Gara 69 - Commenti e votazioni

Qui ci sono tutte le vecchie Gare letterarie, dal 2008 all'estate 2018.
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Massimo Baglione
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Ciao a tutti, ho iniziato a leggere qualcosa, però non me la sento di votare: chi sono io per dare un voto? Trovo più giusto dare un indice di gradimento, per cui darò da una a cinque stelle, che poi il responsabile, se vuole, tradurrà come voto. Sembra la stessa cosa ma è molto differente, l'indice di gradimento è in effetti personale, soggettivo, mentre il voto lo sento troppo scolastico.
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Angela Catalini
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Enrico Gallerati ha scritto: 28/02/2018, 12:42Trovo più giusto dare un indice di gradimento, per cui darò da una a cinque stelle
Questo contest non è un albergo! Scherzo :lol:

Vi leggerò tra qualche giorno che sono impelagata in un lavoraccio :roll:
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Enrico Gallerati ha scritto: 28/02/2018, 12:42 Ciao a tutti, ho iniziato a leggere qualcosa, però non me la sento di votare: chi sono io per dare un voto? Trovo più giusto dare un indice di gradimento, per cui darò da una a cinque stelle, che poi il responsabile, se vuole, tradurrà come voto. Sembra la stessa cosa ma è molto differente, l'indice di gradimento è in effetti personale, soggettivo, mentre il voto lo sento troppo scolastico.
Scusa eh?, ma qual è la differenza tra voto e "indice di gradimento"?
E poi scusa ancora, ma se non ti va di partecipare, non partecipare invece di inventarti regole tue.
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Ciao a tutti, son tornato!+Quasi in extremis ho poatato il racconto.. ci risentiamo per i voti!
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Massimo Baglione ha scritto: 28/02/2018, 21:37 Scusa eh?, ma qual è la differenza tra voto e "indice di gradimento"?
E poi scusa ancora, ma se non ti va di partecipare, non partecipare invece di inventarti regole tue.
:lol: :lol: la saggezza in sole due righe!! :smt005
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Da oggi potete votare i racconti in gara. Buon divertimento! 🎉
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Massimo Baglione ha scritto: ↑ieri, 21:37
Scusa eh?, ma qual è la differenza tra voto e "indice di gradimento"?
E poi scusa ancora, ma se non ti va di partecipare, non partecipare invece di inventarti regole tue.


Non volevo mettere regole mie, semplicemente ho detto che il mio voto era un indice di gradimento del racconto letto, nulla di più, ma visto la reazione di Massimo Baglione e l'intervento solidale di skila74, (almeno usasse il suo vero nome invece di nascondersi dietro nikname) eviterò di partecipare.
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Enrico Gallerati ha scritto: 28/02/2018, 12:42 Ciao a tutti, ho iniziato a leggere qualcosa, però non me la sento di votare: chi sono io per dare un voto? Trovo più giusto dare un indice di gradimento, per cui darò da una a cinque stelle...
David hai ragione sulla valenza del voto, del nostro voto cioè quello di persone che, sì, amano scrivere e leggere e valutarsi, ma non hanno strumenti idonei per una valutazione il più possibile oggettiva. Siamo dilettanti in un campo difficile anche per un esperto in docimologia. Il nostro voto non è obiettivo ma gestito liberamente dalla sensibilità di chi valuta Così anche un errore ortografico su ciascun votante peserà in modo diverso a seconda del posto che occupa tra aderenza al tema, stile o altro.
Teniamo presente tutto questo e votiamo attenendoci alle regole con la consapevolezza che i dubbi sono un effetto normale del voto specialmente di quello di noi dilettanti.
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Roberto Bonfanti
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Vendetta Siberiana di Angela Catalini

La vendetta è quella di un regista sul tirannico e prepotente produttore ed è servita, come si conviene, fredda; d’altronde se è siberiana... Mi è piaciuta la sottile ironia dell’autrice, un racconto ben scritto, praticamente senza punti deboli.
Voto 5

Angelica di MicolFusca

Una ragazza non dimentica la sua bambola, amica, consigliera, compagna di avventure e di ricordi talvolta dolorosi. E vuole farle un regalo, prima di affrontare con lei un’altra fase della sua vita. Bello e toccante, con un guizzo divertito nel finale.
Voto 4

