Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
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Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Pubblichiamo solo opere inedite e che non siano neppure state auto-prodotte.
Perché non accettare libri che un autore ha auto-prodotto?
In fin dei conti, la stragrande maggioranza degli autori esordienti venderà in quel modo al massimo una cinquantina di copie. Ma anche se l'autore fosse così bravo e intraprendente da riuscire a venderne di più, dal punto di vista editoriale potrebbe essere un'opera migliore di un dattiloscritto mai fatto leggere a nessuno, no? Grazie alle segnalazioni di qualche lettore, infatti, l'opera potrebbe essere già stata revisionata e migliorata, e dunque resa più appetibile per un'eventuale pubblicazione con un editore ufficiale.
Se qualche editore avrà la bontà di illuminarmi su questo aspetto, gliene sarò grato sin da ora.
Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Va anche detto che, per come la vedo io, l'autoproduzione è o una scelta precisa (non voglio cercare un editore e - per qualsivoglia ragione - il mio solo interesse è autoprodurre) o un rifugio per un'opera che nessuno ha voluto prendere in considerazione (nel qual caso è stata già proposta e scartata). In entrambi i casi, non vedo la logica di presentarla o ripresentarla a un editore.
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Per la seconda parte della tua risposta: sta all'editore, poi, valutare l'opera, ovviamente. Non ho affatto affermato che l'autoproduzione sia per forza un capolavoro pubblicabile a occhi chiusi, ma che certamente può essere migliore stilisticamente e dal punto di vista di correzione dei refusi rispetto a un dattiloscritto totalmente inedito e mai fatto leggere. Ecco perché, a mio avviso, potrebbe/dovrebbe essere anche più interessante per un editore.
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
La maggior parte degli editori conta nel circuito distributivo-promozionale dell'autore stesso ovvero: amici e parenti, catene di lettura facebook, give away ecc.
Se l'autore si è già autopubblicato, il circuito è bello che saturo. Quanti degli amici-parentopoli-popolo facebook comprerà di nuovo l'opera? Il che significa... un sacco di vendite in meno.
Nella fattispecie delle piccole case editrici la situazione è ancor più drammatica, visto che la maggior parte delle vendite la totalizzano proprio grazie all'autore.
E' una cosa di cui tenere conto quando si sceglie la via dell'autopubblicazione: salvo casi di eccezionale successo di vendite del libro autopubblicato (che come tutte le cose eccezionali sono rari), nessun editore ti prenderà più in considerazione.
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Se un editore è bravo, ma bravo bravo, e volenteroso e ci sa davvero fare, sceglierà poche opere ma buone, quelle che potrebbero andare oltre quella ristretta cerchia.
E' un rischio, certo, ma è anche il SUO lavoro, diamine!
Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Come spiegare, altrimenti, la corsa delle grandi Case Editrici per accaparrarsi il titolo che ha già ottenuto un buon successo, pur essendo stato già pubblicato da un Editore minore?
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Se ne trovi uno di questi virtuosi che si fa carico di un esordiente, già autopubblicato, senza chiedergli alcun contributo alla pubblicazione, nè di acquistare copie, non hai che da condividere.Massimo Baglione ha scritto:Vabè, se un editore punta alla ristretta cerchia delle parentele e degli amici, allora non è un editore, è uno stampatore.
Se un editore è bravo, ma bravo bravo, e volenteroso e ci sa davvero fare, sceglierà poche opere ma buone, quelle che potrebbero andare oltre quella ristretta cerchia.
E' un rischio, certo, ma è anche il SUO lavoro, diamine!
Ne sarei felice, non solo per te, ma anche per tutto il desolante panorama editoriale (ovviamente parlo sempre di noi esordienti)
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Questa mi giunge nuova... esempi?Tuarag ha scritto:Come spiegare, altrimenti, la corsa delle grandi Case Editrici per accaparrarsi il titolo che ha già ottenuto un buon successo, pur essendo stato già pubblicato da un Editore minore?
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
A me risulta che la Mondadori nel 2004 ha comprato i diritti direttamente dall'editore straniero (mi hai incuriosito e sono andata a fare una piccola ricerca)... dici che era già stato pubblicato in Italia da una piccola casa editrice?Tuarag ha scritto:Uno per tutti: Il codice da Vinci.
Mumble mumble
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
E tutto ciò un po' avvalora la mia tesi iniziale.
Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Era un'altra cosa quella che dicevo.Massimo Baglione ha scritto: Per la seconda parte della tua risposta: sta all'editore, poi, valutare l'opera, ovviamente. Non ho affatto affermato che l'autoproduzione sia per forza un capolavoro pubblicabile a occhi chiusi, ma che certamente può essere migliore stilisticamente e dal punto di vista di correzione dei refusi rispetto a un dattiloscritto totalmente inedito e mai fatto leggere. Ecco perché, a mio avviso, potrebbe/dovrebbe essere anche più interessante per un editore.
