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Re: Porte
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Siceramente mi sembra che questo miniraccontino sia debole nel contenuto!
Anche se si tenta di descrivere una condizione famigliare oggettivamente poco positiva, specie per la bambina, rimane un qualcosa che non lascia un qualche segno nel lettore!
Oh… almeno a me che non sono giudice delle altrui impressioni!
Jacopo
Re: Porte
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Carina la frase finale, suggestiva, quasi catartica, come visione: "La bambina si siede davanti alla porta d'entrata. E aspetta."
Concludendo: racconto interessante all'inizio, ma troppo "affrettato, rapido e sfuggente" in un finale troppo scarno e aperto che lascia un po' "interdetto" il lettore, che resta in attesa come la bambina del tuo racconto, "come aspettando… "
Tante belle cose, Eleonora
Antonio
P.S. Scrivi bene, Eleonora (mi piace la tua essenzialità e l'uso (parsimonioso) delle parole nella tensione emotiva che riesci a dare fino a metà racconto), ma il resto è davvero troppo "piccolopoco", come direbbe Alex di Clockwork Orange, per potergli dare un voto.
"È bellillo, è piccirillo, ninnillo, sfizusiello, pare 'nu caciuttiello, ma aspettamme ca cresce!" (commento in napoletano)
Re: Porte
Spiego meglio in parole più sintetiche e semplici il mio commento di prima:
Il tuo racconto "Porte" non è male. Soffre solo, in base al mio giudizio "soggettivo", di troppa brevità per essere davvero efficace. Tutto qui!
Poi non votare è come votare lo stesso: perché stai a 5 e di solito, da matricola, io non do voti che vadano a modificare troppo la classifica, essendo solo un gioco, almeno come la penso io, la gara.
Se, per caso, il mio modo di scrivere "bizzarro" ti ha un po' irritata o infastidita, come a me è sembrato, mi scuso con te. Io scrivo con fantasia, perché anche la scrittura fa parte della personalità e carattere di un essere umano.
Ciao
Re: Porte
Spiego meglio in parole più sintetiche e semplici il mio commento di prima
Il tuo racconto "Porte" non è male. Soffre solo, in base al mio giudizio "soggettivo", di troppa brevità per essere davvero efficace. Tutto qui!
Poi non votare è come votare lo stesso: perché stai a 5 e di solito, da matricola, io non do voti che vadano a modificare troppo la classifica, essendo solo un gioco, almeno come la penso io, la gara.
Se, per caso, il mio modo di scrivere "bizzarro" ti ha un po' irritata o infastidita, come a me è sembrato, mi scuso con te. Io scrivo con fantasia, perché anche la scrittura fa parte della personalità e carattere di un essere umano.
Ciao
Hai fatto bene a spiegare il tuo punto di vista. Non so esprimere le mie opinioni.Non sono infastidita!
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È un racconto breve. Ma non ha la struttura del racconto breve. Manca il capovolgimento finale, quello che lascia stupiti o almeno prova a farlo. Quindi è un racconto breve senza esserlo.
È un racconto scarno, che somiglia a una sceneggiatura, ma la narrativa e la sceneggiatura hanno strutture solo in apparenza simili.
A mio avviso avresti dovuto allungare il testo per dar modo al lettore di entrare meglio dentro al racconto, per dar modo a te di far entrare il lettore dentro al tuo racconto.
L'intera narrazione è poi composta da un'unica sequenza dialogica, con un breve inserto narrativo nel finale, per provare a concludere, a mezzo di una voce narrante impersonale che spiega gli avvenimenti senza lasciare che si mostrino. La scelta di questa suddivisione smorza la tensione. E la tensione, si sa, da Euripide in poi, è il fuoco vivo di ogni narrazione.
Le lunghe sequenze dialogiche vanno maneggiate con cura, perché rallentano il ritmo, smorzano l'attenzione di chi legge.