Quella parola di Patrizia Chini

Un outing diverso dal solito, sofferto e liberatorio al tempo stesso. Il linguaggio è lineare e il racconto affronta un tema importante. Segnalo un refuso: “finché” e non “finchè”.
Voto 4

Volevo dirtelo di David Cintolesi

Una storia di violenze domestiche da parte di un padre-mostro; alla resa dei conti il perdono del figlio (forse giustamente), non arriva. Non mi convince del tutto, dal punto di vista logico, la madre che ne esce assolta, possibile che non abbia mai capito? Un’inezia: “Protrae una mano…” nel finale non mi suona benissimo. Comunque ben scritto.
Voto 3,5

Lettera al figlio di Nunzio Campanelli

Anche qui c’è una richiesta di perdono, da parte di una madre al figlio dal quale è stata separata. Una lettera forse destinata a rimanere senza risposta, chissà… Copiando il racconto in word per leggerlo più comodamente ho trovato molti spazi doppi, non so se è una problema di formattazione. Commovente.
Voto 4

31 maggio 2009 di Daniele Missiroli

Nel naufragio del Titanic trova posto anche questa storia di sacrificio e generosità. Bella la forma epistolare della prima parte, rende bene l’atmosfera di un’epoca. Segnalo un “perché” senza accento, mentre la forma desueta “reincontrare” mi sembra adeguata al linguaggio di un’anziana signora.
Voto 4,5

Le parole che non ti ho mai detto di Lodovico

Attraverso le parole di una bimba mai nata rivive il dramma di un’adolescente cresciuta troppo in fretta e troppo in fretta smarritasi. Forse “Hipster” non ha bisogno della maiuscola. Storia tristemente contemporanea.
Voto 4

Quello che non ti ho detto di Massimo Tivoli

Qui si vira registro, si va sull’horror. Quando rimane solo l’istinto di sopravvivenza si può arrivare a tutto, anche a sacrificare un figlio per salvarsi. Inquietante.
Voto 4

Le parole che mai ti dirò di Alberto Tivoli

In questo racconto ho trovato il gioco linguistico preponderante rispetto alla storia che racconta. Ho apprezzato la sperimentazione ma non mi ha convinto fino in fondo. Comunque ben scritto.
Voto 3

Adesso lo sai di Fabrizio Bonati

Anche questa è una lettera, di un figlio al padre disattento e egoista. Ci sono alcuni refusi, credo dovuti alla fretta; quasi tutti i “perché” hanno l’accento sbagliato. A parte questo un buon racconto.
Voto 3,5

Considerazioni finali

È la prima volta che partecipo a queste “gare”, mi ero iscritto al sito anni fa, ma poi lo avevo smarrito nel mare magnum di internet. Sono uno scribacchino dilettante e questo, unito al mio status di novizio, mi fa dubitare di poter dare un giudizio efficace sui racconti, sottolineo che voti e pareri si basano sul mio gusto personale. Sono contento di aver trovato, a parer mio, un buon livello di scrittura da parte di tutti gli autori e spero di partecipare ancora.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Per Roberto Bonfanti: Ben arrivato. Per quanto possa valere il mio giudizio, trovo ottimi i tuoi commenti, chiari, concisi e corretti.
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Patrizia Chini
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Ho letto, commentato e votato tutti i racconti della gara, tranne uno. L’ho letto e riletto ma c'è qualcosa che non mi è chiara.
Mi prendo ancora un po’ di tempo per postare voto e commento.



Vendetta siberiana di Angela Catalini

Piaciuto. Uno stile direi proprio cinemetografico, che ha la capacità di materializzare le immagini, i luoghi e le persone e di catapultarti dentro il racconto. Quasi senti il clamore alto degli applausi quando il regista Lai entra nella sala. Ogni frase aggiunge nuovi elementi alla storia che si mette a fuoco lentamente. Finale a sorpresa. Nelle due battute finali si comprende, o almeno è ciò che ho capito io, che il regista Lai nel film, ha lasciato volutamente la frase”Quel coglione del produttore” che gli è seduto al fianco durante la presentazione del film.
Voto: 4,5


