Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Per me una sorpresa nasce solo se esiste nell’elemento umano. E qui volevo un palloncino. Una storia di fratture interne, di segreti tenuti nascosti dentro un gruppo di amici che fingono di ricordare di una bravata trascorsa nell’incoscienza solo per difendere qualcosa che non c’è: la verità di una notte che nessuno ricorda.
Non aveva mai compreso il mio bisogno di sapere, né io di chiedermi come poteva pretenderlo da me qui mi sono persa
Loretta invita Elisa a smetterla di farsi troppe domande. Se sono davvero amiche, deve andare avanti. Elisa dal canto suo non riesce a capire come i suoi amici possano averle sempre mentito.
«Lo psicologo sostiene che il dialogo sia la miglior cura fra persone intelligenti»: non ho capito bene: la protagonista intende dire che il dialogo fra persone intelligenti è terapeutico? che è importante lo scambio, il confronto, la dialettica? “Cura” buttato così mi pare poco appropriato.
Esatto. Elisa voleva che i suoi amici accettassero un confronto onesto con lei, senza mentirle più.
Ho parlato giusto oggi di noi spiegandogli di cosa avevamo bisogno e lui ha detto
Elisa non fa in tempo a finire la frase perché viene interrotta da Daniele che la anticipa. I tre puntini per me servono quando il personaggio si interrompe per pensare, ma probabilmente sbaglio.
Approvo invece il resto dei tuoi suggerimenti. Li correggerò dopo.
Grazie Pardan
@Anto Pigy
Al contrario, la prima impressione è quella che regala “la migliore” per le gare
@ freecora
Hai letto il mio nascosto.
@Ser Stefano
“Rilascio di indizi” mi dà di un’impressione Vabbè. Non comprendo come la morte possa per te esser ricompresa in “quella notte”. Ne’ come ti possa essere buono un racconto se proprio non l’hai capito.
Mi fermo perciò al“De gustibus…”
@Marino
Mi hai convinto. Anche Daniele avrà il suo panino.
Non ne teniamo conto, perché in quelli non possiamo fermarci.
Sui passaggi pedonali, fra i parcheggi incontriamo il nostro futuro.
Amare, litigare, cadere nell'oblio e morire. Senza nemmeno accorgerci
di quando accade. Le membrane che ci separano dalla follia, dal baratro,
dai mostri sono così sottili. Nient'altro che muri di carta.
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Prego Ora ho più chiari alcuni passaggiMonica Porta may bee ha scritto:@Pardan
Per me una sorpresa nasce solo se esiste nell’elemento umano. E qui volevo un palloncino. Una storia di fratture interne, di segreti tenuti nascosti dentro un gruppo di amici che fingono di ricordare di una bravata trascorsa nell’incoscienza solo per difendere qualcosa che non c’è: la verità di una notte che nessuno ricorda.
Non aveva mai compreso il mio bisogno di sapere, né io di chiedermi come poteva pretenderlo da me qui mi sono persa
Loretta invita Elisa a smetterla di farsi troppe domande. Se sono davvero amiche, deve andare avanti. Elisa dal canto suo non riesce a capire come i suoi amici possano averle sempre mentito.
«Lo psicologo sostiene che il dialogo sia la miglior cura fra persone intelligenti»: non ho capito bene: la protagonista intende dire che il dialogo fra persone intelligenti è terapeutico? che è importante lo scambio, il confronto, la dialettica? “Cura” buttato così mi pare poco appropriato.
Esatto. Elisa voleva che i suoi amici accettassero un confronto onesto con lei, senza mentirle più.
Ho parlato giusto oggi di noi spiegandogli di cosa avevamo bisogno e lui ha detto
Elisa non fa in tempo a finire la frase perché viene interrotta da Daniele che la anticipa. I tre puntini per me servono quando il personaggio si interrompe per pensare, ma probabilmente sbaglio.
Approvo invece il resto dei tuoi suggerimenti. Li correggerò dopo.
Grazie Pardan
Per quanto riguarda i puntini, dato che in questo caso indicano la sospensione di un discorso, non credo importi che chi si azzittisce lo faccia perché pensa o perché gli hanno dato sulla voce, è comunque qualcosa di non finito, i tre puntini ci stanno.
