrancesco Pino ha scritto: ↑04/01/2023, 16:44 Mischiando realtà e fantasia ci ricordi che esistono anche casi del genere, persone che vivono "al contrario" a causa di queste rare malattie che condizionano irrimediabilmente la loro vita e quella dei familiari.
Come vive la realtà Caterina è descritto abbastanza chiaramente, ma, dal momento che le hai fatto fare un viaggio tra le stelle per tutta una notte, a quel fantastico volo ti ci dovevi dedicare di più. Le descrizioni così ben riuscite dall'inizio del racconto fino al decollo latitano proprio nella parte in cui servivano maggiormente. "Guarda Sirio, guarda l'Orsa! Lo vedi Orione?" E via con le piccole descrizioni astronomiche e con le emozioni e i sogni di questa bambina immersa nello spettacolo del cielo notturno. Nel testo scrivi di avventure straordinariamente emozionanti... vorrei incoraggiarti ad aggiungerle al testo per farle vedere anche a noi.
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E poi, sospeso tra sogno e realtà, c'è l'incontro di Caterina con un amico misterioso, che la porta a spasso tra le costellazioni. Una storia piacevole, una favola non della buonanotte ma del buongiorno
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Re: Commento
Ciao Andr60, certo che sì, Caterina nonostante tutto è fortunata a vivere a contatto con la natura, piuttosto che in grigie e tristi città come la maggior parte dei suoi coetanei. Carino e arguto, come sempre, il tuo commento che concludi con un buongiorno. Grazie per la valutazione e per aver letto il mio racconto. Un caro saluto e, già che ci siamo: Buon Anno!Andr60 ha scritto: ↑05/01/2023, 9:19 Ormai vivere a contatto con la natura è da considerarsi quasi un privilegio, più che una condanna. Caterina, pur nella sfortuna della sua condizione, in fondo è più fortunata di tanti suoi coetanei che non riconoscono alcun verso degli animali, poiché gli unici rumori che sentono sono quelli del caos cittadino, e manco vedono le stelle notturne, il cui chiarore è soffocato dall'inquinamento luminoso.
E poi, sospeso tra sogno e realtà, c'è l'incontro di Caterina con un amico misterioso, che la porta a spasso tra le costellazioni. Una storia piacevole, una favola non della buonanotte ma del buongiorno
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Commento Notturne melodie
limiterei l’uso degli aggettivi, lasciando più spazio alla fantasia del lettore. Spiegare meticolosamente a volte ottiene l’effetto opposto.
Esempi:
“un lungo e caldo cappotto con cappuccio, berretto, sciarpa e guanti calzati al meglio,” - - - qui c’è proprio tutto, forse troppo?
“circondando e rischiarando la sua abitazione” - - - ne basta uno di gerundio
In alcuni periodi c’è una densità di “che”, facilmente eliminabile.
Esempio:
“Pure il vento faceva udire la sua voce che si insinuava tra le fronde degli alberi per poi adagiarsi …” - - Pure il vento faceva udire la sua voce. Si insinuava tra le fronde degli alberi per poi adagiarsi …
“Bastava mettersi in ascolto per udire il canto…” verbo udire già usato due righe sotto. - - - Bastava mettersi in ascolto per riconoscere il canto…
“gli amichetti scolpiti nel legno che facevano capolino, birichini, tra le aiuole: rappresentavano gnomi, caprioli, daini, cani, gatti e altri animali.” - - -
gli amichetti scolpiti nel legno. Gnomi, caprioli, daini, cani e gatti facevano capolino, birichini, tra le aiuole.
In conclusione: servirebbe un bel lavoro di “pettinatura” dall’inizio alla fine del testo.
A me il racconto piace. Rimando il voto a “revisione avvenuta” se lo giudichi necessario, naturalmente.
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Re: Commento Notturne melodie
Ciao Alberto e grazie per la tua attenta analisi, come sempre, al mio racconto (e a tutti quelli in gara che analizzi).Alberto Marcolli ha scritto: ↑20/01/2023, 17:49 della tante - - - delle tante
limiterei l’uso degli aggettivi, lasciando più spazio alla fantasia del lettore. Spiegare meticolosamente a volte ottiene l’effetto opposto.
Esempi:
“un lungo e caldo cappotto con cappuccio, berretto, sciarpa e guanti calzati al meglio,” - - - qui c’è proprio tutto, forse troppo?
“circondando e rischiarando la sua abitazione” - - - ne basta uno di gerundio
In alcuni periodi c’è una densità di “che”, facilmente eliminabile.