“Le nostre passeggiate notturne” di Roberto Bonfanti

Racconto corretto, lineare, scorrevole senza blocchi incomprensibili. Narra del rapporto tra due esseri che si vogliono bene ma costretti a essere separati durante il giorno perché lui lavora e “lei” rimane tutto il giorno in casa. Per questo lei è anche fuggita per poi tornare. Quindi le passeggiate notturne per i due protagonisti sono i momenti più attesi della loro giornata anche senza dirsi una parola. Finale a sorpresa in cui “lei” si rivela non essere la compagna ma una cagnolina… Apprezzato.
Voto: 4

“Angelica” di MicolFusca

Depositaria di tutti i segreti di Gea è Angelica, la Barbie regalatale dalla prima nonna. La bambola che le è stata sempre accanto, racconta la sua storia., A tre anni allontanata da genitori che non meritavano tale appellativo, è stata adottata da Antonio e Marina. La sua vita è cambiata ma il dolore e ricordi sono rimasti, per questo non può accettare Edoardo colpevole di un bicchiere di troppo. La Barbie conosce tutti i segreti di Gea, che la considera un’amica vera, umana per cui c’è bisogno di abiti normali che la riscaldino nelle sere d’inverno dietro alla finestra mentre attende il suo ritorno.e un paio di mutande per decenza.Ho dovuto rileggere due o tre volte per capirti Micol ma alla fine ne è valsa la pena.
Voto: 4


“Volevo dirtelo” di David Cintolesi

Che dire ? Racconto dal ritmo infernale come forse è la vita di chi è stato abusato e il protagonista del racconto lo è stato per tanti lunghi anni. Negli ultimi istanti di vita la bestia, ancora più bestia perché è il padrte della vittima, con l’intento di scaricarsi del peso del suo peccato, chiama il figlio per dirgli le parole che non gli ha mai detto. Il contenuto scabroso è trattato con linguaggio secco, essenziale, semza cadere nel pietismo; il testo è corretto e si legge velocemente. Molto apprezzato
Voto: 5


“Vaffanculo” di Enrico Gallerati

Sembrerebbe un testo già scritto, tagliato e adattato al tema. Fastidiosi i refusi, troppi… salti di sillabe o sillabe ripetute; mancata concordanza di tempi verbali..
Sicuramente ha bisogno di una rilettura.
• “quel raffinato” sono aggettivi, forse manca “cosa” è raffinato; “ieri sera aveva gettato” non concorda con gli altri tempi dei verbi, forse era “la sera prima”; “riessere indossato”non è elegante meglio “essere indossato di nuovo”; “simpaticob” una b di troppo: “della finestre” concordare al singolare o al plurale; “Pensavo a dov'era” dove fosse?; “ogni respito” a ogni respiro?; “rimaneva a guardarmi” non concorda con gli altri tempi; “spigionò” sprigionò?; non si capisce quando Viola avrebbe infilato il foglio con la sua “grafia nella valigia”? calligrafia è la bella scrittura.
Nel finale mi è piaciuta la frase di Viola “C'è una mano... “
Voto: 2,5


“Lettera al figlio” di Nunzio Campanelli

Una lunga serie di “Ti ricordi? domanda che una madre malata gravavente scrive in una lettera al figlio che le è stato sottratto o meglio che lei ha permesso le fosse sottratto. Da qui tanti sensi di colpa, il desiderio mai esaudito di rivederlo, abbracciarlo… La trama del racconto soddisfa perfettamente il tema ma, in alcuni punti, ho trovato il testo freddo, non ho sentito il coinvolgimento emotivo che tale tema merita. Alcuni passi mi sembrano di troppo come “Non voglio annoiarti con le mie tristi vicende” che spezza il filo narrativo dei “Ti ricordi”e dei “Mi sono accontentata”. Un passaggio poetico, invece, che mi è piaciuto in “Tu sapevi di farina, di pane appena sfornato, a volte di miele”.
Voto:3,5



“31 maggio 2009” di Daniele Missiroli

Ann deve la vita a Justin, un passeggero del Titanic. L’uomo aveva ceduto il suo posto sull’ultima scialuppa di salvataggio alla trisavola materna di Ann., Peggy, madre di Elizabeth... Il racconto ripercorre la scoperta di questa verità attraverso due lettere che Justin consegnò a Peggy.
Originale e corretto è un buon racconto che si legge con piacere.
Voto: 4