Ho trovato un link carino mentre cercavo l'uso dei puntini:
http://www.concorsi-letterari.it/consig ... a.asp?id=5
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
grazie innanzi tutto!
È vero, pare improbabile che tutti quelli che lui conosce sappiano dove vive ma...
Hanno avuto un mese di passa-parola,
hanno avuto Lucia come quinta colonna,
e poi, sono Anonymous...
Scherzi a parte, è anche vero che il protagonista non ha alcun motivo per nascondere dove vive (quando sai che chi temi può trovarti, non ha alcun senso nasconderti da chi vorresti farti trovare), e chiunque può leggere il suo indirizzo sul suo profilo internet. È uno che degli altri ha avuto paura o se n'è fregato, è un ferito, non un ostile, altrimenti sarebbe forse impossibile che si apra successivamente.
Questa non la capisco io: non ho mai pensato che un narratore fosse onnisciente, al contrario. Il narratore conosce la storia, ma tutto lì, e se fosse onnisciente non potrebbe trasmettere (sua funzione) emozioni come la sorpresa.Oddio, non che ci volesse la zingara
Fatico a leggerla nel contesto del narratore onnisciente, è troppo personale.
Io l'ho sempre visto come un amico bravo a raccontarti la storia, un mediatore tra la storia e il lettore, e quel tipo di frasi servono, allo stesso tempo, a dar colloquialità al racconto e, nello specifico, a far capire al lettore quanto fosse facile indovinare.
Ma non sei l'unica ad aver storto il naso, il che comincia a farlo storcere anche a me...
Questa mi coglie totalmente impreparato. HELP!Avrebbe sostenuto un dialogo razionale con chiunque si mettese sullo stesso piano
Penso che sia facile per te comprimere l’inglese. Nondimeno, a volte ti sfugge.
Ancora grazie!
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Grazie anche a Pardan per l'attenta lettura e a Anto Pig e Freecora.
Freecora mi hai scritto che il racconto ti ha spaventata o impressionata. Io che scrivo horror adoro questo tipo di commenti. Ciao Ragazzeeeeeeee! Buona giornata a tutti!
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Il narratore onnisciente non è qualcuno che sa tutto in generale ma una voce che riesce a raccontare le azioni di tutti, a volte anche i pensieri, ma se li metti col discorso indiretto.
Tu usi invece i pensieri diretti del protagonista, allora sarebbe stato più logico usare il suo punto di vista... magari anche la sua "voce" (prima persona).
@Monica
WOW! Grazie!!!
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
no, quelli che uso non sono (sempre) i pensieri diretti del protagonista. Sì lo faccio quando voglio mettere il lettore nei suoi panni, ma generalmente mi piazzo come una telecamera montata sulla sua spalla: vedo QUASI come lui, ma non penso come lui.
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
In realtà mi riferivo all'episodio specifico di cui parlavate tu e Monica.Marino Maiorino ha scritto:Ciao Freecora,
no, quelli che uso non sono (sempre) i pensieri diretti del protagonista. Sì lo faccio quando voglio mettere il lettore nei suoi panni, ma generalmente mi piazzo come una telecamera montata sulla sua spalla: vedo QUASI come lui, ma non penso come lui.
Raccontare dalla spalla del protagonista, piuttosto che dai suoi occhi, ti fa usare il narratore onnisciente (è una definizione tecnica, lo specifico nel caso non fosse chiaro).
Nel senso che nessun personaggio ti fa da narratore o regista, ci sei sempre tu, che hai creato il tutto e lo conosci bene, a manovrare le telecamere.
Spero di essere stata chiara (e non polemica ).
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Infatti, c’era il sottinteso. L’ho letto e compreso nel mio voto. Resta comunque il fatto che l’evento mi ha anche spaventato.Marino Maiorino ha scritto:@ Monica,
grazie innanzi tutto!
È vero, pare improbabile che tutti quelli che lui conosce sappiano dove vive ma...