Esempio:
“Pure il vento faceva udire la sua voce che si insinuava tra le fronde degli alberi per poi adagiarsi …” - - Pure il vento faceva udire la sua voce. Si insinuava tra le fronde degli alberi per poi adagiarsi …
“Bastava mettersi in ascolto per udire il canto…” verbo udire già usato due righe sotto. - - - Bastava mettersi in ascolto per riconoscere il canto…
“gli amichetti scolpiti nel legno che facevano capolino, birichini, tra le aiuole: rappresentavano gnomi, caprioli, daini, cani, gatti e altri animali.” - - -
gli amichetti scolpiti nel legno. Gnomi, caprioli, daini, cani e gatti facevano capolino, birichini, tra le aiuole.
In conclusione: servirebbe un bel lavoro di “pettinatura” dall’inizio alla fine del testo.
A me il racconto piace. Rimando il voto a “revisione avvenuta” se lo giudichi necessario, naturalmente.
Ho condiviso i tuoi suggerimenti, ritenendo fossero maggiormente appropriati alla stesura del racconto e li ho inseriti nel testo.
Lieta che il racconto ti sia piaciuto. Ciao, alla prossima
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Re: Notturne melodie
Cosa vuoi farci? Noi ex editor amatoriali, inaciditi con l'età, siamo proprio dei noiosi!
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Lavoro di buon livello, a rileggerti.
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Re: Commento
Ciao Namio e grazie per la tua attenta valutazione. Verissimo sì circa l'adombrare, a fine gara lo toglierò modificandolo. Mi fa piacere avere avuto il tuo consenso. Lieta davvero che il racconto ti sia piaciuto, grazie anche per l'alta valutazione espressa. A rileggerci volentieri, ciaoNamio Intile ha scritto: ↑27/01/2023, 15:28 Io sono piuttosto diurno, chissà com'è vivere di notte. Un racconto piacevole, scritto in punta di piedi, senza esagerare, e che a tratti sembra una fiaba. Ben costruita la protagonista Caterina e splendidamente descritto il suo mondo. Mi è piaciuto quel delimitato ma non limitato. Mi sa che te lo rubo. Meno quell'adombrare messo in bocca a Caterina. È pur sempre una bambina.
Lavoro di buon livello, a rileggerti.
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il risveglio, la colazione quei profumi che se anche caldi e familiari non portano a dimenticare quel viaggio e quella avventura notturna. Bella favola ma con affrettata conclusione dopo quella, come detto, introduzione dal grande potere evocativo. Con rammarico voto 3.
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Re: Commento
Grazie per la lettura e per la valutazione. Circa il tuo dire sull' affrettata conclusione del mio racconto, non sono d'accordo, per me andava bene così, non c'era da aggiungere altro. Ma siamo qui per esprimere la nostra opinione, sempre e assolutamente rispettabile anche se non condivisa. Ancora grazie, ciaoGiuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: ↑31/01/2023, 17:47 Dopo un inizio dal grande potere evocativo le melodie notturne, voci particolari degli animali del bosco, e in particolare quelle create da suggestivi movimenti del vento, questa vanno a perdersi, così come sfumano altre melodie richiamate in altre stagioni dell’anno, poi inizia così l’avventura nel buio di Caterina nel bosco. L’attesa, l’incontro con un amico particolare che tra realtà e fantasia la trasporterà fuori dal mondo in un fantastico mondo dove domina e si estende l’universo…belle anche se succinte e rapide le visioni che incantano Caterina. La sua particolare condizione fisica dove è possibile una sola vita notturna la richiamano alla realtà…il ritorno a casa, il letto, i genitori,
il risveglio, la colazione quei profumi che se anche caldi e familiari non portano a dimenticare quel viaggio e quella avventura notturna. Bella favola ma con affrettata conclusione dopo quella, come detto, introduzione dal grande potere evocativo. Con rammarico voto 3.
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Re: Notturne melodie
mi spiace che si sia adombrata per il mio giudizio: una parte iniziale non da 5 ma da 10 ed un finale piuttosto scarno e frettoloso.
Una piccola osservazione: i giudizi critici o suggerimenti particolari di altri lettori vedo che li ha sempre condivisi.
In ogni caso la mia stima nei suoi confronti non viene per nulla sminuita anche se giudicato cattivo censore : cordialmente e buona giornata.
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Re: Notturne melodie
Buongiorno Giuseppe,Giuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: ↑01/02/2023, 9:41 Gentile Signora Laura ,
mi spiace che si sia adombrata per il mio giudizio: una parte iniziale non da 5 ma da 10 ed un finale piuttosto scarno e frettoloso.
Una piccola osservazione: i giudizi critici o suggerimenti particolari di altri lettori vedo che li ha sempre condivisi.