“Le parole che non ti ho mai detto” di Lodovico

Il racconto è una lettera a una madre, anzi a una mancata madre da una figlia mai nata.
Mai nata alla vita sociale ma che dal grembo materno analizza il comportamento di quella che avrebbe potuto essere sua madre e che invece ha deciso di liberarsi del suo “errore” per poi soccombere a sensi di colpa. Un’analisi precisa che fa emergere tutte le debolezze dei nostri adolescenti. Debolezze che sono state anche le nostre, quelle di noi adulti che però hanno avuto la fortuna o gli strumenti per affrontarle e superarle. Il racconto è crudo, senza spezzare una lancia o accennare un’attenuante in difesa di chi sbaglia… Una severità che nasce dall’amore che poteva essere e non è stato, di una figlia che ha dovuto ingoiare le parole che poteva dire e non ha detto.
Struggente,
Voto: 5


“Quello che non ti ho detto” di Massimo Tivoli

Un testo corretto sia nell’ortografia che nella grammatica, ottimo lo stile, la scenografia e la caratterizzazione dei personaggi. Non riesco, però, ad apprezzare il racconto fino in fondo perché il genere horror e il suo sottogenere zombie non è tra i miei preferiti.
Non riesco ad arrivare alla fine senza fermarmi, tornare indietro a rileggere perché perdo la concentrazione… forse per paura. Credo sia una questrione di età. Noi di una certa età, più ci avviciniamo alla normale conclusione dell’esistenza più non vogliamo parlarne mentre chi ancora
ne è lontano non solo ne parla ma ci scherza, ci costruisce… Naturalmente questa è una mia ipotesi con cui cerco di giustificare anche e soprattutto a me stessa questa mia idiosincrasia.
Voto: 4


“Adesso lo sai” di Fabrizio Bonati

Affronta il tema dei rapporti tra generazioni, tra un figlio e il padre. Un padre padrone che non ha mai cercato di capire, di conoscere i desideri degli altri specialmente quelli del figlio. Un padre egoista, quindi, un figlio succube che ha dovuto subire le scelte del padre sempre in contrasto con le sue.
Corretto ma un po’ monotono. Non mi ha sorpreso più di tanto, non mi ha emozionato.
Voto: 3
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Patrizia Chini ha scritto: 01/03/2018, 19:47 Per Roberto Bonfanti: Ben arrivato. Per quanto possa valere il mio giudizio, trovo ottimi i tuoi commenti, chiari, concisi e corretti.
Grazie, Patrizia Chini.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Vendetta Siberiana di Angela Catalini

Un racconto buono. Ottime le descrizioni, lo stile cinematografico, l'ambientazione. La vicenda è abbastanza classica nel mondo del cinema e dello spettacolo: produttore-tiranno interessato solo al profitto vs artista preoccupato della riuscita del film, ma che alla fine come la migliore delle vendette è servita su un piatto più che freddo, di ghiaccio.
Voto 4,5


Le nostre passeggiate notturne di Roberto Bonfanti

Racconto semplice, un po' ripetitivo, senza pretese, non certo il mio genere. Non mi è piaciuto più di tanto e quindi non mi sento di giudicarlo troppo positivamente, ma solo per un gusto personale.
Voto 2,5


Angelica di MicolFusca

Storia amara. Una ragazza dal passato triste e travagliato, viene affidata ad un'altra famiglia e come se non bastasse ha pure un ex alcolizzato. La sensazione che mi ha trasmesso è stata quella tipica di personaggi dal passato che non cancellare, che ritorna, e di un futuro buio e senza spiragli. Menomale che ci sono le bambole. Simpatico e piacevole da leggere.
Voto 5


Quella parola di Patrizia Chini

Tema interessante, sviluppato bene, una protagonista che (comprensibilmente) non accetta la sua malattia e di certo l'ambiente intorno a lei non gioca a suo favore. Per niente. Alla fine però l'amore per la vita è più forte di qualsiasi ostacolo, perché la malattia non è un nemico, una sconfitta, ma una grande lezione di vita da cui possiamo comprendere e conoscere noi stessi, e solo i più forti resistono.
Voto 5


