Mani attorno a me

Ciao Mauro. I tuoi due racconti (Il Prezzo di un Vizio / Mani attorno a me) mi hanno molto incuriosito. Ripeterò questa stessa recensione su entrambi.
Il "feeling" c'è stato subito e ho capito presto il perché: leggendo la descrizione nel tuo profilo, ecco il mio autore preferito, oserei dire il mio mentore: il grande Edgar A. Poe. Leggo il riflesso dei suoi scritti nelle tue righe, come spesso mi succede di ritrovarlo nelle mie. Ma magari questo me lo potrai confermare tu!
Innanzitutto con i titoli hai fatto centro. Non è proprio un dettaglio da trascurare, anzi… a volte io ci perdo settimane. Pensiamo al "Cuore Rivelatore" oppure a "Una discesa nel Maelstrom" (forse il mio preferito). Ma perdona la divagazione. Gli spunti sono veramente originali, complimenti. Nelle "Mani attorno a me" veramente si respira quell'attimo di paura - non terrore, attenzione! Paura -. Per quanto riguarda la forma, ebbene non è nelle mie corde lo stare a puntualizzare i dettagli salvo svarioni eccellenti, ma non mi sembra proprio il tuo caso. Mi permetto solo di consigliare varie, continue riletture e magari un double-check con una seconda persona se possibile. I salti di tempo sono delle "licenze" per gli espertissimi, e le sequenze logiche vanno seguite con cura. Ma in finale, a me il tuo srivere piace molto, uno stile diretto e veloce, proprio come il "nostro" (se posso) maestro. Spero di rileggerti ancora presto.

Suggerirei all'autore di evitare il carattere maiuscolo per intere parole, i numeri in cifre (perché non usare le lettere?) e la ripetizione insistita dell'onomatopea "tak" (che, peraltro, avrei sostituito con la più diffusa e immediata "tac"). La "e" maiuscola non si accenta con l'apostrofo: quindi È non E'.