In ogni caso la mia stima nei suoi confronti non viene per nulla sminuita anche se giudicato cattivo censore : cordialmente e buona giornata.
guardi che non mi sono adombrata, mi sono solo limitata a rispondere sinceramente come faccio sempre, a volte provocando stizza (è già successo). Ho accettato di buon grado i suggerimenti degli altri al mio racconto in quanto li ho ritenuti pertinenti. Mi perdoni ma il suo commento non lo ho ritenuto condivisibile. Mi spiego, al rientro dalla notte/giorno, Caterina era stanca, nonostante ciò entrando nella sua cameretta ha osservato i disegni alle pareti, ha ascoltato i "rumori" del giorno (descritti) ha ripercorso mentalmente con gioia e gratitudine le emozioni vissute con l'amico...e mi fermo, non è il caso che mi dilunghi ancora.
Pertanto davvero, non c'era da aggiungere altro, dal mio punto di vista. Ma non siamo tutti uguali e come già detto non mi permetto di discutere sul parere degli altri. Certo però mantengo, educatamente, la facoltà di condividere oppure no, le varie recensioni. Buona giornata
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Re: Notturne melodie
Sempre cordiali saluti!
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Sempre apprezzabile il tuo stile, poetico anche nella prosa.
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Re: Commento
Ciao Roberto, mi fa piacere il tuo apprezzamento al mio racconto fiaba. Nel mio intento il vissuto di Caterina non voleva essere un sogno, ma la sua obbligata realtà. Certo sì che l'aggiunta dell'amico è tutta un'invenzione dettata dalla fantasia, tanto per dare un po' di mistero alla storia. Nel mio intento non volevo che l'incontro con l'amico extraterrestre fosse un sogno di Caterina ma una realtà...fantastica. Comunque la tua interpretazione è molto valida, avrebbe potuto essere... Grazie per le belle parole con cui hai recensito il mio scritto e per la gratificante valutazione. Ciao.Roberto Bonfanti ha scritto: ↑07/02/2023, 18:38 Come fai spesso questo tuo racconto è giocato su emozioni delicate: il mondo di Caterina, anche se notturno a causa della sua rara condizione, è bucolico e fiabesco. Il viaggio fra le stelle insieme al suo misterioso amico – forse potresti spendere qualche parola in più sulla sua natura – lascia il dubbio che sia in realtà un sogno, forse un modo per evadere dalla sua malattia, ma in fondo il racconto va accettato per quello che è, una fiaba, appunto.
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Re: Commento
Ciao Roberto, mi ha fatto molto piacere la tua positiva opinione. Ti ringrazio tanto per la recensione e la buona valutazione al mio racconto. A rileggerciRoberto Di Lauro ha scritto: ↑09/02/2023, 17:35 È un racconto che si sviluppa piano piano, con descrizioni mai noiose. L'aggiunta delle osservazioni astronomiche abbellisce il racconto. Il finale rattrista un po' per la malattia, ma tutto sommato è un bel racconto. Il tuo stile, non so perché, mi piace. Voto 4.
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Grazie Anto, che bella la tua recensione che ha assai bene considerato realtà e fantasia. E sì, certamente potrebbe essere inserito come una fiaba, con voli in alto, dove ogni bimbo ha sognato di andare. Grazie molte ancora. CiaoAnto58 ha scritto: ↑17/02/2023, 18:30 Bello questo racconto fantastico, lo proporrei senz'altro come una fiaba, una fiaba magica che ci porta lassù, dove ogni bimbo ha sognato di andare. Lo stile è a tratti poetico, a tratti realistico, come l'ultima parte, che ci fa velocemente risprofondare nella quotidianità; quotidianità non di tutti, ma solo di chi non ha fantasia!
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Re: Commento
Ciao Domenico, grazie per la tua attenta recensione. Mi fa piacere aver ricevuto il tuo parere positivo. Grazie ancora e, al prossimo giro... ciaoDomenico Gigante ha scritto: ↑10/03/2023, 20:17 Cara Laura! Storia raccontata in modo assai delicato. Effettivamente si sente un po' lo stacco di stile tra la prima parte e il finale, da una parte, in cui trovi una vena poetica estremamente efficace (descrizioni in punta di penna), e la parte centrale, dall'altra, che suona più "prosaica" (non in senso dispregiativo, ma intesa letteralmente come prosa, più che poesia). Però ci sta! E' la parte in cui il racconto prende il sopravvento sulla descrizione. Buon lavoro! Un abbraccio!
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Il tuo racconto, come la poesia del gradprix, è di una sensibilità unica. Non starò a fare l'analisi tecnica del racconto, ancora non sono abbastanza bravo per farlo, ti dirò che hai messo si carta dei sentimenti forti e questo cale molto.