Ma il particolare saliente del racconto è proprio questa lunga sequenza dialogica iniziale dove un marito e una moglie si mostrano al lettore. Ma cosa mostrano? Il loro disaccordo sulla conduzione familiare. In realtà il punto di volta della narrazione è quel rumore. Il rumore, sentito, avvenuto, non percepito, dovrebbe essere il centro del racconto. Sul rumore avresti dovuto costruire la tensione, la suspence. Ci sei riuscita solo in parte, perché hai preferito deviare sulle incomprensioni coniugali.
Non ho ben compreso poi la scansione temporale iniziale. Agosto, Inverno.
La domanda che mi faccio sempre, prima di iniziare a scrivere, è perché scrivo. Cosa voglio dire al lettore. Qual è l'effetto che voglio suscitare in chi legge.
È un buon testo, ma migliorabile.
Re: Porte
Andrò con ordine nel rispondere.
Il mio modo di raccontare è cambiato e sto tentando di instaurare un differente rapporto con chi legge. Sarà uno dei tanti progetti non andati a buon fine ma ii tentativo è quello di far trovare o ritrovarsi tra parole.Il senso che, dall'altra parte, deve dare ognuno, può essere differente dal mio. Testo breve, dunque, che non segue necessariamente delle regole e lascia il finale aperto. Lo scopo è far nascere delle riflessioni o una discussione o non saprei che altro. Ho voluto vedere l'effetto che fa. Come andare, di nascosto, al tuo funerale - cit. - Non so se ci sono riuscita ma il mio scopo e la mia strada sono questi.
La data è, semplicemente, un refuso. Non sono più abituata al sito, parecchie regole sono diverse e....prendetela come volete! Ho scritto un lungo commento all'opera di Letylety, che non vedo. Adesso mi toccherà rifarlo perché ho la testa dura!
Con rinnovata stima, Se non mi fossi spiegata, lo farò
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Re: Porte
Ma in generale scrivere corti è difficile, è un dono, oppure si è riusciti a padroneggiare la tecnica. Il corto di Lodovico attualmente in gara è un esempio di racconto breve perfetto. Io non ci riesco, ho bisogno di spazio. Lui scrive ottimi corti, da quel che ho potuto vedere.
Altrimenti non rimane che argomentare, costruire le basi, sequenza su sequenza, per arrivare a una conclusione coerente.
Il tema rimane fondamentale quando si scrive. La paura, nel tuo caso scatenata da quei rumori, va costruita, fatta crescere poco a poco ed evidenziata, sennò il lettore neanche la inquadra come tema portante del racconto e può accadere che non susciti le domande, le riflessioni che vorresti.
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Scritto bene, in maniera fluida, la brevità e la sintesi sono ovviamente un pregio, ma non riesco a capire esattamente il messaggio che vuoi comunicare e la fine mi risulta piatta.
Probabilmente limite mio, questo è quello che ho sentito leggendolo
- Marino Maiorino
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sei riuscita a comunicare quell'ansia e quell'angoscia che fanno presa sulle nostre paure peggiori: aver paura è una cosa, ma pensare che chi ci è caro abbia paura è molto peggio.
Riuscito il quadretto dei coniugi a litigare... ah, no: discutere!
Ma la mattina dopo è la bimba che sente qualcuno trafficare dietro la porta e, quando chi sia scappa spaventato dai rumori, sembra un cagnolino che aspetta il ritorno del padrone.
Un solo punto di tutta la narrazione mi ha stonato: "Non può essere che il tentativo di scassinare la serratura."
Se l'avesse pensato la mamma, sarebbe ben descritto, ma ora devi farlo pensare alla bambina! Io l'avrei gettata sul "Qualcuno sta cercando di entrare!" Perché in fin dei conti un genitore insegna al bambino ciò di cui deve avere paura, non a fare tutte le ipotesi su cosa può essere quel rumore. E anche le parole "scassinare" e "serratura": ma cosa vuoi che freghi alla piccola? "Un uomo cattivo vuole entrare e può farmi male!"
Per il resto, trovo tutto il testo molto riuscito.
