DNA
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DNA
Saggio Natura, Breve - per Tutti
di Carlocelenza
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Re: DNA
avatar di Giancarlo Rizzo Giancarlo Rizzo
Recensione o commento # 1, data 14:45:42, 31/07/2024
Raccolgo volentieri l'invito a commentare la tua idea di "algoritmo della vita".
Nel corso del tempo, la selezione naturale porta a un accumulo di variazioni favorevoli, dando origine a nuove specie e adattamenti. Questo "algoritmo" è in continua esecuzione sulla Terra da miliardi di anni, dando origine alla straordinaria diversità di forme di vita che conosciamo oggi.
Ma l'algoritmo di cui parli è solo una metafora.
Non esiste un singolo algoritmo nel senso strettamente informatico del termine che governi tutti gli aspetti della vita. La metafora è utile per sottolineare come l'evoluzione, guidata dalla selezione naturale, possa essere vista come un processo interattivo e basato su regole, simile a un algoritmo. La vita è un fenomeno molto più complesso di un semplice algoritmo. Interagiscono una miriade di fattori, dalle leggi della fisica alla chimica, alla genetica, all'ecologia. L'evoluzione è un processo influenzato da eventi casuali, come le mutazioni genetiche, e da fattori ambientali imprevedibili. Non si tratta di un semplice codice binario, ma di un sistema dinamico e interattivo che coinvolge una miriade di fattori, dall'ambiente genetico a quello sociale.
il discorso è lungo, ma mi sono permesso di aggiungere note al tuo saggio con uno mio che intitolo "La vita: Algoritmo o Omeostasi?"
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Re: DNA
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Re: DNA
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Re: DNA
Recensione o commento # 1, data 18:49:35, 31/07/2024
Un buon articolo.
Queste le mie idee:
Il DNA è un Acido tenuto insieme da 4 Basi.
Disposto come due serpenti incrociati dentro una pressa.
È presente in ogni cellula del corpo umano e di ogni essere vivente.
Sembra complicato, viene idealizzato fino a diventare il Deus ex machina della vita.
In realtà, è informazione incarnata che opera insieme alla "carne". Essendo fatto di due elementi chimici diversi e complementari, (cioè?) per lo meno in questo caso, funziona come un codice binario con un linguaggio digitale.
Non ha niente di quantistico se non la capacità di lavorare a enorme velocità utilizzando un numero enorme di informazioni.
Per il resto origina e gestisce bene tutto quanto vive.
Alcuni pensano che il DNA da solo non riuscirebbe a fare quello che fa a meno che non peschi informazioni da qualche parte ma non si sa dove.
Ad esempio, nel caso dell'uomo, il cervello funziona molto con una intuizione di fondo di cui non siamo consapevoli.
Molti premi Nobel hanno detto che nel loro lavoro contava più spesso intuire che pensare logicamente. Intuendo, capivano cose che con la ragione non avrebbero mai capito dato che mancavano loro i dati per capire.
Da dove arrivano i dati?
Watson e Crick erano disperati perché non riuscivano a capire come ci potesse stare il DNA dentro una cellula.
Finalmente, una notte, uno dei due sognò due serpenti che danzavano intrecciati allungando e restringendo i corpi. La mattina dopo, avevano finalmente capito!
Chi fu il regista del sogno?
Doveva essere uno che conosceva benissimo il DNA e la sua collocazione nella cellula, il suo essere intrecciato, avvolto e pressato ma non fisso.
In pratica un laureato in genetica nucleare.
A proposito di sogni, guardate che i sogni non sono "privati" e "chiusi" come si pensa, se lo fossero ce li ricorderemmo tutti o quasi…
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Re: DNA
di Rizzo Giancarlo
"Le rocce restano quel che sono, non interagiscono tra di loro ma altre cose lo fanno e creano un infinito numero di possibili situazioni, tanto infinito che quel che sembra impossibile alla fine diventa reale".
"Certo è possibile che quelle molecole organiche indispensabili per la formazione del DNA siano arrivate sulla Terra con gli asteroidi o con le comete, ma la sostanza del discorso non cambia, da qualche parte si erano formate e la risposta è sempre la stessa, il caso."
"Come dice il protagonista di una serie televisiva a me molto cara " Il caso governa il mondo." e non ci sono disegni superiori a cui appellarsi per giustificare la vita. Era possibile che nascesse e quindi era inevitabile che prima o poi lo facesse."
I tuoi brani che ho riportato sottolineano il tuo convincimento sul ruolo del caso nell'origine della vita e nell'evoluzione come unico fattore.
Tuttavia, la complessità degli organismi viventi e l'apparente "progettualità" di molti processi biologici possono far sorgere dubbi sulla sufficienza del "caso" come unica spiegazione. Certo semplifica ma non risolve i problemi.