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Questa non la capisco io: non ho mai pensato che un narratore fosse onnisciente, al contrario. Il narratore conosce la storia, ma tutto lì, e se fosse onnisciente non potrebbe trasmettere (sua funzione) emozioni come la sorpresa.Marino Maiorino ha scritto:Oddio, non che ci volesse la zingara[/i]
Fatico a leggerla nel contesto del narratore onnisciente, è troppo personale.
Io l'ho sempre visto come un amico bravo a raccontarti la storia, un mediatore tra la storia e il lettore, e quel tipo di frasi servono, allo stesso tempo, a dar colloquialità al racconto e, nello specifico, a far capire al lettore quanto fosse facile indovinare.
Ma non sei l'unica ad aver storto il naso, il che comincia a farlo storcere anche a me...
Esistono 2 tipi di narratore. Il narratore in prima persona ha dalla sua solo il punto di vista del protagonista nel rapportarsi agli altri e quello in terza che conosce tutto e tutti e quindi può dirti tutto di tutti. All’interno di questi due fronti, si innesca la scelta di come porre il punto di vista nella storia. Anche il narratore in terza persona può decidere di focalizzare l’attenzione su un personaggio in particolare. Se lo fa, deve ricordarsi di mantenere quel particolare stato per l’intero brano.
A me pare tu abbia scelto quest’ultima soluzione per l’architettura del tuo racconto. Quindi, l’attenzione focalizzata su Mauro, ti ha portato a ben scrivere dal suo punto di vista, come già ho evidenziato nel mio commento.
Nel tuo caso, quello che invece ti volevo porre agli occhi era d’altro tipo. L’espressione evidenziata mi è risultata molto, troppo familiare per ricondurla a un punto di vista in terza, tenuto conto del punto di vista.
Anche qui però si tratta di una sottigliezza nel tessuto. Il mio voto quinti rimane ancora alto.
Il primo che parlò di architettura narrativa fu Bickam, credo. Potrei sbagliarmi, però.
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Questa mi coglie totalmente impreparato. HELP!Marino Maiorino ha scritto: Avrebbe sostenuto un dialogo razionale con chiunque si mettese sullo stesso piano[/i]
Penso che sia facile per te comprimere l’inglese. Nondimeno, a volte ti sfugge.
Ancora grazie![/quote]
A volte la sintassi inglese prevale sul tuo stile sminuendo la tua voce scrittoria. Volevo sapere se te ne accorgevi oppure no. Tutto qui
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Anch'io preferisco la scelta in prima, è molto più semplice per me dipanarefreecora ha scritto:@Marino
Il narratore onnisciente non è qualcuno che sa tutto in generale ma una voce che riesce a raccontare le azioni di tutti, a volte anche i pensieri, ma se li metti col discorso indiretto.
Tu usi invece i pensieri diretti del protagonista, allora sarebbe stato più logico usare il suo punto di vista... magari anche la sua "voce" (prima persona).
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
in realtà c'è anche il narratore in terza che però assume il Punto di Vista di un personaggio. Unico per tutta la storia o magari diverso di scena in scena. Come un regista che sposta la telecamera di volta in volta.
In quel caso esprimere i pensieri di chi "ha il PdV attivo", anche con discorso diretto, non è un errore.
Questa è la mia forma di narrazione preferita. La voce resta in terza, quindi come se fosse esterna, ma ogni scena, o tutto il racconto/romanzo, e mostrata da un unico punto di vista.
edit. Ho visto che poi l'hai scritto anche tu, cmq era per dirti che di solito preferisco la narrazione in terza anche se non del narratore onnisciente
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Sintassi inglese... perché?
"Avrebbe sostenuto un dialogo razionale con chiunque si FOSSE MESSO sullo stesso piano"? È stato un errore di consecutio, se è questo.
È vero, penso direttamente in inglese, quando parlo in inglese, (e sono allo stesso livello anche in spagnolo) ma la cosa mi rende ancor più cauto con l'italiano (o almeno cerco di esserlo).
Ad esempio, mi si accappona la pelle ogni volta che sento l'uso del "andiamo a..." come una specie di presente intenzionale in italiano.
Tipo, gente in televisione che descrive un'operazione che sta compiendo: "E ora andiamo a incollare il tubo di PVC con la colla taldeitali"... Ci soffro!