Vaffanculo di Enrico Gallerati

Ci sono diversi errori, troppi, ma a parte questo che non tengo in considerazione, le immagini scorrono bene e aiutano a visualizzare la vicenda; tuttavia non aggiunge e non offre una lettura diversa dalle molteplici storie a sfondo sentimentale che personalmente mi fanno venire la nausea, ma parere mio questo. Lei che tradisce lui, lui che soffre e bla bla bla e alla fine la manda a fanculo ma gli dispiace lo stesso. Mah.
Voto 2


Lettera al figlio di Nunzio Campanelli

Una lettera struggente di una madre malata la quale ricorda i bei tempi quando ancora stava bene, e il figlio che non vede più da tanti anni era ancora insieme a lei. Mi chiedo come si faccia a lasciare una madre morire così, sola come un cane, deve essere una persona davvero brutta. Chissà cosa penserà quando leggerà la lettera e sua madre non ci sarà più! I sensi di colpa spero lo tormenteranno giorno e notte. Brava.
Voto 5


31 maggio 2009 di Daniele Missiroli

Molto commovente. Qui abbiamo un eroe alla Di Caprio che salva una famiglia dalla tragedia del Titanic, un'anziana signora testimone di quella storia e presente sulla nave che oggi a distanza di anni la rivive attraverso le lettere che Justin inviò a Peggy.
Voto 4,5


Le parole che non ti ho detto di Lodovico

Una figlia mai nata, una lettera drammatica, un'adolescenza fuggita via. Bella q.b.
Voto 4


Quello che non ti ho detto di Massimo Tivoli

Per fortuna qualcuno che sa che esistono anche altri generi. Da amante dell'horror l'ho apprezzato molto. Scritto bene, lineare, pulito, letto molto volentieri.
Voto 5


Le parole che mai ti dirò di Alberto Tivoli

Ben scritto, anch'io come Roberto ho apprezzato più il registro linguistico che la storia in sé e, ciò mi è piaciuto molto, l'ha reso originale e diverso da tutti gli altri, ma forse manca qualcosa.
Voto 3,5


Adesso lo sai di Fabrizio Bonati

Un'altra lettera, chissà perché quando si parla di parole mai dette si incappa sempre nelle lettere, mi piacerebbe leggere qualcosa di diverso ma capisco che non tutti siamo autori da bestseller o scrittori di professione, siamo qui per divertirci, sperimentare e imparare e, infatti questo è quello che conta, era semplicemente una mia riflessione. Il tema è affrontato bene, il rapporto tra un padre e un figlio spesso è davvero così difficile e problematico, mi sono venute storie che ho già letto, ma bene bene.
Voto 4,5
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Per Massimo Tivoli
Mi dispiace aver detto qualcosa che ti abbia in qualche modo ferito. Parlavo in generale della morte e di come si affronta senza riferirmi nemmeno lontanamente a te quando ho affermato che i giovani ci scherzano. Come potrei definire uno scherzo il tuo racconto? Non l’ho capito del tutto, è vero ma non ho parlato di superficialità, anzi…
Ti ripeto mi piace come scrivi, hai talento. Ѐ solo colpa della mia avversione al tema della morte e della mia ignoranza… vedi per me mostri e zombie sono la stessa cosa.
Inoltre non ho identificato il protagonista con l’autore, non mi sembra di aver detto niente che potesse essere letto in questo modo Il motivo per cui ho tirato in ballo l’età lo spiego chiaramente nell’ultima frase “Naturalmente questa è una mia ipotesi con cui cerco di giustificare anche e soprattutto a me stessa questa mia idiosincrasia.”
Comunque hai ragione, quando si scrive bisogna riflettere prima di scrivere. Io non avrei mai pensato di ricevere un post di rimostranze perché tutto quello che ho scritto era dettato da stima nei tuoi confronti e da critiche per me.
Ti do la buonanotte
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Io non riesco più a vedere il racconto di Enrico Gallerati, vedo solo l'immagine, per questo non l'ho votato. Mi pareva di aver capito che era stato ritirato.
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Roberto Bonfanti ha scritto: 01/03/2018, 23:53 Io non riesco più a vedere il racconto di Enrico Gallerati, vedo solo l'immagine, per questo non l'ho votato. Mi pareva di aver capito che era stato ritirato.