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Commento
Ciao Eleonora2,
sei riuscita a comunicare quell'ansia e quell'angoscia che fanno presa sulle nostre paure peggiori: aver paura è una cosa, ma pensare che chi ci è caro abbia paura è molto peggio.
Riuscito il quadretto dei coniugi a litigare... ah, no: discutere!
Ma la mattina dopo è la bimba che sente qualcuno trafficare dietro la porta e, quando chi sia scappa spaventato dai rumori, sembra un cagnolino che aspetta il ritorno del padrone.
Un solo punto di tutta la narrazione mi ha stonato: "Non può essere che il tentativo di scassinare la serratura."
Se l'avesse pensato la mamma, sarebbe ben descritto, ma ora devi farlo pensare alla bambina! Io l'avrei gettata sul "Qualcuno sta cercando di entrare!" Perché in fin dei conti un genitore insegna al bambino ciò di cui deve avere paura, non a fare tutte le ipotesi su cosa può essere quel rumore. E anche le parole "scassinare" e "serratura": ma cosa vuoi che freghi alla piccola? "Un uomo cattivo vuole entrare e può farmi male!"
Per il resto, trovo tutto il testo molto riuscito.
Grazie! Mi fa molto piacere il tuo commento ma i suggerimenti, che seguirò, ancor di più. La tua attenzione si è raffinata.
Ciao!
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Re: Porte
Un po' di ansia arriva eccome! Manca la parte stravolgente e probabilmente è voluta dall'autrice che stende il testo con trepidazione e da lettore percepisco l'impazienza di terminare in fretta...sarà per il tempo, mai abbastanza per soffermarsi con cura o per aver vissuto ciò e quindi e preferibile passarci sopra velocemente ai ricordi? Nel contesto si lascia leggere... "veloce - mente"
Grazie! Nessuna fretta di terminare. Chiedo uno sforzo a chi legge. La strada da percorrere è lunga, sono io che non ho ancora la capacità di suscitare reazioni. Ringrazio, ti ringrazio, di nuovo, per lettura e osservazioni.
La Gara 37 - Il trinomio Fantastico
A cura di Mastronxo e Ser Stefano.
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La Gara 63 - Treni e stazioni
A cura di Ida Dainese.
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La Gara 19 - Un incipit da Re
A cura di Miriam Mastrovito.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
Vedi ANTEPRIMA (357,78 KB scaricato 101 volte).
Gare letterarie stagionali - annuario n° 2 (2019 - 2020)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Roberto Bonfanti, Giampiero, Lodovico, Giorgio Leone, Athosg, Carol Bi, Diego.G, Massimo Centorame, Namio Intile, Alessandro Mazzi, Frdellaccio, Teseo Tesei, Stefyp, Laura Traverso, Eliseo Palumbo, Saviani, Andr60, Goliarda Rondone, Roberto Ballardini, Giampiero, Fausto Scatoli, Sonia85, Speranza, Mariovaldo, Macrelli Piero, Andrepoz, Selene Barblan, Roberto, Roberto Virdo'.
Vedi ANTEPRIMA (949,83 KB scaricato 73 volte).
Il Bestiario del terzo millennio
raccolta di creature inventate
Direttamente dal medioevo contemporaneo, una raccolta di creature inventate, descritte e narrate da venti autori. Una bestia originale e inedita per ogni lettera dell'alfabeto, per un bestiario del terzo millennio. In questa antologia si scoprono cose bizzarre, cose del tutto nuove che meritano un'attenta e seria lettura.
Ideato e curato da Umberto Pasqui.
illustrazioni di Marco Casadei.
Contiene opere di: Bruno Elpis, Edoardo Greppi, Lucia Manna, Concita Imperatrice, Angelo Manarola, Roberto Paradiso, Luisa Gasbarri, Sandra Ludovici, Yara Źagar, Lodovico Ferrari, Ser Stefano, Nunzio Campanelli, Desirìe Ferrarese, Maria Lipartiti, Francesco Paolo Catanzaro, Federica Ribis, Antonella Pighin, Carlotta Invrea, Patrizia Benetti, Cristina Cornelio, Sonia Piras, Umberto Pasqui.