È però vero che sono abbastanza spregiudicato nell'uso dei tempi e percepisco diversamente le contemporaneità, ma anche in spagnolo (e in siciliano) il passato diventa remoto non appena l'evento FU.
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Prego Ora ho più chiari alcuni passaggiPardan ha scritto:
Per quanto riguarda i puntini, dato che in questo caso indicano la sospensione di un discorso, non credo importi che chi si azzittisce lo faccia perché pensa o perché gli hanno dato sulla voce, è comunque qualcosa di non finito, i tre puntini ci stanno.
Ho trovato un link carino mentre cercavo l'uso dei puntini:
http://www.concorsi-letterari.it/consig ... a.asp?id=5[/quote]
Sono riuscita ora a visitare il sito. E’ formidabile: chiaro e molto utile. Ne farò buon uso.
Di nuovo grazie anche per i tuoi link su facebook.
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Perchè è molto più pratica di quella italiana. In quanto a musicalità, però, non abbiamo niente da invidiare agli inglesi.Marino Maiorino ha scritto: Sintassi inglese... perché?
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
La scrittura è fresca, scorrevole e veloce. Poche elucubrazioni e molta azione, questo mi piace. La storia, però, è uguale a tante altre sui vampiri e l’apostrofo nel titolo è stata l’unica sorpresa che ho ravvisato nel racconto. Comunque, per quello che può valere il mio giudizio … secondo me stai migliorando a vista d’occhio .
Voto 3
Nunzio Campanelli - Artemisia Absinthium
Il racconto che ho preferito. Bella l’idea, elaborata la trama, ben architettate le sequenze e alla fine la sorpresa c’è, eccome.
Voto 5
Marino Maiorino – Sorpresa, sorpresa
Riflessione interessante sull’isolamento progressivo dell’uomo per mano della comunicazione a distanza. Nebulosi alcuni passaggi, altri li definirei incoerenti con la “patologia” del protagonista (i contatti spariti da un mese? Già dopo due giorni uno così si sarebbe trasferito al Polo )
Voto 4
Ser Stefano – Era solo uno che camminava
Un Fantasy in versione cinematografica, è questa l’impressione che ne ho ricevuto. Ritmo serrato, dialoghi brevi di forte impatto, emozioni rese attraverso un fermo immagine nitidissimo. E lo scacco finale, gran bella sorpresa.
Voto 4,5
Anto Pigy - Terre di confine
Il timore dl un mondo virtuale fagocitante ci assale anche qui, la vita quasi si sdoppia, forse una volta si sarebbe parlato di angeli e demoni incombenti sulle nostre spalle, ora di avatar che ci fissano negli occhi. Bello, dall’evolversi sottile e ben studiato.
Voto 4
Monica Porta may be – L’incompreso
Narrazione convincente e intensa, sostenuta da dialoghi incessanti. L’alieno che viene accettato grazie al prevalere dell’intelligenza su tutto il resto, bella conclusione.
Voto 4
Patrizia Benetti - Giochi di fanciulli
Immediato, vivace, vero. Ragazzini informati su tutto, che fanno intenzionalmente del male senza capirne realmente le conseguenze irrimediabili, comportamento tipico di questa seconda fase dell’ età evolutiva, la più crudele. Oggi l’esotica bambola voodoo infilzata, ieri le più nostrane zampe spezzate ai grilli.
Voto 4,5
Freecora – L’invenzione
E la privacy di questo pover’uomo dove la mettiamo? Grintoso ma poco originale nel suo complesso e la “non” sorpresa si intuisce troppo presto. Molto, ma molto, carino, però.
Voto 4
Pardan –Caccia notturna
A me di questo autore piace lo stile, anche se credo di aver letto solo due suoi racconti. Apprezzo in lei il calmo cullarci in ambienti e paesaggi e l’attenta esposizione dei particolari, un incedere che mi fa venire in mente la tecnica descrittiva di Steinbeck. Il racconto, invece, intrigante nella sua prima parte, mi è scaduto nella seconda e anche se non posso negare che ci sia stata sorpresa, posso di certo lamentarmi: “Ma no, un’ altra storia di lupi mannari nooo!”