Sì Roberto, ma il racconto c'è ancora, anche se credo che non voterò, e poi devo stare attento a quel che dico perché non tira una bella aria... se vuoi leggerlo comunque mi fa piacere.
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Per i nuovi arrivati e per chi forse le ha dimenticate, invito a leggere/ripassare le regole generali delle Gare perché mi pare che talvolta si dimentichi il fatto che le Gare non sono un contenitore qualsiasi di racconti buttati lì su un sito, bensì una competizione che, seppur amichevole e priva di armamenti bellici, è pur sempre una competizione dettata da alcune regole.
Grazie dell'attenzione e buon lavoro!
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Massimo Baglione ha scritto: 02/03/2018, 5:09 Per i nuovi arrivati e per chi forse le ha dimenticate, invito a leggere/ripassare le regole generali delle Gare perché mi pare che talvolta si dimentichi il fatto che le Gare non sono un contenitore qualsiasi di racconti buttati lì su un sito, bensì una competizione che, seppur amichevole e priva di armamenti bellici, è pur sempre una competizione dettata da alcune regole.
Grazie dell'attenzione e buon lavoro!
Priva di armamenti?! Le parole uccidono più di migliaia di cannoni... :D
Anche io non riesco a vedere il racconto di Enrico. Fortunatamente avevo già scritto il giudizio.
Una precisazione: l’ho postato a due ore dal termine, ma non significa che l’abbia scritto di fretta. Rileggendolo, ho trovato ben 2 refusi, a parte l’accento sui perché , che è un appunto che non capisco.
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Anche io non riesco a vedere il racconto di Enrico.
Il racconto di Enrico è questo, no?
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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Si è questo. Ieri riuscivo a vedere solo l’immagine.
Comunque per me il problema non c’è...
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

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OK, tutto a posto allora :-)
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Enrico Gallerati
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Enrico Gallerati »

Premettendo che il mio racconto è scritto male ed è una storia banale nauseante da voto 1, e ci può stare, non comprendo però certi metodi di voto:

“Quello che non ti ho detto” di Massimo Tivoli

Un testo corretto sia nell’ortografia che nella grammatica, ottimo lo stile, la scenografia e la caratterizzazione dei personaggi. Non riesco, però, ad apprezzare il racconto fino in fondo perché il genere horror e il suo sottogenere zombie non è tra i miei preferiti.
Non riesco ad arrivare alla fine senza fermarmi, tornare indietro a rileggere perché perdo la concentrazione… forse per paura. Credo sia una questrione di età. Noi di una certa età, più ci avviciniamo alla normale conclusione dell’esistenza più non vogliamo parlarne mentre chi ancora
ne è lontano non solo ne parla ma ci scherza, ci costruisce… Naturalmente questa è una mia ipotesi con cui cerco di giustificare anche e soprattutto a me stessa questa mia idiosincrasia.
Voto: 4
Nella recensione si evince che il racconto non ti è piaciuto, e allora perché dai 4????? Non so c'è qualcosa che mi sfugge.
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Roberto Bonfanti
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Vaffanculo di Enrico Gallerati

Tradimento, gelosia e la fine di una relazione; in questi casi c’è sempre qualcuno che soffre di più dell’altro, qui sembrerebbe il protagonista e, invece, grazie al biglietto a cui Viola affida il suo pensiero, forse non è così. Dei refusi è già stato detto abbastanza, al netto di questi non mi pare scritto male né banale.
Voto 3,5
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
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Roberto Bonfanti
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Per Fabrizio Bonati. Scusami, sbagliando ho fatto due più due, riguardo alla fretta e ai refusi. Non ho detto che ce ne fossero molti, solo alcuni oltre agli accenti dei perché. Ho evidenziato gli errori che ho notato nei racconti perché a me fa piacere quando me li segnalano, essendo un pessimo editor di me stesso (a proposito, per questo ringrazio Massimo Tivoli per avermi fatto notare quella d eufonica galeotta). Se questo non è gradito mi asterrò da farlo in seguito. Senza nessuna polemica, ci mancherebbe. Come ho già detto sono nuovo e non vorrei infrangere le convenzioni che sono consolidate in questa comunità.
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Fabrizio Bonati
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Fabrizio Bonati »