Ovvero che il libro autopubblicato:
- o non vuoi farlo pubblicare da altri
- o vorresti ma nessuno lo vuole
Nel primo caso, tu non lo presenti prorio a un editore, e il problema non si pone (né a te interessa se lo accetti o meno).
Nel secondo, se già X editori lo hanno cestinato, la probabilità che anch l'X+1 lo faccia è elevata, per cui ti dice a priori che non lo vuole e taglia la testa al toro.
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
![Rolling Eyes :roll:](./images/smilies/icon_rolleyes.gif)
Ma ci sono altri casi del genere (mi pare qualcosa di simile capitò anche con uno dei primi romanzi di John Grisham).
Del resto quando scade il contratto, per edizione o a termine, l'autore è libero di valutare altre offerte e ci sono stati casi in cui la Casa Editrice è stata disposta persino a pagare le previste penali.
Tuarag
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
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Alle tue due possibilità, ne aggiungerei sicuramente una terza, che assieme alla tua prima è quella che potrebbe interessare agli editori:
- perché ti sei rotto le balle di cercare un editore e non ottenere risposte.
Io faccio parte di questa terza categoria.
E' troppo facile per gli editori affermare nel sito che "se non rispondiamo entro sei mesi significa che l'opera non ci interessa".
Diavolo, non vi interessa? E io come faccio a sapere se la mia opera è bella o no? Se non è conforme alla vostra linea editoriale o cosa? O se al momento di leggermi, l'editor ha mal di testa o è incazzato con qualcuno e mi scarta per automatismo? Se cestinarla o insistere?
Sei mesi dopo sei mesi, arrivo alla vecchiaia sperando che mi rispondano? Assurdo.
Ecco perché c'è quella terza categoria che non andrebbe sottovalutata.
Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Esistono però anche casi che fanno riflettere.
Mi riferisco a un'attuale scrittrice di grande successo (con la quale abbiamo un amico in comune), che ha ricevuto diversi "No". Poi, una parentela acquisita le apre le porte di una grande Case Editrice... e boom! A tutt'oggi, un successo dietro l'altro.
Non discuto del successo (se il pubblico lo decreta vuol dire che il lavoro piace) ma dei "No" ricevuti in precedenza.
Tuarag
Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Siamo già in due!Massimo Baglione ha scritto:- perché ti sei rotto le balle di cercare un editore e non ottenere risposte.
Io faccio parte di questa terza categoria.
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
Essenzialmente, credo che gli editori rifuggano i poddati perché già hanno la puzza sotto il naso verso gli esordienti, poi sono anche poco lungimiranti. Non hanno capito che più l'autopubblicazione sarà semplice e immediata, più diventerà probabile che un best seller si nasconda lì. Tutte le case editrici, soprattutto le grosse, dovrebbero avere un redattore che cerchi i libri papabili, ma poi alla fine se non sei tu a spedirglielo...
"50 sfumature di grigio", il best seller erotico del momento, era nato sul web. Solo dopo è diventato un libro. E mi sembra che l'abbia pubblicato un piccolo editore australiano, che a quanto pare è stato più bravo delle grosse case editrici, le quali invece si pongono isolate nel loro olimpo, convinte che il best seller gli arriverà in bocca. Poi piangono perché vendono poco.
Quando mi è capitato di parlarci, ho chiesto mille volte perché a un autore non converrebbe l'autopubblicazione: mi hanno risposto per enigmi.
Secondo me è una semplice posa. Sanno benissimo che non potrebbero mai promettere all'autore le stesse percentuali che offrono i pod, così scoraggiano a monte.
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
E' vero, l'avevo dimenticato!Recenso ha scritto:C'è anche un quarto motivo: per partecipare al concorso de La Feltrinelli, Il mio esordio, bisognava pubblicare il libro su Ilmiolibro.
Essenzialmente, credo che gli editori rifuggano i poddati perché...
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Siamo una categoria a parte: i poddati. Mi piace. Posso rubartela?
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Re: Editori: non pubblichiamo opere già autoprodotte
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La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
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A cura di Alberto Tivoli.
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La Gara 24 - Andate tutti all'Inferno!
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A cura di Alessandro Napolitano e Giovanni Capotorto.
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Gara d'inverno 2022/2023 - Immaginazione Artificiale - e gli altri racconti
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A cura di Massimo Baglione.
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Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Fausto Scatoli, Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, Mario Flammia, Essea, Umberto Pasqui, Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, Eliseo Palumbo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Ibbor OB, Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, Ida Daneri, Alessandro Mazzi.
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B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
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