Voto 3.5
Lucia Manna – L’uomo forestiero
Scontato il finale, sfruttato il tema. La suddivisione temporale mi sembra penalizzi il racconto, spezzandone l’atmosfera delicata. Una bella storia d’amore, comunque, realistica e più che valida se fosse stata presentata in un altro tipo di contest.
Voto 3
Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
"retrattili" non volevo proprio scriverlo, brandendo - non estraendo - artigli "ritraibili" mi andava bene, speravo che in questa fase del racconto il lettore potesse pensare ancora a qualcosa di meccanico e non di animalesco (cosa che non è successa, quindi toglierò del tutto il concetto, appena potrò modificare).
Ma che le iene non avessero artigli retrattili....... mannaggia.... questa proprio non me l'aspettavo, che delusione
P.S. Ti confermo: Malcolm è un ssserpente
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
ma guarda, io ho un'opinione per certi versi opposta: la grammatica inglese è (forse) più semplice, ma altrettanto più povera e incapace di esprimere certi giri mentali che ci permettiamo noi.
Certe allusioni, certi costrutti possibili solo grammaticalmente, sono comunque espressione di pensieri reali, e la loro espressione in altre lingue richiede qualche acrobazia (e se poi la cultura dell'interlocutore è al di sotto del "minimo sindacale"...)
Al contrario, avere radici fonetiche nel gruppo latino come in quello germanico dà all'inglese quasi un dizionario quasi doppio, e inoltre c'è sempre l'assonanza, tanto bistrattata in italiano quanto gradevole in inglese.
Io cerco di usarla anche nell'italiano scritto (quando non diventa cacofonia, e lì i limiti sono imposti dal gusto proprio della lingua).
Quindi farei attenzione con l'aggettivo "pratico" riferito a una grammatica: "permette espressioni più pulite e dirette" centra meglio il punto (credo, se riferito all'inglese).
Ma è soprattutto il conoscere più lingue in genere ad ampliare gli spazi espressivi. Credo che le lingue siano solo "protocolli di comunicazione" più o meno sviluppati, più o meno specializzati. Conoscerne solo uno crea una saldatura tra pensiero (l'oggetto della comunicazione) e lingua (il veicolo).
Se ne conosci più d'uno abbastanza bene da "pensare" direttamente in ciascuna lingua (non si pensa MAI in nessuna lingua), si può riuscire forse a rompere questa saldatura e a percepire il pensiero, l'idea, come separato dalla sua espressione in qualsiasi lingua.
In quel momento, quando vuoi esprimerti, affacci il pensiero a tutte le lingue che conosci, e ciascuna proporrà una sua espressione, che non è traduzione l'una dell'altra. Qualcuna di queste espressioni potrà colpire per la musicalità, un'altra per la sua schiettezza, un'altra ancora per la sua cacofonia o per l'ilarità che suscita... Puoi scegliere.
A me piace una capacità di espressione precisa, rapida, efficiente. Quando si scrive è facile: puoi stare lì a cercare un sinonimo per mezz'ora prima di metterlo su carta, ma quando parlo sono una capra, e forse è proprio questo che mi fa desiderare di essere più diretto di quanto non sia realmente.
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Scrittore 97
Un amore oltre la morte
I miglioramenti sono evidenti, sono arrivato fino alla fine senza stancarmi. Continua così. C’è una cosa però che devi spiegarmi: gran parte degli errori contenuti nel tuo racconto viene di sicuro segnalata dalla videoscrittura. Mi chiedo quindi se la tua non sia solo della semplice pigrizia. Se così fosse, beh…
3,5
Marino Maiorino
Sorpresa, sorpresa…
Mentre stavo leggendo mi sono sorpreso a constatare quanta analogia possa esistere tra chi, come il protagonista del tuo racconto, vive una vita virtuale mediata dal web e chi si dedica alla scrittura: hanno bisogno entrambi di disconnettersi dalla realtà, anche se per il secondo tale dimensione è reversibile.
Davvero un bel racconto, che in alcuni passi (… e vide che nel mondo c’era gente…) rasenta la ieraticità.
