Detective Casey, il caso è tuo!
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Detective Casey, il caso è tuo!
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!
Interessante e divertente questo tuo corto investigativo. Fortunatamente non muore nessuno, e disegna giochi di potere già visti con un certo realismo, ma è, ripeto, interessante.
Non si poteva fare di più sul fronte delle investigazioni: queste gare hanno un limite di battute e sarebbe velleitario infilarci cose più complicate, però credo (Massimo, correggimi) che l'obiettivo qui sia cercare di migliorare soprattutto la scrittura; il tema è una scusa per esercitarla.
Mi è costato, soprattutto all'inizio, capire bene i personaggi. Butti lì "Gotham" e localizzi perfettamente tempo e luogo in un colpo solo: eccellente! Ma i personaggi costa inquadrarli, e in fin dei conti il tema di ogni storia è l'uomo: anche quando si parla di robot, il tema è sempre l'uomo, disumanizzato, bestiale, di un'altra specie aliena, dell'antica Roma, di una cultura che non ha nulla a che vedere con la nostra, ma nel momento in cui scrivi e comunichi, il tema è l'uomo. È un concetto estremo, per il tuo racconto, ma non tanto e ora mi spiego.
I nomi dei personaggi li getti subito lì: Sean è un nome maschile, Montoya un cognome ispanico. Tra "Montoya" e la "a" di "riaddormentatA" passano quattro righe. Io le ho sentite un po' troppe, per mettere a fuoco i personaggi, anche perché nel mezzo tratteggi la Gotham messa a ferro e fuoco (bombe) dalla mala.
Ora, a questo punto abbiamo un'idea del tempo e del luogo (Gotham, anni tra i '30 e i '50, dallo stile della narrazione), ma quando dici "detective" non hai ancora chiarito che classe di detective è, né il linguaggio ti aiuta ("intrepido", come un bucaniere più che come un poliziotto): i detective ai quali siamo abituati sono quelli privati, mentre si è già dentro al racconto quando con "Furto. Un caso banale, abbiamo già preso il colpevole e ritrovato la refurtiva.", sorge il dubbio che siamo in una stazione di polizia.
Di Renè scopriamo il nome più avanti, ma il racconto è ormai instradato su binari coerenti, non trovo nient'altro da osservare.
Ah, sì, un'ultima cosa: è vero che si tratta di un'altra epoca e in un'altra nazione, ma avrei ficcato il signor Lander in gattabuia per simulazione di reato senza aspettare quello che avrebbe fatto il povero Sural, che ora dovrà prima cercarsi un altro lavoro. In quanto a denunciare un uomo così ricco e potente... Queste cose non riempiono il curriculum di buone referenze: "Denunciato il mio precedente, ricchissimo datore di lavoro"... Fratello mio, e chi ti piglia?
"Mafia è l'uso della forza per conservare posizioni di potere e/o privilegio", qualunque forma assuma questa "forza", qualunque sia questo potere o privilegio. I soldi sono la prima forma di mafia.
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Complimenti, il tuo racconto mi è parso scritto molto bene e mi ha preso fino alla fine. Inoltre, mi sembra anche (purtroppo) abbastanza verosimile. Quasi solo dialoghi, praticamente assenti le descrizioni, ma per un racconto del genere va più che bene.
Una cosa solo non mi è chiara: che necessità c'era di ambientare la storia proprio a Gotham?
Un saluto
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anch'io me lo sono chiesto, inoltre i nomi non mi prendono molto. Ma il racconto mi piace, un genere raro e agile, senza approfondimenti pseudo psicologici e lungaggini ambientali.
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!
Grazie ancora,
Vittorio
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!
e grazie per il chiarimento.
Per quel che riguarda i limiti del concorso, infatti immaginavo che non sarebbe stato fattibile dilungarsi nei dettagli per la soluzione del caso. Il mio era piuttosto un invito a curare di più l'introduzione del racconto.