Anche a me fa piacere quando me li segnalano, infatti sono andato subito a rileggerlo. La ma perplessità sugli accenti del perché era proprio perplessità , nel senso che ho usato la ‘ è ‘ che mi da la tastiera senza l’uso del tasto maiuscolo. Stessa cosa mi succedeva con la ‘ è di caffè, in un racconto scritto per altro. Il correttore me la dava sbagliata, le ho corrette tutte (e c’erano molti caffè in quel racconto.. :-( ) , poi un editor me li ha fatti cambiare tutti..
quindi non so più qualcè quello giusto... :-)
Enrico Gallerati
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Enrico Gallerati »

Grazie Roberto, sono il primo a pensare che il mio racconto non sia un gran ché, l'ho scritto alle due di notte di getto, e in effetti si vede. Però non sono due giorni che scrivo, e che leggo... sono in grado di comprendere che non è un racconto da voto 1, accetto volentieri i giudizi, sennò che senso avrebbe mettersi in gioco su questo sito letterario? Ma il voto 1 di Massimo Tivoli pare rivolto solo a distruggere e non a costruire, ma forse Massimo è il primo a saperlo...
Patrizia Chini
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Patrizia Chini »

Enrico Gallerati ha scritto: 02/03/2018, 12:00 Premettendo che il mio racconto è scritto male ed è una storia banale nauseante da voto 1, e ci può stare, non comprendo però certi metodi di voto:

“Quello che non ti ho detto” di Massimo Tivoli

Un testo corretto sia nell’ortografia che nella grammatica, ottimo lo stile, la scenografia e la caratterizzazione dei personaggi. Non riesco, però, ad apprezzare il racconto fino in fondo perché il genere horror e il suo sottogenere zombie non è tra i miei preferiti...
Voto: 4
Nella recensione si evince che il racconto non ti è piaciuto, e allora perché dai 4????? Non so c'è qualcosa che mi sfugge.

Ciao Enrico, non che non mi sia piaciuto il racconto, infatti ne parlo in termini più che positivi.
Ho scritto “testo corretto sia nell’ortografia che nella grammatica, ottimo lo stile, la scenografia e la caratterizzazione dei personaggi.”
E qui mi sembra che un quattro traduca correttamente il giudizio. Il fatto è che non amando il genere horror, non posso apprezzare il racconto "fino in fondo" e quindi valutarlo di più. Quando dico che devo tornare indietro per rileggerflo, non è perchè non sia chiaro o scritto male è solo per paura di certe immagini cruente richiamate dal testo. Comunque quantificare una valutazione, cioè passare dalle parole a un numero è sempre difficile e soprattutto è condizionato da vari fattori, effetto alone... Quindi in parte potresti aver ragione: sulla valutazione sono stati versati fiumi di inchiostro
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Roberto Bonfanti
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Fabrizio Bonati ha scritto: 02/03/2018, 15:05 Anche a me fa piacere quando me li segnalano, infatti sono andato subito a rileggerlo. La ma perplessità sugli accenti del perché era proprio perplessità , nel senso che ho usato la ‘ è ‘ che mi da la tastiera senza l’uso del tasto maiuscolo. Stessa cosa mi succedeva con la ‘ è di caffè, in un racconto scritto per altro. Il correttore me la dava sbagliata, le ho corrette tutte (e c’erano molti caffè in quel racconto.. :-( ) , poi un editor me li ha fatti cambiare tutti..
quindi non so più qualcè quello giusto... :-)
Sul perché sono sicuro, si scrive con la é. :D
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Fabrizio Bonati
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Re: Gara 69 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Fabrizio Bonati »

Ok, Roberto prendo atto e annoto... :-)


Ciao a tutti, ritorno dopo un bel po' e.. trovo che il livello è salito ulteriormente! Come sempre guardo la bontà della storia, non sono in grado e non voglio mettermi a conteggiare virgole e sintassi, a meno che non vi siano errori marchiani. Ovviamente il mio gusto personale condiziona il voto finale, ma direi che è normale.

E ANDIAMO CON I VOTI.