4,5
Ser Stefano
Era solo uno che camminava
Ho sempre creduto che gli scacchi avessero un’anima, per il semplice fatto che ogni partita giocata è unica, anche se ripetuta dagli stessi giocatori. Nel tuo racconto non si sarebbe potuto intuire che stavi narrando di una partita a scacchi prima della fine se non con l’unico indizio che avevi messo a disposizione del lettore: il titolo. Quel tizio che si dava così poca importanza perché “era solo uno che camminava”, un umile pedone al quale però hai conferito l’onore di narrare le gesta, è la chiave per accedere alla sorpresa finale. Per me questo solo vale il massimo
5
Anto Pigy
Terre di confine
Bel racconto, dove si crede di leggere dello sdoppiamento della personalità di un individuo e invece si scopre che anche gli avatar hanno un’anima (Beh però James Cameron già ne aveva parlato, no!?). Riproposizione dell’eterno dilemma se siamo noi a sognare o se invece siamo il sogno di un altro.
4
Monica Porta may bee
L’incompreso
Un insieme caotico si scontra intorno a un tavolo, tutto li divide ma un ricordo comune li angustia. Poi quegli occhi alieni… Per quanto mi riguarda non c’è nulla di più difficile che descrivere una discussione a più voci, cercando di rendere evidenti i diversi sentimenti che entrano in gioco. Belli i primi piani, comprese le vettovaglie (dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei). Poi quegli occhi alieni… Io un po’ ci ho pensato: ma alieni a che? Alla nostra razza umana o, invece, a quel gruppo di persone? Per me vale la seconda.
4,5
Patrizia Benetti
Giochi di fanciulli
È proverbiale la crudeltà inconsapevole con la quale i bambini riescono a ferirsi nei loro giochi. Non trovo quindi fuori luogo il comportamento che hai loro assegnato nel tuo racconto. Quando tutto è gioco anche il male può farne parte. Perfetto nel raccontare lo smarrimento dei fanciulli quando comprendono la reale portata delle loro azioni.
4
Yendis
Una sentenza esemplare
Mentre leggevo mi aspettavo di incontrare prima o poi un roseo maiale intento a mostrare un cartello con scritto “tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri.” Prima o poi succederà anche in questa tua fattoria degli animali planetaria.
4
Freecora
L’ invenzione
Un racconto che ammannisce prospettive di sorpresa a un lettore che vuole essere stupito e che poi in modo del tutto irrituale termina senza che nulla di sorprendente sia avvenuto, se non per il protagonista è più che una sorpresa.
È geniale.
5
Pardan
Caccia notturna
È bello farsi cullare dalla tua scrittura, una specie di vortice calmo che lentamente ti inghiotte. Sarebbe stato sicuramente il miglior racconto se solo avessi tentato un finale un po’ meno scontato. Parere mio, per carità, ma proprio non se ne può più di licantropi, zombie e vampiri.
4
Lucia Manna
L’uomo forestiero
Ben scritto ma il racconto doveva contenere una sorpresa che non sono riuscito a cogliere, sicuramente per colpa della mia inadeguatezza. Urge un ragguaglio.
3,5
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Ben scritto ma il racconto doveva contenere una sorpresa che non sono riuscito a cogliere, sicuramente per colpa della mia inadeguatezza. Urge un ragguaglio.
L'effetto sorpresa era proprio il fatto che la storia d'amore era fra due uomini, ma purtroppo, come ho detto più volte forse non ho strutturato bene la cosa.
Comunque grazie per il voto!
Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Grazie Nunzio, hai colto perfettamente il mio intento, creare un’aspettativa di dilemma psicologico, di conflitto tra due parti dell’Io (prendendo spunto dai vari Dottor Jekyll, Dorian Gray,…) ma ribaltare il tutto creando un vero e proprio sdoppiamento, rivelando che in effetti di due personalità diverse si stava parlando.Bel racconto, dove si crede di leggere dello sdoppiamento della personalità di un individuo e invece si scopre che anche gli avatar hanno un’anima (Beh però James Cameron già ne aveva parlato, no!?). Riproposizione dell’eterno dilemma se siamo noi a sognare o se invece siamo il sogno di un altro.