So che è molto attraente la prospettiva di far creare l'ambiente al lettore usando solo dialoghi, ma se non sei molto attento, ogni lettore andrà per la sua strada. Non chiedevo tanto, ma quelle "pennellate da macchiaiolo", pochissime, incisive, efficaci, che servono a indirizzare la fantasia di chi legge.
Ad ogni modo, il tuo Casey mo' mi ha incuriosito!
A presto!
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!
Saluti,
Vittorio
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!
Saluti
Vittorio
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L'averlo reso totalmente con i dialoghi l rende molto particolare. Non gestibile su una storia pià lunga ma su un genere formulaico come il poliziesco funziona bene. In fin dei conti lo scenario parte in automatico: l'investigatore col trench, che odora di fumo e whiskey, la faccia decisa, e l'assistente.. beh penso che Montoya possa essere una gioia per gli occhi vero?
Anche il badante viene caratterizzato già da solo dal nome latino, un immigrato che può essere sfruttato.
Gotham da l'idea dell'ambientazione urbana dark, anche se mi aveva per un attimo confuso, non sono un esperto di Batman e per un attimo ho pensato che Casey e Montoya fossero personaggi conosciuti nei fumetti.
Che altro?
Bella l'idea della risoluzione basata sui tempi di lampo e e tuono. Molto Conan Doyle.
Unico punto che cambierei la telefonata alla infermiera sexy con la confessione del reato... un po' troppo overkill.
Come esercizio di genere direi che sfiora la perfezione.
Bravissimo
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Re: Detective Casey, il caso è tuo!
Reneè Montoya… Quella del film di Harley Quinn, interpretata da Rosie Perez, forse non avrebbe suscitato interesse in quel vecchio satiro di Lander, meglio Victoria Cartagena che la interpreta nelle serie Gotham. Nella versione a cartoon è effettivamente una donna affascinante e io la immagino così. Ma lascio al lettore figurarsi i protagonisti con l'aspetto che preferiscono.
Grazie ancora
Saluti
Vittorio
Re: Detective Casey, il caso è tuo!
Tante belle cose, Vittorio
Antonio
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GrandPrix d'inverno 2023/2024 - Terrazze d'aprile - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
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Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
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Time City
amanti nel tempo
Con questo romanzo scopriremo in che modo un rivoluzionario viaggio nel Tempo darà il via a un innovativo sistema di colonizzare la Luna e, forse, l'intero Universo. Partendo dalla Terra con una macchina del Tempo, è possibile arrivare sulla Luna? In queste pagine vi sarà raccontato del lato "Tempo" di questa domanda. La parte "Luna" (qui solo accennata) verrà sviluppata più corposamente nel seguito di questo libro auto-conclusivo. L'autore ha cercato a lungo qualche riferimento a opere che narrassero di un crononauta che sfrutti il viaggio nel Tempo per raggiungere il nostro satellite naturale, ma non è riuscito a trovarne alcuna. Lo scrittore Giovanni Mongini (autore, tra le varie cose, dello splendido articolo "Viaggio al centro del tempo") lo ha confortato in tal senso, perciò si vuole concedere il lusso di indicare la sua persona come colei che ha inventato per prima questo tipo di viaggio Terra-Tempo-Luna. Concedeteglielo, vi prego, almeno per un po' di… tempo.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Mai Più
Antologia di opere grafiche e letterarie aventi per tema il concetto del MAI PIÙ in memoria del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, di AA.VV.
Nel 2018 cade il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, perciò abbiamo voluto celebrare quella follia del Genere umano con un'antologia di opere grafiche e letterarie di genere libero aventi per tema il concetto del "mai più".
Copertina di Pierluigi Sferrella.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Alessandro Carnier, Romano Lenzi, Francesca Paolucci, Pasquale Aversano, Luisa Catapano, Massimo Melis, Alessandro Zanacchi, Furio Bomben, Pierluigi Sferrella, Enrico Teodorani, Laura Traverso, F. T. Leo, Cristina Giuntini, Gabriele Laghi e Mara Bomben.