Potrebbe essere utile esplorare ulteriormente il concetto di "necessità" in biologia, ovvero le condizioni che hanno reso possibile l'emergere della vita e la sua evoluzione. La scienza può fornire spiegazioni causali per molti fenomeni naturali, ma non può rispondere a tutte le domande come dimostrare con certezza che la vita sia nata per un serie di condizioni favorevoli uniche. Sarebbe possibile creare la vita e invece possiamo solo replicarla. Ci sono aspetti della realtà che sfuggono alla nostra comprensione attuale e che potrebbero richiedere approcci interdisciplinari o nuove teorie.
La comparsa della coscienza e della mente umana inoltre rappresenta una sfida per una spiegazione puramente materialistica dell'evoluzione. Come si è passati dalla materia inanimata alla coscienza? Qual è il rapporto tra mente e il corpo? Queste domande sostengono un dibattito filosofico e scientifico ancora aperto che non si può liquidare semplicemente con "il caso".
Piccoli esempi:
Se è vero che non c'è determinismo in questo, ma solo una casualità praticamente infinita, cosa significa "l'espressione della volontà di conservare sé stesso di quell'algoritmo"?
Dici che il sistema è sempre quello, il Feed Back, una sorta di meccanismo premio-punizione che ormai funziona da miliardi di anni. Eppure la coerenza con il piacere o dispiacere e il loro significato non è chiara. Come fa la cellula a capire che uno stimolo essendo piacevole è anche utile? Come fa a conoscere la coerenza tra piacere e utilità?
Poi ammetti che nonostante non ci sia un disegno e che è solo una casualità, "ora che il nostro cervello ha maturato una cultura storica anche lui fa la stessa cosa e protegge sé stesso come specie e non sappiamo dove potrà arrivare; ma qui sì che c'è un determinismo che può diventare pericoloso.
Infatti la cosa che cambia tutto è la consapevolezza di esistere che introduce il libero arbitrio.
A questo punto cosa dire di più? Tu dici: impariamo dalla realtà, accettiamola senza coprirla di mistificazioni e rendiamoci conto di quel che siamo e potremmo essere.
Sono perfettamente d'accordo.
Re: DNA
ma non è così.
Consideriamo gli atomi di cui è fatta e le particelle che compongono quegli atomi.
Protoni, elettroni, gluoni, sono in costante vibrazione e entangled tra di loro e con altre particelle che possono trovarsi sulla terra o a distanze incommensurabili nello spazio.
Entangled significa che due particelle mutano il loro stato orbitale reciprocamente e istantaneanente qualunque sia la loro distanza e posizione nell'universo.
Il sasso, dunque, è in sintonia e sincronia con tutto il resto del cosmo
La teoria delle stringhe propone l'idea di una vibrazione generale dell'universo e la quantistica, con il fenomeno entsnglement, l'idea di una sincronia e sintonia istantanea.Il DNA lo è parimenti, quindi vita e non vita sono idee che non corrispondono a ciò che l'universo e la natura sono.
Il sasso vive perchè esiste, ciò che esiste
vive.
Che cosa è dunque la vita?
Anche in questo caso ci aiuta la quantistica.
Una particella può trovarsi in una sovrapposizione di stati diversi e si rivela su uno stato quando la si misura.
È la misura che ci permette di "trovarla" o è la particella che si rivela alla misura in quel.particolare stato?
In parole semplici, esiste un gioco di rivelazione tra il mondo subatomico e l'operatore, questo gioco si svolge tramite la misura usata.
Questa meraviglia ci indica che noi possiamo influenzare la materia energia usando informazioni.
Dal momento che queste informazioni non sono materiali energetiche ma idee e astrazioni, misure, ciò significa che
l'immateriale è presente, opera e determina in qualche modo il materiale.
Adesso veniamo al DNA.
Il DNA è in continua lentissima trasformazione perchè tutto ciò che è materiale energetico si trasforma in continuazione.
Niente si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma e non può fare altro.
Se, ipoteticamente, la materia energia cessasse di trasformarsi si ANNICHILEREBBE all'istante, scomparirebbe.
Un fotone, un atomo, una molecola, l'essere umano, il DNA, l'universo sono "costretti" a trasformarsi senza fermarsi mai.
Questa trasformazione può essere lenta o veloce, ma non può essere fermata mai.
Quindi, sul piano della vita organica, il nostro, ma anche per tutto il resto, esiste quello che io chiamo IL TENSORE DELLA TRASFORMAZIONE.
Questo tensore è un driver universale, la base dell'universo stesso e di ogni forma di esistenza materiale ed energetica.
Lo chiamo "tensore di Dio" per questa sua importanza e fondamentalità.
Senza di esso, l'universo non esisterebbe neppure.
Come funziona il tensore di Dio?
Garantisce la trasformazione continua, impedisce creazioni ex novo e distruzioni, supporta il cambiamento e mantiene tutta la materia energia in questa condizione.
In un certo senso è "dittatoriale" ma è l'unico modo per mantenere l'esistente… esistente.
Il DNA non è altro che una raccolta di informazione che operatoria reso la materia energia agli ordini del tensore.
Il DNA serve il tensore e il tensore serve il DNA.
Per questo esiste una evoluzione e una differenziazione di speci viventi, evoluzione e differenziazione che non si fermano mai.