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Re: Commento
Grazie Giovanni per la tua gentilezza e per la sensibilità che sempre dimostri nei commenti. Mi fa piacere davvero che il mio racconto ti sia piaciuto, grazie anche per la massima valutazione assegnata, un caro saluto, ciaoGiovanni p ha scritto: ↑12/03/2023, 20:54 Buonasera Laura,
Il tuo racconto, come la poesia del gradprix, è di una sensibilità unica. Non starò a fare l'analisi tecnica del racconto, ancora non sono abbastanza bravo per farlo, ti dirò che hai messo si carta dei sentimenti forti e questo cale molto.
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Questo tuo scritto, Laura, ne trasuda: una bambina che poi scopriremo sfortunata perché afflitta da una grave patologia (quella che ha generato alcune leggende sui vampiri) ha un amico notturno che le fa visitare mondi speciali durante la notte.
Dapprima giochi col lettore e induci il timore delle reali intenzioni dell'alieno (rompere i divieti per credere a malintenzionati sconosciuti è uno dei motivi fondamentali delle fiabe), e poi tutto si risolve con una situazione da sogno, fantastica, ET!
Addirittura, introduci la malattia di Caterina DOPO che tutto è accaduto, di fatto privando il racconto dell'elemento che dà senso a tutta la narrazione!
È un modo di raccontare e non sono nessuno per criticarlo, però mi sembra il racconto che si può creare quando in realtà il problema è già presente tutti i giorni nella vita del lettore. Solo così mi spiego tante precauzioni nel creare un mondo fatato e sicuro per le avventure notturne di Caterina.
Se questa è la situazione (scrivi per un pubblico già toccato da un male), mi spiego tutto e apprezzo in toto gesto e modi. Non ti difettano certo delicatezza, garbo, fantasia e allegria.
A rileggerti.
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Re: Commento
Ma grazie Marino per la tua bellissima recensione, come bene hai notato si, ho scelto di introdurre la malattia di Caterina quasi all'ultimo, proprio per i motivi che hai evidenziato. Ho imparato, grazie al tuo commento, una cosa che non sapevo, che il male di Caterina avesse generato le leggende sui vampiri. Grazie per tutto. CiaoMarino Maiorino ha scritto: ↑19/03/2023, 9:26 Nel suo saggio sulla critica, Tolkien osserva che uno dei tratti della fiaba è la "consolazione".
Questo tuo scritto, Laura, ne trasuda: una bambina che poi scopriremo sfortunata perché afflitta da una grave patologia (quella che ha generato alcune leggende sui vampiri) ha un amico notturno che le fa visitare mondi speciali durante la notte.
Dapprima giochi col lettore e induci il timore delle reali intenzioni dell'alieno (rompere i divieti per credere a malintenzionati sconosciuti è uno dei motivi fondamentali delle fiabe), e poi tutto si risolve con una situazione da sogno, fantastica, ET!
Addirittura, introduci la malattia di Caterina DOPO che tutto è accaduto, di fatto privando il racconto dell'elemento che dà senso a tutta la narrazione!
È un modo di raccontare e non sono nessuno per criticarlo, però mi sembra il racconto che si può creare quando in realtà il problema è già presente tutti i giorni nella vita del lettore. Solo così mi spiego tante precauzioni nel creare un mondo fatato e sicuro per le avventure notturne di Caterina.
Se questa è la situazione (scrivi per un pubblico già toccato da un male), mi spiego tutto e apprezzo in toto gesto e modi. Non ti difettano certo delicatezza, garbo, fantasia e allegria.
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La Gara 20 - L'insolita bellezza delle piccole cose
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Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Introduzione del Prof. Marco Vallicelli.
Copertina di Giorgio Pondi.
Contiene opere di: Claudia Cuomo, Enrico Arlandini, Sandra Ludovici, Eleonora Lupi, Francesca Santucci, Antonio Amodio, Isabella Galeotti, Tiziano Legati, Angelo Manarola, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Annamaria Vernuccio, William Grifò, Maria Rosaria Spirito, Cristina Giuntini, Marina Paolucci, Rosanna Fontana, Umberto Pasqui.
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L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Masquerade
antologia AA.VV. di opere ispirate alla maschera nella sua valenza storica, simbolica e psicologica
A cura di Roberto Virdo' e Annamaria Ricco.
Contiene opere di: Silvia Saullo, Sandro Ferraro, Luca Cenni, Gabriele Pagani, Paolo Durando, Eliana Farotto, Marina Lolli, Nicolandrea Riccio, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Laura Traverso, Nuovoautore, Ida Daneri, Mario Malgieri, Paola Tassinari, Remo Badoer, Maria Cristina Tacchini, Alex Montrasio, Monica Galli, Namio Intile, Franco Giori.
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