VENDETTA SIBERIANA di Angela Catalini
Ho apprezzato la “sottile ironia” del finale. Conosco la situazione, cioè che detesti qualcuno ma sei obbligato/a ad averci a che fare. Mi è mancata l'occasione di potere dirgli quello che si merita, a differenza del tuo regista...
Scritto bene.
Voto 3,5

LE NOSTRE PASSEGGIATE NOTTURNE di Roberto Bonfanti
Ho capito che a parlare era un cane alla prima riga.
Sarà che adoro i cani, pure troppo.
Per il resto, non me ne volere, ma mi sembra una storiella un po'… leggera, ecco.
Voto 3

ANGELICA di Micol Fusca
Le storie di bambini adottati sono sempre un po' particolari, è un attimo cadere nella retorica. Direi che te la sei cavata abbastanza bene, però non ho capito dove volevi andare a parare. Probabilmente sono io il problema..
La bambola che parla alla ragazza, le confessa che odia i vestiti da Principessa,che vuole le mutande (??) e l'altra le ritaglia un vestitino, trattandola come una rompiscatole. Non So.
Voto 3

QUELLA PAROLA di Patrizia Chini
Questa volta il tuo racconto mi piace. Capisco perfettamente la difficoltà di accettare una malattia cronica e invalidante, il non volere ammettere di essere “diversi”, il non volere divulgare la storia. Quando incontri qualcuno che ti conosce, ti chiedi se SA, e se non ti dice niente per compatimento.
Bello.
Voto 4

VOLEVO DIRTELO di David Cintolesi
Sembra che il racconto sia del figlio maschio, ma a un certo punto scrivi “tranquilla, non sentirai niente”. Però in tutto il resto è il padre che parla al figlio. Però il padre a suo tempo se lo è “fatto”. Quindi il padre è un pervertito, e il figlio/figlia è gay. Mi è venuto mal di testa.
Comunque non male.

Voto 3,5

VAFFANCULO di Enrico Gallerati
Mmmm…. Non so che dire, a parte i numerosi refusi, e termini tipo “riessere usato”, che mi lascia alquanto perplesso, mi pare una storia debole, lui che si rode di gelosia, lei che si comporta da super-stronza, però quando lui (finalmente) la fanculizza, cerca di giustificarsi come se ci fosse un'entità astratta che la guida… non saprei, direi che in gare precedenti avevi fatto di meglio.

Voto 2

LETTERA AL FIGLIO di Nunzio Campanelli.
Sarà che uno dei miei figli, il secondo si chiama Giulio, sarà che è il più sensibile dei tre, ma la tua lettera mi ha commosso parecchio.
Come si possa portare via un figlio a una madre, non lo capirò mai. Certo, è successo, e succederà ancora.
Struggente, emozionante. In una parola, B E L L O.
Voto 4,5

31 MAGGIO 2009 di Daniele Missiroli
Sarò l'unico, ma questa volta il tuo racconto non mi ha colpito. Mi sembra troppo la trama di Titanic presa e rimaneggiata, uscendo dai soliti Jack e Rose, ma troppo simile.
Probabilmenteil mio animo gretto, che già non apprezza Titanic, non apprezza nemmeno storie simili. Scritto come sempre in maniera perfetta, ma non ti scappa mai un errore? :-)

Voto 4

LE PAROLE CHE NON TI HO MAI DETTO di Lodovico

Storia di una bambino mai nato, di una teenager che fa lo sbaglio di tante altre teenager, che forse è mal consigliata, o forse no, ha solo un'anima più fragile di molte altre, chissà. Profondo. Toccante.
L'immagine del feto che viene inserito nel barattolo di vetro e poi incenerito è un pugno nello stomaco, ed è quello che ci vuole.
Complimenti.
Voto 4,5

QUELLO CHE NON TI HO DETTO – di Massimo Tivoli

Storia di un padre che si è camuffato come i mostri (qualsiasi cosa siano) in mezzo a cui è costretto a vivere, abbastanza egoista da sacrificare il figlio pur di non morire.
Particolari agghiaccianti e truculenti, come si addice, ormai ho imparato, a un racconto di Massimo. Ottimo.
Voto 4,5

LE PAROLE CHE MAI TI DIRÒ di Alberto Tivoli

Affronta il tema dell'utero in affitto, in una maniera nuova, che tutti gli opinionisti probabilmente non hanno mai affrontato, anche perché non ne sarebbero capaci, probabilmente. Lui che ha assecondato la moglie, ma non riesce a dimenticare che il figlio è arrivato da un utero diverso da quello della donna che ama (?).
Fenomenale.
Voto 5
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