Giustamente rilevi che non è un’idea nuova, d’altra parte, sai come si dice… Tutte le storie sono già state scritte.
Ma Cameron secondo me ha proposto un’idea di avatar diversa, quella di una maschera da indossare per identificarsi in personaggi di un mondo alieno (che è anche quello che si fa oggi quando si indossa la maschera dell’avatar nei giochi di ruolo); ma l’epilogo è quello del fondersi, con un atto di magia, tra avatar ed essere umano. Qui invece è proprio il contrario. Il risultato finale è quello di prender coscienza, o quasi, dell’esistenza di entità separate, che diventano un’unica cosa solo con un atto violento, sebbene non intenzionale.
Se dovessi dare dei rimandi, nominerei piuttosto Blade Runner o Matrix...
Tutto ciò mi ha fatto venir in mente una frase da metter qui sotto, che ben si adatta a tutti noi che siamo, nel nostro piccolo, scrittori e che dobbiamo dar voce a tanti Io che sono talvolta piccoli pezzi di noi stessi, talaltra parti sdoppiate in antitesi con i nostri pensieri.
rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani;
l’ansia insaziabile e molteplice dell’essere
sempre la stessa persona e un’altra…
Fernando Pessoa, "Il libro dell’inquietudine"
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Sorry eccoti il nome corretto:Marino Maiorino ha scritto:Ragazze, vi ringrazio per la preziosa discussione, e ora dovrò andare a scovare questo Bickam...
Jack M. Bickham
http://en.wikipedia.org/wiki/Jack_Bickham
Era un personaggio straordinario, dotato di humor soprattutto. Al suo tempo, il “terrore” degli aspiranti scrittori
Non ne teniamo conto, perché in quelli non possiamo fermarci.
Sui passaggi pedonali, fra i parcheggi incontriamo il nostro futuro.
Amare, litigare, cadere nell'oblio e morire. Senza nemmeno accorgerci
di quando accade. Le membrane che ci separano dalla follia, dal baratro,
dai mostri sono così sottili. Nient'altro che muri di carta.
John Ajvide Lindqvist
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Sì. Qui hai espresso bene il mio pensiero. Interessante. Io conosco solo l’inglese scolastico delle secondarie di primo grado, ma a breve dovrei passare allo scientifico e chissà che non mi possa ricredere. Proverò a dirtelo poi.Marino Maiorino ha scritto: Quindi farei attenzione con l'aggettivo "pratico" riferito a una grammatica: "permette espressioni più pulite e dirette" centra meglio il punto (credo, se riferito all'inglese).
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Nunzio Campanelli ha scritto: Poi quegli occhi alieni… Io un po’ ci ho pensato: ma alieni a che? Alla nostra razza umana o, invece, a quel gruppo di persone? Per me vale la seconda.
Non ti piace la fantascienza? Eppure la tua interpretazione ancora funziona. Non lo avevo notato. Nello scriverlo però ho pensato a un “non umano”.
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Ma io non mi riferivo all'inglese scientifico, ma proprio a quello corrente. L'inglese scientifico già mostra i suoi limiti: lunghe serie di complementi di specificazione resi germanicamente da sostantivi in ordine inverso... Per fargli acquistare un po' di senso bisogna ogni tanto riesumare forzatamente la metà anima latina.
"La determinazione del valore della variabile complessa... ==> The value determination of the complex variable..."
C'è da diventare matti!
Ad ogni modo non credo sia neanche un problema di "meglio" e "peggio", ma solo di evoluzioni indipendenti secondo diverse linee di gusto collettivo. Un po' come quando si provano cibi esotici o nuovi: senza riferimenti di gusto è difficile che piacciano e, se piacciono, "chances are high" che non piacciano per ciò che piacciono a chi li conosce.
Ma tu come mai devi cominciare a saggiare il "fantastico" mondo dell'inglese scientifico?
Un avvertimento: scappa dai giapponesi. FLEE FOR YOUR LIFE!
Grazie per il link su Bickham. Divorerò.