Homo sapiens sapiens non è l'ultima specie intelligente ed evoluta terrestre!
Il DNA sta cambiando lentamente seguendo quella che gli evoluzionisti chiamano mutazione endogena e, nel contempo, grazie a questa mutazione interna alla specie e a mutazioni relative al rapporto con l'ambiente, "cova" la prossima apparizione di una NUOVA SPECIE UMANA.
Questa nuova specie apparirà come è successo per le altre e la nostra attuale, ACCANTO ALLA NOSTRA, COESISTERÀ CON LA NOSTRA, SI IBRIDERÀ IN PARTE VON LA NOSTRA E POI LA SUPERERÀ INESORABILMENTE MENTRE LA NOSTRA SCOMPARIRÀ.
Questa è la regola della vita organica, supportata e retta dal TENSORE DI DIO, da essa non si esce, non si scappa.
Qualcuno potrebbe pensare che l'esistente sia, in qualche modo, una prigione, una dittatura, un' esistenza obbligata, una regola aurea.
Di fatto lo è ma, nel contempo, è cambiamento, evoluzione, differenziazione e creatività.Gli studi sulla creatività dimostrano che non è possibile essere creativi senza prescrivere il campo, il come e l'oggetto della creatività stessa.
Monet passeggia sulla riva di uno stagno lasciandosi "impressionare" dall'ambiente, sceglie l'area che lo interessa di più e la dipinge.
Se non scegliesse e prescrivesse, non potrebbe creare un bel niente.
Questo vale per tutti gli artisti ma anche per gli scienziati e, per esteso, ogni genere di persona e attività creativa o meno.Il DNA si comporta nello stesso modo.
Tutto funziona così.
Per questo ho chiamato il tensore TENSORE DI DIO: che uno creda o meno, il tensore è Dio dell' esistente, un Dio che potrebbe essere laico oppure uno strumento nelle mani di Dio o, ancora, qualcosa d'altro.
Ma state sicuri che, senza di lui/esso NON POTRESTE NEPPURE ESISTERE!
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Re: DNA
Non siamo sullo stesso piano di ricerca quindi mi tiro fuori dal discorso.
Ciao a tutti e Scusami Rizzo ma se vuoi ne parliamo tra noi.
Re: DNA
Il bosone di Higgs viene chiamato "particella di Dio" perchè dà la massa a tutte le altre e i tensori sono alla base della gravitazione e dei sistemi biologici.
Leggi la parola "Dio" e scappi?
Leggendo bene quello che scritto, si evince che il tensore in questione si riferisce all'informazione e ad alcuni fenomeni quantistici noti.
Perfino la cosmologia MOND che sta acquistando maggiori consensi si basa sull'idea di tensori universali e locali di gravitazione.
Allora, prima di scrivere o di rispondere relativamente a qualcosa, bisogna informarsi bene prima.Io non sto inventando un bel niente, sto facendo un discorso basato su dati e processi noti.
Ci sono quantisti stranoti che affermano che la materia energia risponde alle misure e ne risulta in buona parte o per metá determinata.Parli del "caso" e della materialità come ne fosse la Dea, quando la fisica attuale evidenzia sempre di più l'importanza e l'universalità dell'Informazione.
E l'Informazione, come dimostra l' entanglement, non ha niente a che vedere con i limiti spaziotemporali e dimensionali della materia essendo qualcosa di completamente diverso.
La mia intenzione era quella di discutere di questo e basta.
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Re: DNA
Fare un commento a un saggio non significa non tenerne alcun conto e scrivere il proprio saggio, ma significa eventualmente contestare le idee dell'autore con proprie affermazioni. Così si sviluppa una discussione dove, partendo da una base, si esprimono i propri punti di vista.
Culture secondo me avrebbe fatto bene a scrivere una propria opera e metterla a disposizione dei commenti di eventuali lettori e non entrare a gamba tesa con la propria tesi.
Io torno all'idea di usare il sito per scrivere opere e commenti. salvo opinioni diverse che ascolterò ( Massimo?)
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Re: DNA
Mai letto Hegel?Sembra proprio di no, infatti Celenza scrive, con l'approvazione di Rizzo:"Lo scopo fondamentale di quel che ho scritto era dimostrare che non esiste un disegno superiore nella magia della vita ma tu Culture sembra stia facendo tutto il contrario evocando entità superiori che col mio discorso non c'entrano nulla anzi sono proprio quello di cui cerco di negare l'esistenza."
Certo, alla tua Tesi io contrappongo un'Antitesi che tra l'altro non hai neppure ben capito aspettandomi poi una dialettica discorsiva che possa arrivare eventualmente, a una Sintesi.
Viste le risposte…
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Re: DNA
E' così da sempreGiancarlo Rizzo ha scritto: 01/08/2024, 16:19 Io torno all'idea di usare il sito per scrivere opere e commenti...( Massimo?)
(salvo Gare, Grandprix e attività straordinarie nel forum)
La Gara 5 - A modo mio
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La Gara 16 - Cinque personaggi in cerca di storie
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La Gara 54 - Sotto il cielo d'agosto
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"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.