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
auguri a tutti i partecipanti alla gara
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 38 - commenti, pensieri e votazioni
Non posso che ripetere ciò che hanno detto gli altri. Sei migliorato e mi piace la passione che ci metti.
Voto 3
Artemisia Absinthium Nunzio Campanelli.
Molto bello il tuo racconto. Un "piccolo" thriller che mi ha emozionata. Il tuo stile di scrittura è ineccepibile come sempre.
Voto 4,5.
Sorpresa sorpresa. Marino Maiorino.
Della serie " Tanto rumore per nulla". Bello. Se posso permettermi non hai chiarito la parte in cui spieghi che il protagonista è un hacker e come fa a sospettare che sta per essere arrestato, o che perlomeno la polizia è sulle sue tracce. Quella parte è un po' confusionaria. Nel complesso però buono.
Voto 3,5.
Era solo uno che camminava. Ser Stefano
Meglio una partita a scacchi che una guerra. Sono pienamente d'accordo. Bel fantasy. Il voto finale, per me, dipende anche dal grado di sorpresa che mi ha "scatenato" il racconto.
Voto 4.
Terre di confine Anto Pig.
Buona l'idea di fondo, però, come ti è già stato detto, la sorpresa è troppo artificiosa e precipitosa.
Poi parli di un gioco elettronico senza neanche farne una minima menzione. Per me è un po' lacunoso, poteva essere sviluppato meglio.
Voto 3.
L'incompreso. Monica Porta.
C'è un alieno tra di noi! Aiuto! Bel racconto e bel colpo di scena finale.
Voto 4
Una sentenza esemplare Yendis.
Il tuo racconto mi ha emozionato al pari di quello di Nunzio. Bella storia, ben strutturata con un finale che non m'aspettavo.
Voto 4,5.
L'invenzione. Freecora.
In tutta onestà il tuo racconto non mi è piaciuto molto. La cimice non è un'idea molto originale e non c'è la suspance per il lettore.
Voto 3,5.
Caccia notturna. Pardan.
Io adoro i finali mozzafiato e il genere horror. Bello anche se la trama è un po' inflazionata.
Voto 4.
L'uomo forestiero. Lucia Manna.
Bella storia d'amore ma il fattore sorpresa è labile, troppo labile.
Voto 3,5,
L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (188,99 KB scaricato 51 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Rosso permissivo
Una bambina e alcune persone subiscono una crudele e folle violenza. Cosa potrebbe fare una donna per vendicarsi e scongiurare la possibilità che anche sua figlia cada vittima dei carnefici? Lo scopriremo in questo racconto, dato che il rosso ce lo permette.
Copertina di Roberta Guardascione
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (1,48 MB scaricato 242 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Dieci
antologia di opere ispirate dal numero dieci, in omaggio al decimo compleanno dell'associazione culturale BraviAutori.it
Non amiamo l'auto-celebrazione, tuttavia ci è piaciuto festeggiare il nostro decimo compleanno invitando gli autori a partecipare alla composizione di un'antologia di opere di genere libero che avessero come traccia il numero 10. Ventidue autori hanno accettato l'invito e ciò che ci hanno regalato è stato confezionato in queste pagine.
Con la presente antologia abbiamo voluto ringraziare tutti i collaboratori, gli autori e i visitatori che hanno contribuito a rendere BraviAutori.it ciò che è oggi, e che continuerà a essere finché potrà.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuseppe Gallato.
Contiene opere di: Ferruccio Frontini, Giuseppe Gallato, Mirta D, Salvatore Stefanelli, Gabriella Pison, Alberto Tivoli, Massimo Tivoli, Francesca Gabriel, Francesca Santucci, Enrico Teodorani, Gabriele Ludovici, Martina Del Negro, Alessandro Borghesi, Cristina Giuntini, Umberto Pasqui, Marezia Ori, Fausto Scatoli, Arcangelo Galante, Giorgio Leone, Fabio Maltese, Selene Barblan, Marco Bertoli.
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La Gara 20 - L'insolita bellezza delle piccole cose
A cura di Dario Maiocchi.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2018 - (a colori)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 10 - Dreaming of a Weird Christmas
A cura di CMT.
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